ALL'INFERNO CI VADO IN PORSCHE

LE STORIE DELLA SPEED GENERATION ,
I  DANNATI DELLA DISCOTECA,
FANNO IL TUTTO ESAURITO IN LIBRERIA.

DUE EDIZIONI IN QUATTRO SETTIMANE

«Non ti senti mai come se ci fosse già un posto prenotato per noi all’inferno?»
mi domanda Claudio tetro.
«Fammi un favore, bello» sbotto. «Non stressarmi con queste stronzate.»
Faccio una pausa, poi aggiungo:
«Quel che è fatto è fatto. Se proprio devo andare all’inferno, almeno ci vado in Porsche».

All'Inferno ci vado in Porsche

Tutto esaurito per All’inferno ci vado in Porsche di Pier Francesco Grasselli (Mursia), il romanzo che racconta la realtà dannata dei ragazzi delle discoteche, seguito del fortunato L’Ultimo Cuba Libre (Mursia 2006).
Arrivato nelle librerie solo quattro settimane fa è già alla seconda edizione. Un successo decretato da un passaparola tra i lettori che trovano nelle  storie   di Jessica, Claudio, Tony, Gloria e gli altri personaggi del romanzo una fotografia della loro generazione.

Racconto la speed generation , quella dei giovani che si consumano nelle notti in discoteca, stravolti dall’alcool e dalle ‘paste’, che vivono alla ricerca di emozioni veloci, da consumare subito. E’ una generazione che vive in luoghi che gli adulti non conoscono. Ragazzi che non distinguono le emozioni virtuali da quelle reali. Giovanissimi ma anche trentenni accomunati dal vuoto.  dice Pier Francesco Grasselli, ventinove anni, alla sua seconda prova letteraria dopo l’Ultimo Cuba libre (tre edizioni).
Ho provato a raccontarli, a far sentire la voce di questi ragazzi che non piacciono a nessuno ma che ci sono e sono centinaia di migliaia. Basta andare in una qualunque discoteca il sabato sera per trovarli.
Grasselli è andato in decine di discoteche a presentare il suo libro. Niente relatori o sociologi ma vocalist e dj che tra un pezzo musicale e l’altro leggono frasi del libro.
Tantissimi ragazzi si sono riconosciuti nei miei personaggi, altri mi hanno attaccato dicendo che ho esagerato e che non tutti i giovani sono come quelli che racconto io. E’ così, ma credo che ci sia un dato comune a tutta una generazione: non ha voce. Per questo ho aperto sul mio sito internet www.pierfrancescograsselli.com  un blog nel quale raccolgo le storie di chi è a un passo dall’inferno. Forse bisognerebbe ascoltare la speed generation per poterla capire.
Grasselli nei suoi romanzi ha lasciato mano libera ai personaggi che si raccontano in prima persona attraverso episodi di vite minime. C’è Jessica che ci sta con tutti, Claudio che tira di coca e Costantino che ce la mette tutta ma resta l’eterno sfigato, Tony in fissa sul sesso, Gloria la strafica e attorno a loro un mondo di soldi facili, di pomeriggi passati davanti alla playstation o ai video di MTV.  
Tutti personaggi liberamente tratti dalla realtà. Io non giudico il loro vuoto, ci guardo dentro e lo racconto così com’è.  conclude Grasselli.

segue …>>

LE STORIE DELLA SPEED GENERATION ,
I  DANNATI DELLA DISCOTECA,
FANNO IL TUTTO ESAURITO IN LIBRERIA.

DUE EDIZIONI IN QUATTRO SETTIMANE

«Non ti senti mai come se ci fosse già un posto prenotato per noi all’inferno?»
mi domanda Claudio tetro.
«Fammi un favore, bello» sbotto. «Non stressarmi con queste stronzate.»
Faccio una pausa, poi aggiungo:
«Quel che è fatto è fatto. Se proprio devo andare all’inferno, almeno ci vado in Porsche».

