ANCORA UN NO DALLA MAREMMA LAZIALE AL CARBONE

ROMPIAMO IL MURO DI OMERTA’ E DEL SILENZIO

Legambiente e i movimenti del No al carbone dell’Alto Lazio protestano sabato prossimo alle ore 10.00 davanti ai cancelli della Centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia (Roma).

  Centrale Enel di Civitavecchia

Invitiamo TUTTI  a partecipare. Si sa che quando un territorio ormai è sacrificato gli si può fare di tutto, evitiamo che la nostra bella Tuscia, il nostro litorale diventino pattumiere.
Evitiamo di contribuire alla morte inesorabile del nostro pianeta: da Parigi gli esperti dell’Onu, hanno sentenziato che il riscaldamento globale si alzerà fino 4° entro il 2100 a causa delle emissioni dei gas serra. Bisogna fare qualcosa, iniziamo a invertire tendenze consolidate, abbandoniamo l’inerzia che schiaccia ogni nostro diritto, tra l’altro sancito dalla costituzione: il diritto alla salute.
E’ così che propositivamente il nostro  movimento Alto Lazio del no al carbone ha aderito all’iniziativa sia di Legambiente sia della trasmissione radiofonica Caterpillar, promotrice di una campagna intitolata “M’illumino di meno”, per il risparmio energetico: luci spente quindi il 16 febbraio prossimo alle ore 18.00.
Gli impianti sul territorio contribuiscono abbondantemente alle emissioni di Co2 e con l’entrata in funzione di T.V.N. la situazione peggiorerà sempre di più, essere contro questo modello energetico,  significa anche sviluppare strade alternative, chiediamo alle istituzioni locali, ai politici, di cominciare a pensare a Tarquinia e al territorio della Tuscia  come ad un laboratorio, per le energie rinnovabili e per il risparmio energetico. Spegniamo intanto le lampade ad incandescenza, eviteremo la costruzione di centrali a carbone o a combustibile da rifiuti. Rompiamo il muro di omertà che ha ingabbiato questo territorio, riducendo qualsiasi protesta al silenzio.

ROMPIAMO IL MURO DI OMERTA’ E DEL SILENZIO

Legambiente e i movimenti del No al carbone dell’Alto Lazio protestano sabato prossimo alle ore 10.00 davanti ai cancelli della Centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia (Roma).

  Centrale Enel di Civitavecchia

Invitiamo TUTTI  a partecipare. Si sa che quando un territorio ormai è sacrificato gli si può fare di tutto, evitiamo che la nostra bella Tuscia, il nostro litorale diventino pattumiere.
Evitiamo di contribuire alla morte inesorabile del nostro pianeta: da Parigi gli esperti dell’Onu, hanno sentenziato che il riscaldamento globale si alzerà fino 4° entro il 2100 a causa delle emissioni dei gas serra. Bisogna fare qualcosa, iniziamo a invertire tendenze consolidate, abbandoniamo l’inerzia che schiaccia ogni nostro diritto, tra l’altro sancito dalla costituzione: il diritto alla salute.
E’ così che propositivamente il nostro  movimento Alto Lazio del no al carbone ha aderito all’iniziativa sia di Legambiente sia della trasmissione radiofonica Caterpillar, promotrice di una campagna intitolata “M’illumino di meno”, per il risparmio energetico: luci spente quindi il 16 febbraio prossimo alle ore 18.00.
Gli impianti sul territorio contribuiscono abbondantemente alle emissioni di Co2 e con l’entrata in funzione di T.V.N. la situazione peggiorerà sempre di più, essere contro questo modello energetico,  significa anche sviluppare strade alternative, chiediamo alle istituzioni locali, ai politici, di cominciare a pensare a Tarquinia e al territorio della Tuscia  come ad un laboratorio, per le energie rinnovabili e per il risparmio energetico. Spegniamo intanto le lampade ad incandescenza, eviteremo la costruzione di centrali a carbone o a combustibile da rifiuti. Rompiamo il muro di omertà che ha ingabbiato questo territorio, riducendo qualsiasi protesta al silenzio.

Il risultato del colloquio telefonico tra i presidenti di Regione Lazio e Provincia di Viterbo:

Rifiuti – Niente termovalorizzatore nella Tuscia. Presto un incontro tra il ministro Pecoraro Scanio, Marrazzo e Mazzoli

Termovalorizzatore o meglio ...inceneritore dei rifiuti

Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo si è reso disponibile a convocare un incontro insieme al ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e al presidente della Provincia Alessandro Mazzoli. Intanto è scongiurata l’ipotesi di un termovalorizzatore nella Tuscia.

Esprimo vivo apprezzamento – dice Mazzoli – per il lavoro svolto dal presidente Marrazzo in merito al piano regionale dei rifiuti appena consegnato al Governo, finalizzato a uscire dalla fase di emergenza. Da parte nostra siamo disponibili a ragionare su tecnologie fortemente innovative e a basso impatto ambientale, nell’ottica dell’autosufficienza territoriale.

Una posizione, dunque, pienamente in linea con quella espressa nel piano. “Ma appare evidente – continua – che l’ipotesi termovalorizzatore nella Tuscia viene meno.
Sul tema, la prossima settimana partirà un tavolo a livello nazionale coordinato dal ministero dell’Ambiente. Nella tarda mattinata di oggi (1 febbraio – ndr) – conclude Mazzoli – ho avuto un colloquio telefonico con il governatore del Lazio, il quale mi ha assicurato che organizzerà un incontro con il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, cui prenderò parte, per verificare questo tipo di percorso. Un percorso che guarda oltre la tecnologia della termovalorizzazione, verso soluzioni più innovative e maggiormente aderenti alle vocazioni dei nostri territori .

Fonte:
Ufficio Stampa Provincia di Viterbo

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