QUEL SOTTILE FILO CONDUTTORE
Uno spruzzo di nero in un paesaggio soleggiato (…) un punto di
nero tra i più interessanti e tra i più difficili da rendere esattamente,
che io possa immaginare (Van Gogh )
di Maria Stella Ivana Riggi
In realtà sto aprendo un pensiero che va da tempo a due scritti di Cesare Pavese (1908-1950) <<La spiaggia>> (1942) e <<La bella estate>> (1949), edizione Einaudi; nelle rispettive copertine, due scorci di tele di Vincent Van Gogh (1853-1890): “Barche di pescatori sulla spiaggia di Les Saintes-Maries-de-la-Mer” (giugno 1888), “Campo di grano con cipresso”(settembre 1889).
Il mio “oltrepensiero” si chiude con un terzo artista: Luigi Vannucchi (1930-1978) noto doppiatore ed attore che interpretò anche Pavese in teatro in “Il vizio assurdo” (1960 – di Davide Lajolo), era nisseno come me. Tre uomini, tre artisti che ad un certo punto della loro esistenza hanno deciso di “spazzarsi via” suicidandosi.
Uno spruzzo di nero in un paesaggio soleggiato (…) un punto di
nero tra i più interessanti e tra i più difficili da rendere esattamente,
che io possa immaginare (Van Gogh )
di Maria Stella Ivana Riggi
In realtà sto aprendo un pensiero che va da tempo a due scritti di Cesare Pavese (1908-1950) <<La spiaggia>> (1942) e <<La bella estate>> (1949), edizione Einaudi; nelle rispettive copertine, due scorci di tele di Vincent Van Gogh (1853-1890): “Barche di pescatori sulla spiaggia di Les Saintes-Maries-de-la-Mer” (giugno 1888), “Campo di grano con cipresso”(settembre 1889).
Il mio “oltrepensiero” si chiude con un terzo artista: Luigi Vannucchi (1930-1978) noto doppiatore ed attore che interpretò anche Pavese in teatro in “Il vizio assurdo” (1960 – di Davide Lajolo), era nisseno come me. Tre uomini, tre artisti che ad un certo punto della loro esistenza hanno deciso di “spazzarsi via” suicidandosi.
Vannucchi morì suicida a soli quarantotto anni, nel pieno della sua maturità artistica. Ultima sua interpretazione teatrale e televisiva? Proprio l’inizialmente citato Il vizio assurdo, scritto di Davide Lajolo che ricostruisce la vita di Pavese. Che Vannucchi sia entrato troppo dentro al protagonista ricostruito da Lajolo? Non so, ma in “Il vizio assurdo”, lo scrittore non tenta la ricostruzione di un Pavese deluso dall’amore e sconfitto dalla morte, più che altro costruisce un personaggio cercando di farne risaltare le qualità intellettuali e le scelte di vita, scavando attraverso le lettere e le poesie recuperate dentro il suo baule dopo dieci anni dalla sua scomparsa. Raccogliendo testimonianze, Pavese ci ritorna più vivo che mai e in questo Vannucchi fu bravissimo…
L’arte “curiosità di vita” diventa vita essa stessa anche quando quest’ultima viene rinnegata.