DIFENDERE LA DEMOCRAZIA ED IL RISPETTO DEI DIRITTI CIVILI
In Campania, all’interno un’area di 40.000 ettrari di terreno irriguo,
dove sopravvivono 15.000 aziende agricole, soggetta ad osai di
protezione fanistica, nonostante le sentenze dei tribunali si vorrebbe
far sorgere una discarica che nessuno vuole.
di A l e s s a n d r o R i z z o
Non è la sindrome del nimby, ossia l’opporsi a qualsiasi tipo di intervento nella propria area particolare, quella che ha determinato un’azione lunga e protratta di protesta delle residenti e dei residenti di questa zona, ma il dovere civico di opporsi a una decisione che apporterebbe alto nocumento a valori iscritti nella nostra Costituzione, ossia la tutela e la difesa del patrimonio ambientale nostrano.
In Campania, all’interno un’area di 40.000 ettrari di terreno irriguo,
dove sopravvivono 15.000 aziende agricole, soggetta ad osai di
protezione fanistica, nonostante le sentenze dei tribunali si vorrebbe
far sorgere una discarica che nessuno vuole.
di A l e s s a n d r o R i z z o
Non è la sindrome del nimby, ossia l’opporsi a qualsiasi tipo di intervento nella propria area particolare, quella che ha determinato un’azione lunga e protratta di protesta delle residenti e dei residenti di questa zona, ma il dovere civico di opporsi a una decisione che apporterebbe alto nocumento a valori iscritti nella nostra Costituzione, ossia la tutela e la difesa del patrimonio ambientale nostrano.
Il 14 marzo scorso la polizia ha caricato i manifestanti, nella stessa dimensione che avevamo già potuto vedere nelle freddi notti dello scorso inverno 2005, dove le forze dell’ordine hanno “sgomberato”, con metodi non certamente dei più civili, il presidio dei comitati No-TAV.
E’ opportuno un intervento da parte delle istituzioni, atto a rimuovere questo stato di incertezza del diritto e utile a rispettare la sentenza del Tribunale, che considera inidoneo il luogo per ospitare una costruzione di quella portata e con quella funzione.

Se vogliamo difendere la democrazia e il rispetto dei diritti civili non possiamo tollerare un simile pericolo, ma cercare di diffondere una consapevolezza generale e diffusa di opposizione alla logica nefasta della tracotanza e della legge del più forte sul più debole.
Alessandro Rizzo