4 MARZO 2007 – QUEL SOTTILE MAL D'AFRICA

(Giulio Carra) – Nel momento in cui mettiamo on-line questo ultimo aggiornamento del Diario di Bordo della IV° Spedizione Scientifica Sulle Orme del Grande Squalo Bianco, sicuramente, sia Emilio Sperone che Sara Andreotti avranno fatto ritorno alle proprie Città, le più lontane dall’Aeroporto di Fiumicino (Roma),  rispettivamente a Trieste, nel Trentino, ed a Paola, Provincia di Cosenza,  in Calabria.

Dopo l’ultima giornata trascorsa nelle acque dell’Oceano Indiano, in compagnia dei predatori dei mari, la consegna dei certificati di partecipazione, la conferenza di Sara Spinetti, la caratteristica cena sudafricana alla Saxon Lodge ed i saluti alla guida locale Michael Rutzen, il gruppo di studio del Dr. Micarelli, alle 3 e 15 del mattino del 2 di aprile, ha lasciato il villaggio di Gansbaai alla volta di Città del Capo per far ritorno in Europa. Sono giunti all’aeroporto appena dopo le cinque e sarebbero dovuti partire per l’Italia, via Francoforte, alle 7,00. Un ritardo non prevedibile ha allungato il tabellino di marcia fino alle 10,30 dando inizio ad una piccola odissea. Il volo per la città tedesca cumula ancora ritardi dove arriveranno alle 22,30 quando non vi erano più aerei in partenza per Roma.  Pernotteranno all’ Hotel Sheraton, per l’unica soluzione possibile, prima di ripartire alle dodici di ieri, 3 aprile, verso la capitale italiana dove sono giunti alle 13,45. Il tempo necessario per gli abbracci di rito. Poi ognuno, stavolta da soli, per la via del ritorno a casa.  Gli Svizzeri, David Monnar e Baptiste Saudan, li avevano salutati molte ore prima a Cape Town, dove hanno atteso il proprio aereo che li avrebbe riportati nella confederazione via Londra.

Di quel piccolo trambusto di viaggio ne eravamo venuti a conoscenza, via SMS, proprio da Micarelli che è stato il primo a far squillare il telefono della Redazione di Oltrepensiero nel tardo pomeriggio di ieri. Un contatto inatteso. Era poco meno di un’ora che aveva fatto rientro nella propria abitazione quando ha voluto regalarci quell’inaspettata sorpresa.

La disponibilità di quest’uomo è davvero sorprendente nei rapporti umani. Con una voce ancora di quelle su di corda, nonostante la stanchezza del viaggio e di una spedizione che ha avuto ben poche soste e pochi sonni (attività in mare, relazioni, conferenze, organizzazione del lavoro giornaliero, analisi dei dati raccolti, esame dei filmati e del materiale fotografico), ci racconta sinteticamente tutte le fasi della missione. E’ come un fiume in piena che straripa dagli argini. Il suo entusiasmo è alle stelle per gli esiti di una spedizione che forse considera la più appagante di quelle fatte  in questi anni sia sotto il profilo delle osservazioni e dei risultati scientifici che per la passione riscontrata nel lavoro dagli appartenenti al gruppo e dai rapporti di amicizia che tra loro (ognuno, nella maggioranza, inizialmente sconosciuto all’altro) sono riusciti a raggiungere. Sono tutti così entusiasti – afferma – che già mi hanno riconfermato la loro partecipazione per il prossimo anno. 
Mentre parla si sente squillare anche un altro telefono. Non risponderà per non sottrarsi alle nostre brevi ed incalzanti domande. Ci lascerà, scusandosi, solo quando in casa rientra sua moglie, Mi capirete, afferma, sono dieci giorni che non la vedo.

E nel riattaccare la cornetta siamo quasi presi da quel sottile Mal d’Africa che ha contagiato anche noi, senza essere mai stati in quel continente.
Così, mentre ora scriviamo, qualcosa ci manca, presi come eravamo ad attendere quei messaggi e quelle e-mail zeppe di informazioni, di commenti ed immagini che ogni sera ci arrivavano da tanto lontano per rigirarle a tutti i lettori di Oltrepensiero. 
Quasi un senso di vuoto, ora, e un po’ di commozione, ci rapisce, nel chiudere questo Diario di Bordo, al quale tutto il gruppo di studio della spedizione si è dedicato, con sentimento e partecipazione, nonostante venisse redatto al termine di una lunga giornata di lavoro.
Li ringraziamo tutti per aver permesso di concretizzare uno dei fondamentali fini di un giornale: l’Informazione.
Da parte nostra un ringraziamento ai nostri redattori Alessandro Sacripanti e la Dott.ssa Annamaria Pirozzi, che con le sue traduzioni ci ha consentito di mettere on-line anche in lingua francese.

