QUANTE VERITA' SCOMODE DEVONO ANCORA USCIRE ALLO SCOPERTO ?
– Uno spazio per chi va oltre il pensiero comune –
Una persona seria non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza
Godfrey Hardy, matematico
V E R I T A’ I N C O F F E S S A B I L I
Da qui era nata una bagarre in cui il capo del governo italiano faceva una ben misera figura parlando di come l’Italia fosse la patria dei tramonti, degli spaghetti e delle visite guidate nei musei. Schulz era serio, serissimo, e soprattutto, arrabbiato. Berlusconi si sentiva punto sul vivo e dopo aver visto che parlare di spaghetti per sdrammatizzare non serviva poi a molto ecco che partì all’attacco: Signor Schultz – disse rivolto all’esponente socialdemocratico – in Italia c’è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò.
Nell’aula cadde il silenzio. Poi all’improvviso si sentirono fischi, grida indignate, reazioni amare. Fini diventò cereo, guardò Buttiglione, seduto alla sinistra, si morse le mani. Si alzò. Schulz rimase di sasso.
– Uno spazio per chi va oltre il pensiero comune –
Una persona seria non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza
Godfrey Hardy, matematico
V E R I T A’ I N C O F F E S S A B I L I
Da qui era nata una bagarre in cui il capo del governo italiano faceva una ben misera figura parlando di come l’Italia fosse la patria dei tramonti, degli spaghetti e delle visite guidate nei musei. Schulz era serio, serissimo, e soprattutto, arrabbiato. Berlusconi si sentiva punto sul vivo e dopo aver visto che parlare di spaghetti per sdrammatizzare non serviva poi a molto ecco che partì all’attacco: Signor Schultz – disse rivolto all’esponente socialdemocratico – in Italia c’è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò.
Nell’aula cadde il silenzio. Poi all’improvviso si sentirono fischi, grida indignate, reazioni amare. Fini diventò cereo, guardò Buttiglione, seduto alla sinistra, si morse le mani. Si alzò. Schulz rimase di sasso.
Rico Guillermo scrive: “Da quando e’ salito al potere, nel 2000, il presidente Vladimir Putin ha organizzato una serie di azioni verso le maggiori e piu’ influenti reti radiotelevisive del Paese, Canale 1 e RTR, per garantirsi posizioni editoriali filogovernative, mentre il governo ha gestito i rapporti con i media indipendenti critici vero il governo chiudendole o prendendone il controllo attraverso aziende che hanno legami con il Cremlino. Nel 2001, l’azienda statale Gazprom ha acquistato la rete privata NTV, abbastanza influente. Nel 2002, con un decreto e’ stata chiusa Tv-6, e nel 2003 TVS. Nel 2004, il Mosca ha calcato la mano eliminando dalla televisione nazionale ogni possibile finanziatore che si mostrasse indipendente o ostile.”
Tutto questo vi ricorda qualcosa?
Lei era già un personaggio scomodo e i suoi articoli sulla Novaya Gazeta erano tanti spilli che a Putin si conficcavano direttamente nella carne. Ci arrivò a Beslan? No, affatto.
Fu avvelenata da una tazza di tè bevuta sull’aereo che l’avrebbe portata in Cecenia e colta da malore venne subito ricoverata in un ospedale di Mosca. Allora si salvò.
Questi i precedenti.
Uccisa nell’androne del suo palazzo da alcuni colpi di pistola, e proprio nel giorno del compleanno del presidente Putin. Che bel regalo. Un regalo che tutti vorrebbero ricevere: vedere annientati i propri nemici (le indagini comunque sono ancora in corso e la situazione potrebbe essere anche più intricata di quanto sembra).
Rapporto sui diritti umani dell’Associazione per i Popoli Minacciati
‘Ti chiamiamo terrorista’
L’ultimo articolo di Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa sei giorni fa
Beslan, due anni dopo
Le verità nascoste di una strage. Tutti gli articoli di PeaceReporter
Afghanistan, liberato Torsello: ”Sto bene” (3-11-2006)
Ilaria Giovinazzo