NELLA TUSCIA DOMENICA PARTE UFFICIALMENTE LA STAGIONE VENATORIA 2007-2008

La prossima settimana riunione per stabilire la
preapertura straordinaria della caccia al cinghiale

Caccia

Tre giorni a settimana – da scegliersi tra lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica – non più di 20 capi al giorno, tesserino venatorio in tasca: domenica al via l’apertura della caccia.

Dopo la preapertura dello scorso 1 settembre, parte la stagione ufficiale che si concluderà il 31 gennaio 2008. In questo periodo di tempo però, l’utilizzo dei cani sarà consentito solo a partire dal prossimo 2 gennaio e limitatamente alla caccia al cinghiale.
Per quanto riguarda gli appostamenti temporanei – da allestire non prima di tre ore dall’orario di caccia stabilito – la preparazione non è consentita tagliando piante da frutto o di interesse economico, né utilizzando flora spontanea protetta. Deve trovarsi inoltre a distanza non inferiore a 100 metri da un eventuale altro. E una volta conclusa la giornata, i cacciatori sono chiamati a raccogliere tutti i bossoli delle cartucce.

Questo periodo – dice l’assessore alla Caccia della Provincia di Viterbo, Mario Trapè – si apre con buone prospettive, poiché ogni decisione è stata concertata con le associazioni venatorie del territorio. Un plauso va anche alla Regione Lazio, che ha reso disponibile il calendario con largo anticipo, consentendo a tutti di organizzarsi al meglio. Nonostante quindi le difficoltà legate a vincoli come le Zps (Zone di protezione speciale), si può andare avanti tranquillamente registrando anche la soddisfazione dei cacciatori.

Un discorso a parte per la specie del cinghiale
. Su questo argomento – conclude Trapè – la prossima settimana convocheremo una riunione per discutere della preapertura straordinaria, sempre nell’ottica della concertazione. Un’iniziativa utile anche per gli agricoltori: sarà infatti importante per diminuire i danni alle colture e allo stesso consentirà di recuperare in tempo laddove si sono verificati.

Questi i limiti giornalieri
– non più di venti capi in totale – specie per specie: quaglie e tortore (20), palmipedi, trampolieri, folaghe e colombacci (10), beccacce, fagiani e conigli selvatici (2), lepri comuni e cinghiali (1). Nell’arco dell’intera stagione 5 è il numero massimo cacciabile di lepri comuni, 20 di beccacce e 10 di fagiani.

La prossima settimana riunione per stabilire la
preapertura straordinaria della caccia al cinghiale

Caccia

Tre giorni a settimana – da scegliersi tra lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica – non più di 20 capi al giorno, tesserino venatorio in tasca: domenica al via l’apertura della caccia.

Dopo la preapertura dello scorso 1 settembre, parte la stagione ufficiale che si concluderà il 31 gennaio 2008. In questo periodo di tempo però, l’utilizzo dei cani sarà consentito solo a partire dal prossimo 2 gennaio e limitatamente alla caccia al cinghiale.
Per quanto riguarda gli appostamenti temporanei – da allestire non prima di tre ore dall’orario di caccia stabilito – la preparazione non è consentita tagliando piante da frutto o di interesse economico, né utilizzando flora spontanea protetta. Deve trovarsi inoltre a distanza non inferiore a 100 metri da un eventuale altro. E una volta conclusa la giornata, i cacciatori sono chiamati a raccogliere tutti i bossoli delle cartucce.

Questo periodo – dice l’assessore alla Caccia della Provincia di Viterbo, Mario Trapè – si apre con buone prospettive, poiché ogni decisione è stata concertata con le associazioni venatorie del territorio. Un plauso va anche alla Regione Lazio, che ha reso disponibile il calendario con largo anticipo, consentendo a tutti di organizzarsi al meglio. Nonostante quindi le difficoltà legate a vincoli come le Zps (Zone di protezione speciale), si può andare avanti tranquillamente registrando anche la soddisfazione dei cacciatori.

Un discorso a parte per la specie del cinghiale
. Su questo argomento – conclude Trapè – la prossima settimana convocheremo una riunione per discutere della preapertura straordinaria, sempre nell’ottica della concertazione. Un’iniziativa utile anche per gli agricoltori: sarà infatti importante per diminuire i danni alle colture e allo stesso consentirà di recuperare in tempo laddove si sono verificati.

Questi i limiti giornalieri
– non più di venti capi in totale – specie per specie: quaglie e tortore (20), palmipedi, trampolieri, folaghe e colombacci (10), beccacce, fagiani e conigli selvatici (2), lepri comuni e cinghiali (1). Nell’arco dell’intera stagione 5 è il numero massimo cacciabile di lepri comuni, 20 di beccacce e 10 di fagiani.

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