L’appuntamento, ora, sarà tra un mese circa, in Terra di Maremma,  quando il Gruppo di Studio del Dr. Primo Micarelli metterà a punto una conferenza sui dati definitivi della spedizione che quest’anno si è soffermata anche sul comportamento sociale di questa specie, lo Squalo Bianco  in pericolo di estinzione. Quello che abbiamo offerto ai lettori è solo una minima parte dei risultati raggiunti sull’osservazione di 34 squali diversi con i quali la missione a bordo del Barracuda si è imbattuta. Solo su quindici, e non è poco, si è potuto comporre, in maniera completa il Modulo Comportamentale. I dati che saranno prossimamente divulgati insieme alle immagini e soprattutto ai filmati realizzati da Enrico Rabboni, saranno oggetto di indagini ai fini statistici e di pubblicazioni sia a carattere scientifico che divulgative e di settore.

Arrivederci a presto, quindi, nella home-page principale di Oltrepensiero per ulteriori notizie inerenti la Spedizione 2007 che, in modo permanente, rimarranno on-line, insieme a questo Diario, nella sezione speciale ad essa dedicata. Ringraziamo il Gruppo di Studio per aver accettato di traghettare, alla Fantasia del Mondo, il messaggio della Bandiera dei Sogni di Oltrepensiero.it

Un Abbraccio infinito a tutti i nostri lettori da:

Alessandro Sacripanti, Annamaria Pirozzi, Giulio Carra e dalla quarta Spedizione Scientifica 2007  Sulle Orme del Grande Squalo Bianco.  Guide  Scientifiche: Primo Micarelli,  Sara Spinetti,  Emilio Sperone.  Guida ed Esperto locale a Gansbaai:  Michael Rutzen. Esperti  e  Subacquei: Andrea Amitrano,  Sara Andreotti,  Giuseppe Camigliano,  Jacopo Corso Cresti,  Mirko Didimi, Giovanna Manca,  David Monnard,  Enrico Rabboni,  Gabriele Sanchini,  Baptiste Saudan.

(Giulio Carra) – Nel momento in cui mettiamo on-line questo ultimo aggiornamento del Diario di Bordo della IV° Spedizione Scientifica Sulle Orme del Grande Squalo Bianco, sicuramente, sia Emilio Sperone che Sara Andreotti avranno fatto ritorno alle proprie Città, le più lontane dall’Aeroporto di Fiumicino (Roma),  rispettivamente a Trieste, nel Trentino, ed a Paola, Provincia di Cosenza,  in Calabria.

Dopo l’ultima giornata trascorsa nelle acque dell’Oceano Indiano, in compagnia dei predatori dei mari, la consegna dei certificati di partecipazione, la conferenza di Sara Spinetti, la caratteristica cena sudafricana alla Saxon Lodge ed i saluti alla guida locale Michael Rutzen, il gruppo di studio del Dr. Micarelli, alle 3 e 15 del mattino del 2 di aprile, ha lasciato il villaggio di Gansbaai alla volta di Città del Capo per far ritorno in Europa. Sono giunti all’aeroporto appena dopo le cinque e sarebbero dovuti partire per l’Italia, via Francoforte, alle 7,00. Un ritardo non prevedibile ha allungato il tabellino di marcia fino alle 10,30 dando inizio ad una piccola odissea. Il volo per la città tedesca cumula ancora ritardi dove arriveranno alle 22,30 quando non vi erano più aerei in partenza per Roma.  Pernotteranno all’ Hotel Sheraton, per l’unica soluzione possibile, prima di ripartire alle dodici di ieri, 3 aprile, verso la capitale italiana dove sono giunti alle 13,45. Il tempo necessario per gli abbracci di rito. Poi ognuno, stavolta da soli, per la via del ritorno a casa.  Gli Svizzeri, David Monnar e Baptiste Saudan, li avevano salutati molte ore prima a Cape Town, dove hanno atteso il proprio aereo che li avrebbe riportati nella confederazione via Londra.

Di quel piccolo trambusto di viaggio ne eravamo venuti a conoscenza, via SMS, proprio da Micarelli che è stato il primo a far squillare il telefono della Redazione di Oltrepensiero nel tardo pomeriggio di ieri. Un contatto inatteso. Era poco meno di un’ora che aveva fatto rientro nella propria abitazione quando ha voluto regalarci quell’inaspettata sorpresa.

