RISULTATI POSITIVI PER LE PROVE DI EVUACUAZIONE A TARQUINIA E MARINA VELKA

Grande spiegamento di uomini e mezzi per testare il piano.

Il risultato è stato positivo.  Mazzola: “Ormai la zona è sicura”

Salvataggio in acqua Buona la prima. Buona come il risultato del test sulle “Misure di prevenzione e piano di evacuazione per calamità idrogeologiche nel Comune di Tarquinia”, Nonostante il giorno della prova fosse stato per forza di cose pianificato, quanto possibile è stato invece lasciato al caso dell’imprevedibilità degli eventi, per impedire che il tutto alla fine risultasse solo un’operazione studiata a tavolino e priva di difficoltà. Le procedure però sono state rispettate: nessuno si è mosso prima dell’arrivo delle comunicazioni di preallarme e in seguito i vari interventi non hanno incontrato problemi di rilievo.
Prefettura, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Tarquinia, forze dell’ordine, Vigili del fuoco, 118, il responsabile sanitario dell’ospedale di Tarquinia, un medico per il sostegno psicologico, tecnici per le comunicazioni, Protezione civile, volontari e Consorzio di bonifica della Maremma etrusca, tutti coordinati dal disaster manager della Provincia Gaetano Bastoni e dal vice prefetto Roberta Monni, si sono ritrovate al centro operativo misto allestito all’istituto “Cardarelli” di Tarquinia, sulla strada provinciale Porto Clementino. Da qui la pianificazione del da farsi, alla presenza anche dell’assessore alla Protezione civile Mauro Mazzola e del direttore regionale della Protezione civile del Lazio Maurizio Pucci.
Nella zona artigianale è stato invece predisposto il campo base. Qui hanno risposto all’appello 130 volontari con 22 fuoristrada, 2 minibus, 8 autovetture, 7 pompe idrovore, 9 gruppi elettrogeni, 1 ambulanza, 3 torri di fari e 2 carrelli. A questi si sono aggiunte tutte le forze dell’ordine dislocate in varie zone della città e del comprensorio.
Mentre nel centro operativo misto si davano e ricevevano informazioni – dice Mazzola – alla foce del fiume Marta i vigili del fuoco stavano effettuando prove di salvataggio in mare attraverso un gommone e una moto d’acqua. Inoltre tramite elicotteri erano in atto altre tipologie di aiuto a persone in situazioni di difficoltà, come il recupero sui tetti delle abitazioni. Poi, naturalmente, la simulazione dell’evacuazione vera e propria di una rappresentanza degli abitanti su un percorso – questo sì – pianificato, ovvero su una strada interpoderale che collega località Voltone alla Litoranea, in sicurezza perché situata più in alto e lontana dal fiume.

Grande spiegamento di uomini e mezzi per testare il piano.

Il risultato è stato positivo.  Mazzola: “Ormai la zona è sicura”

Salvataggio in acqua Buona la prima. Buona come il risultato del test sulle “Misure di prevenzione e piano di evacuazione per calamità idrogeologiche nel Comune di Tarquinia”, Nonostante il giorno della prova fosse stato per forza di cose pianificato, quanto possibile è stato invece lasciato al caso dell’imprevedibilità degli eventi, per impedire che il tutto alla fine risultasse solo un’operazione studiata a tavolino e priva di difficoltà. Le procedure però sono state rispettate: nessuno si è mosso prima dell’arrivo delle comunicazioni di preallarme e in seguito i vari interventi non hanno incontrato problemi di rilievo.
Prefettura, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Tarquinia, forze dell’ordine, Vigili del fuoco, 118, il responsabile sanitario dell’ospedale di Tarquinia, un medico per il sostegno psicologico, tecnici per le comunicazioni, Protezione civile, volontari e Consorzio di bonifica della Maremma etrusca, tutti coordinati dal disaster manager della Provincia Gaetano Bastoni e dal vice prefetto Roberta Monni, si sono ritrovate al centro operativo misto allestito all’istituto “Cardarelli” di Tarquinia, sulla strada provinciale Porto Clementino. Da qui la pianificazione del da farsi, alla presenza anche dell’assessore alla Protezione civile Mauro Mazzola e del direttore regionale della Protezione civile del Lazio Maurizio Pucci.
Nella zona artigianale è stato invece predisposto il campo base. Qui hanno risposto all’appello 130 volontari con 22 fuoristrada, 2 minibus, 8 autovetture, 7 pompe idrovore, 9 gruppi elettrogeni, 1 ambulanza, 3 torri di fari e 2 carrelli. A questi si sono aggiunte tutte le forze dell’ordine dislocate in varie zone della città e del comprensorio.
Mentre nel centro operativo misto si davano e ricevevano informazioni – dice Mazzola – alla foce del fiume Marta i vigili del fuoco stavano effettuando prove di salvataggio in mare attraverso un gommone e una moto d’acqua. Inoltre tramite elicotteri erano in atto altre tipologie di aiuto a persone in situazioni di difficoltà, come il recupero sui tetti delle abitazioni. Poi, naturalmente, la simulazione dell’evacuazione vera e propria di una rappresentanza degli abitanti su un percorso – questo sì – pianificato, ovvero su una strada interpoderale che collega località Voltone alla Litoranea, in sicurezza perché situata più in alto e lontana dal fiume.

I cancelli, ovvero i posti di blocco per la delimitazione delle aree di rischio, erano già predisposti e studiati in base alle zone potenzialmente soggette ad essere colpite dall’esondazione e da quelle già colpite in precedenza. Comune di Tuscania: intersezione strade provinciali Tarquiniense, Dogana primo e secondo tronco e Valle del Monte; incrocio tra la Tarquiniense e la Del Monte e Montbello. Al confine tra i Comuni di Tuscania e Tarquinia: incrocio tra la Dogana primo e secondo tronco e la Roccaccia. Comune di Tarquinia: incrocio tra la Tarquiniense e la comunale di collegamento con la Del Monte e Montebello in località Ponte del Diavolo; incrocio tra la Tarquiniense e l’Aurelia; incrocio tra l’Aurelia vecchia e la Roccaccia che conduce a Tuscania; incrocio tra la Porto Clementino e la comunale di accesso alla stazione; incrocio tra la Litoranea tratto sud e la Porto Clementino – Montarozzi in prossimità dell’abitato di Tarquinia Lido; incrocio tra la litoranea tratto nord e la comunale che conduce all’abitato di Marina Velka – Pian di spille; incrocio tra la litoranea tratto sud e la Porto Clementino – Montarozzi in prossimità dell’abitato delle Saline; incrocio tra l’Aurelia vecchia e la comunale nelle vicinanze di via Valverde.

Era una prova necessaria – spiega l’assessore – anche per vedere se è possibile migliorare ancora la capacità d’intervento, in attesa della chiusura dei lavori di messa in sicurezza del fiume Marta. Nonostante sia stato il primo test non possiamo che ritenerci gratificati tanto per il risultato finale quanto per l’impegno di tutti. Insieme a noi c’erano anche rappresentanti del comitato “Marina Velka senza fango” e del consorzio di Marina Velka: anche questo è stato un segnale importante. Ormai, dopo i lavori e la prova, questa può essere considerata a tutti gli effetti una zona completamente sicura.
Alla fine, infatti, Mazzola e Pucci hanno ringraziato tutte le forze in campo per la collaborazione su questa iniziativa, volta esclusivamente a garantire la sicurezza di cittadini e turisti.

mikronet

Lascia un commento