IL CASO A.C.I. DI TARQUINIA SU RAI TRE

Sarebbero circa 2.000, in realtà, i cittadini coinvolti nella
presunta truffa perpetrata ad opera dei responsabili della 
delegazione A.C.I. di Tarquinia (VT)

Mi manda RaiTre

Questa sera, in chiusura della trasmissione “Mi manda RaiTre”, in onda a partire dalle 21.05, la protesta di migliaia di cittadini che hanno ricevuto richieste di pagamento da parte della Regione Lazio per tasse automobilistiche già versate presso la delegazione Aci di Tarquinia.

 
(Adnkronos) – Il Codacons scende in campo a tutela dei cittadini di Tarquinia e  delle zone limitrofe, coinvolti nella presunta truffa perpetuata da una delegazione Aci della cittadina del viterbese. L’associazione ha presentato infatti un esposto alla Procura della Repubblica.
”A fronte dei regolari versamenti dei soci Aci dell’importo relativo alla tassa automobilistica per l’anno 2003 – si legge nell’esposto presentato dal Codacons – i gestori del predetto Punto Aci avrebbero fraudolentemente trattenuto le somme ricevute, omettendo di trasferirli alla regione Lazio, in aperta violazione degli obblighi sorti in virtù della convenzione tra Aci e regione Lazio per l’attività di controllo e di riscossione delle tasse automobilistiche”.
”Numerosi cittadini di Tarquinia e di alcuni comuni limitrofi come Monteromano – continua il Codacons – hanno ricevuto altrettante cartelle esattoriali, previe diffide della regione Lazio a provvedere ai pagamenti, e sono così costretti a presentare opposizione: il tutto con aggravio di costi, tempo ed assurdi disagi. Le condotte poste in essere dagli ignoti responsabili del punto Aci di Tarquinia assumono chiaramente i contorni del raggiro volto a procurare un profitto illecito, quanto meno attraverso l’appropriazione indebita degli importi versati dai soci Aci ma dovuti in realtà alla regione Lazio”.
”Appare verosimile che dei pubblici ufficiali, nell’esercizio delle loro funzioni, e  con l’aggravante di aver abusato di una prestazione d’opera – conclude il Codacons nell’esposto – abbiano intenzionalmente procurato un ingiusto pregiudizio ai numerosissimi soci Aci, circa un migliaio di persone, costretti a proporre opposizione alle cartelle esattoriali emesse nei loro confronti. Il titolare della delegazione Aci riveste il ruolo di pubblico ufficiale, in quanto è a lui attribuita la capacità di riscuotere le tasse automobilistiche”.

(Alessandro Sacripanti)



Sarebbero circa 2.000, in realtà, i cittadini coinvolti nella
presunta truffa perpetrata ad opera dei responsabili della 
delegazione A.C.I. di Tarquinia (VT)

Mi manda RaiTre

Questa sera, in chiusura della trasmissione “Mi manda RaiTre”, in onda a partire dalle 21.05, la protesta di migliaia di cittadini che hanno ricevuto richieste di pagamento da parte della Regione Lazio per tasse automobilistiche già versate presso la delegazione Aci di Tarquinia.

 
(Adnkronos) – Il Codacons scende in campo a tutela dei cittadini di Tarquinia e  delle zone limitrofe, coinvolti nella presunta truffa perpetuata da una delegazione Aci della cittadina del viterbese. L’associazione ha presentato infatti un esposto alla Procura della Repubblica.
”A fronte dei regolari versamenti dei soci Aci dell’importo relativo alla tassa automobilistica per l’anno 2003 – si legge nell’esposto presentato dal Codacons – i gestori del predetto Punto Aci avrebbero fraudolentemente trattenuto le somme ricevute, omettendo di trasferirli alla regione Lazio, in aperta violazione degli obblighi sorti in virtù della convenzione tra Aci e regione Lazio per l’attività di controllo e di riscossione delle tasse automobilistiche”.
”Numerosi cittadini di Tarquinia e di alcuni comuni limitrofi come Monteromano – continua il Codacons – hanno ricevuto altrettante cartelle esattoriali, previe diffide della regione Lazio a provvedere ai pagamenti, e sono così costretti a presentare opposizione: il tutto con aggravio di costi, tempo ed assurdi disagi. Le condotte poste in essere dagli ignoti responsabili del punto Aci di Tarquinia assumono chiaramente i contorni del raggiro volto a procurare un profitto illecito, quanto meno attraverso l’appropriazione indebita degli importi versati dai soci Aci ma dovuti in realtà alla regione Lazio”.
”Appare verosimile che dei pubblici ufficiali, nell’esercizio delle loro funzioni, e  con l’aggravante di aver abusato di una prestazione d’opera – conclude il Codacons nell’esposto – abbiano intenzionalmente procurato un ingiusto pregiudizio ai numerosissimi soci Aci, circa un migliaio di persone, costretti a proporre opposizione alle cartelle esattoriali emesse nei loro confronti. Il titolare della delegazione Aci riveste il ruolo di pubblico ufficiale, in quanto è a lui attribuita la capacità di riscuotere le tasse automobilistiche”.

(Alessandro Sacripanti)

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