La disponibilità di quest’uomo è davvero sorprendente nei rapporti umani. Con una voce ancora di quelle su di corda, nonostante la stanchezza del viaggio e di una spedizione che ha avuto ben poche soste e pochi sonni (attività in mare, relazioni, conferenze, organizzazione del lavoro giornaliero, analisi dei dati raccolti, esame dei filmati e del materiale fotografico), ci racconta sinteticamente tutte le fasi della missione. E’ come un fiume in piena che straripa dagli argini. Il suo entusiasmo è alle stelle per gli esiti di una spedizione che forse considera la più appagante di quelle fatte  in questi anni sia sotto il profilo delle osservazioni e dei risultati scientifici che per la passione riscontrata nel lavoro dagli appartenenti al gruppo e dai rapporti di amicizia che tra loro (ognuno, nella maggioranza, inizialmente sconosciuto all’altro) sono riusciti a raggiungere. Sono tutti così entusiasti – afferma – che già mi hanno riconfermato la loro partecipazione per il prossimo anno. 
Mentre parla si sente squillare anche un altro telefono. Non risponderà per non sottrarsi alle nostre brevi ed incalzanti domande. Ci lascerà, scusandosi, solo quando in casa rientra sua moglie, Mi capirete, afferma, sono dieci giorni che non la vedo.

E nel riattaccare la cornetta siamo quasi presi da quel sottile Mal d’Africa che ha contagiato anche noi, senza essere mai stati in quel continente.
Così, mentre ora scriviamo, qualcosa ci manca, presi come eravamo ad attendere quei messaggi e quelle e-mail zeppe di informazioni, di commenti ed immagini che ogni sera ci arrivavano da tanto lontano per rigirarle a tutti i lettori di Oltrepensiero. 
Quasi un senso di vuoto, ora, e un po’ di commozione, ci rapisce, nel chiudere questo Diario di Bordo, al quale tutto il gruppo di studio della spedizione si è dedicato, con sentimento e partecipazione, nonostante venisse redatto al termine di una lunga giornata di lavoro.
Li ringraziamo tutti per aver permesso di concretizzare uno dei fondamentali fini di un giornale: l’Informazione.
Da parte nostra un ringraziamento ai nostri redattori Alessandro Sacripanti e la Dott.ssa Annamaria Pirozzi, che con le sue traduzioni ci ha consentito di mettere on-line anche in lingua francese.

L’appuntamento, ora, sarà tra un mese circa, in Terra di Maremma,  quando il Gruppo di Studio del Dr. Primo Micarelli metterà a punto una conferenza sui dati definitivi della spedizione che quest’anno si è soffermata anche sul comportamento sociale di questa specie, lo Squalo Bianco  in pericolo di estinzione. Quello che abbiamo offerto ai lettori è solo una minima parte dei risultati raggiunti sull’osservazione di 34 squali diversi con i quali la missione a bordo del Barracuda si è imbattuta. Solo su quindici, e non è poco, si è potuto comporre, in maniera completa il Modulo Comportamentale. I dati che saranno prossimamente divulgati insieme alle immagini e soprattutto ai filmati realizzati da Enrico Rabboni, saranno oggetto di indagini ai fini statistici e di pubblicazioni sia a carattere scientifico che divulgative e di settore.

Arrivederci a presto, quindi, nella home-page principale di Oltrepensiero per ulteriori notizie inerenti la Spedizione 2007 che, in modo permanente, rimarranno on-line, insieme a questo Diario, nella sezione speciale ad essa dedicata. Ringraziamo il Gruppo di Studio per aver accettato di traghettare, alla Fantasia del Mondo, il messaggio della Bandiera dei Sogni di Oltrepensiero.it

Un Abbraccio infinito a tutti i nostri lettori da:

Alessandro Sacripanti, Annamaria Pirozzi, Giulio Carra e dalla quarta Spedizione Scientifica 2007  Sulle Orme del Grande Squalo Bianco.  Guide  Scientifiche: Primo Micarelli,  Sara Spinetti,  Emilio Sperone.  Guida ed Esperto locale a Gansbaai:  Michael Rutzen. Esperti  e  Subacquei: Andrea Amitrano,  Sara Andreotti,  Giuseppe Camigliano,  Jacopo Corso Cresti,  Mirko Didimi, Giovanna Manca,  David Monnard,  Enrico Rabboni,  Gabriele Sanchini,  Baptiste Saudan.