All'Inferno ci vado in Porsche

Tutto esaurito per All’inferno ci vado in Porsche di Pier Francesco Grasselli (Mursia), il romanzo che racconta la realtà dannata dei ragazzi delle discoteche, seguito del fortunato L’Ultimo Cuba Libre (Mursia 2006).
Arrivato nelle librerie solo quattro settimane fa è già alla seconda edizione. Un successo decretato da un passaparola tra i lettori che trovano nelle  storie   di Jessica, Claudio, Tony, Gloria e gli altri personaggi del romanzo una fotografia della loro generazione.

Racconto la speed generation , quella dei giovani che si consumano nelle notti in discoteca, stravolti dall’alcool e dalle ‘paste’, che vivono alla ricerca di emozioni veloci, da consumare subito. E’ una generazione che vive in luoghi che gli adulti non conoscono. Ragazzi che non distinguono le emozioni virtuali da quelle reali. Giovanissimi ma anche trentenni accomunati dal vuoto.  dice Pier Francesco Grasselli, ventinove anni, alla sua seconda prova letteraria dopo l’Ultimo Cuba libre (tre edizioni).
Ho provato a raccontarli, a far sentire la voce di questi ragazzi che non piacciono a nessuno ma che ci sono e sono centinaia di migliaia. Basta andare in una qualunque discoteca il sabato sera per trovarli.
Grasselli è andato in decine di discoteche a presentare il suo libro. Niente relatori o sociologi ma vocalist e dj che tra un pezzo musicale e l’altro leggono frasi del libro.
Tantissimi ragazzi si sono riconosciuti nei miei personaggi, altri mi hanno attaccato dicendo che ho esagerato e che non tutti i giovani sono come quelli che racconto io. E’ così, ma credo che ci sia un dato comune a tutta una generazione: non ha voce. Per questo ho aperto sul mio sito internet www.pierfrancescograsselli.com  un blog nel quale raccolgo le storie di chi è a un passo dall’inferno. Forse bisognerebbe ascoltare la speed generation per poterla capire.
Grasselli nei suoi romanzi ha lasciato mano libera ai personaggi che si raccontano in prima persona attraverso episodi di vite minime. C’è Jessica che ci sta con tutti, Claudio che tira di coca e Costantino che ce la mette tutta ma resta l’eterno sfigato, Tony in fissa sul sesso, Gloria la strafica e attorno a loro un mondo di soldi facili, di pomeriggi passati davanti alla playstation o ai video di MTV.  
Tutti personaggi liberamente tratti dalla realtà. Io non giudico il loro vuoto, ci guardo dentro e lo racconto così com’è.  conclude Grasselli.

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L'ultimo Cuba Libre

L’AUTORE 

Pier Francesco Grasselli, bilancia ascendente sagittario, è nato nel 1977, si è diplomato al Liceo Classico e vive a Reggio Emilia. Giornalista, ha pubblicato anche un romanzo di viaggio a puntate sulla rivista di motociclismo «SuperWheels», intitolato Autogrill. Con Mursia ha già pubblicato L’ultimo Cuba Libre.

L’ULTIMO CUBA LIBRE

C’è Leo che viene cornificato. C’è Tony che «se l’è fatte tutte». C’è Claudio che frequenta nightclub e bordelli. C’è Jessica che «la dà a tutti». C’è Max, il pusher. C’è la musica. C’è un bel po’ di tecnologia, di film porno, di cellulari, di auto sportive e costose. Ci sono le chat-line. Ci sono le vacanze a Cortina. Ci sono le discoteche. C’è la violenza sessuale. C’è la cocaina. C’è l’alcol che scorre a fiumi e riempie giornate e notti senza senso.
C’è la vita normale di una generazione perduta tra droga, sesso, denaro e violenza.
Un romanzo crudo, senza pietà.
Un pugno nello stomaco.

«Sono davvero eccitata e credo che il Cuba Libre che ho bevuto poco fa mi abbia dato il colpo di grazia. A un tratto qualcuno mi infila una mano nella tuta da dietro, sento le dita che mi penetrano e cominciano a muoversi dentro di me e inizio a godere.»

(Alessandro Sacripanti)

Platinet e Francesco Grasselli

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