MAI PIU' IL SILENZIO !

(Adnkronos/Ign) – Giovanna Reggiani si è spenta all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Il 24enne romeno accusato dell’omicidio nega la violenza: ”Ho rubato una borsetta alla stazione”. A Tor di Quinto saranno abbattute le baracche abusive. L’aggressore sconterà la pena in Italia. Prodi: ”Faremo in modo che non accada mai più”. Fini: ”Il governo si vergogni”. La replica di Amato: ”Non ci si divida davanti a tragedie”

Il commento di Gicar

Q  U  E  L  L ’    I  N  D  I  C  I  B  I  L  E    F  A  S  T  I  D  I  O  . . .

Mai più il silenzio...

Se pur nel rispetto del dolore dei familiari e nell’orrore per la tragedia, quello che da più fastidio, ora, è che solo oggi si è riusciti a convocare d’urgenza un Consiglio dei Ministri per varare un decreto che in qualche modo concedesse alcuni poteri in più ai Prefetti per non essere succubi del tutto a quella delinquenza importata e figlia, nel nostro paese, degli eccessi di una distorta tolleranza.
C’è voluta l’ennesima morta ammazzata, brutalizzata e violentata, ed in questo caso non importa se gli autori siano stranieri o no, per mettere in apprensione noi uomini, sul precario destino quotidano delle nostre donne non più libere e sicure di far ritorno a casa dopo il tramonto.
 
Subito dopo quella drammatica notizia c’è stata un’impennata di telefonate, di abbracci, lacrime e baci nel cercare o nell’incontrare di nuovo quelle donne a noi care nell’improvviso prender coscienza che le vie di transito che portano a casa non sono bene illuminate o sono addirittura buie senza esserci mai  chiesti il perchè e di chi fosse la responsabilità.
Oggi ci accorgiamo di tutto lo squallore e dello stato in cui versano le periferie delle nostre città (eppure non poche denunce giornalistiche e di scrittori sono state fatte) e ci stupiamo per il non aver rotto abbastanza le scatole ai nostri amministratori pubblici per non essersi fatti paladini (in verità qualcono c’è stato, pochi a dire il vero ed a loro discapito) per far sgombrare e demolire baraccopoli e campi nomadi di cui tutti conoscevano l’esistenza.

Periferie...Negli angoli più reconditi di una città lo Stato è presente per fare una multa per divieto di sosta, per rimuove un’autovettura parcheggiata in una area ZTL, per essere giustamente severo se si è sprovvisti del bollino blù, ma poi non c’è più nessuno che si accorga che tua moglie è stata acchiappata e poi gettata in un fosso.
 
Battute senz’altro facili in questa occasione, ma era notorio da tempo, in partcolar modo nelle città, che le donne di giorno per spostarsi da un luogo all’altro usino gli autobus, ma che sul far della sera preferissero invece i taxi. Perchè poi non è detto che si debba sempre e necessaramente far uso della propria autovettura.

segue …>>


(Adnkronos/Ign) – Giovanna Reggiani si è spenta all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Il 24enne romeno accusato dell’omicidio nega la violenza: ”Ho rubato una borsetta alla stazione”. A Tor di Quinto saranno abbattute le baracche abusive. L’aggressore sconterà la pena in Italia. Prodi: ”Faremo in modo che non accada mai più”. Fini: ”Il governo si vergogni”. La replica di Amato: ”Non ci si divida davanti a tragedie”

Il commento di Gicar

Q  U  E  L  L ’    I  N  D  I  C  I  B  I  L  E    F  A  S  T  I  D  I  O  . . .

Mai più il silenzio...

Se pur nel rispetto del dolore dei familiari e nell’orrore per la tragedia, quello che da più fastidio, ora, è che solo oggi si è riusciti a convocare d’urgenza un Consiglio dei Ministri per varare un decreto che in qualche modo concedesse alcuni poteri in più ai Prefetti per non essere succubi del tutto a quella delinquenza importata e figlia, nel nostro paese, degli eccessi di una distorta tolleranza.
C’è voluta l’ennesima morta ammazzata, brutalizzata e violentata, ed in questo caso non importa se gli autori siano stranieri o no, per mettere in apprensione noi uomini, sul precario destino quotidano delle nostre donne non più libere e sicure di far ritorno a casa dopo il tramonto.
 
Subito dopo quella drammatica notizia c’è stata un’impennata di telefonate, di abbracci, lacrime e baci nel cercare o nell’incontrare di nuovo quelle donne a noi care nell’improvviso prender coscienza che le vie di transito che portano a casa non sono bene illuminate o sono addirittura buie senza esserci mai  chiesti il perchè e di chi fosse la responsabilità.
Oggi ci accorgiamo di tutto lo squallore e dello stato in cui versano le periferie delle nostre città (eppure non poche denunce giornalistiche e di scrittori sono state fatte) e ci stupiamo per il non aver rotto abbastanza le scatole ai nostri amministratori pubblici per non essersi fatti paladini (in verità qualcono c’è stato, pochi a dire il vero ed a loro discapito) per far sgombrare e demolire baraccopoli e campi nomadi di cui tutti conoscevano l’esistenza.

Periferie...Negli angoli più reconditi di una città lo Stato è presente per fare una multa per divieto di sosta, per rimuove un’autovettura parcheggiata in una area ZTL, per essere giustamente severo se si è sprovvisti del bollino blù, ma poi non c’è più nessuno che si accorga che tua moglie è stata acchiappata e poi gettata in un fosso.
 
Battute senz’altro facili in questa occasione, ma era notorio da tempo, in partcolar modo nelle città, che le donne di giorno per spostarsi da un luogo all’altro usino gli autobus, ma che sul far della sera preferissero invece i taxi. Perchè poi non è detto che si debba sempre e necessaramente far uso della propria autovettura.

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Rimane oggi fastidiossimo che politici di opposte e talvolta oblique fazioni, se pur nell’alternanza dei governi, si rinfaccino o si rimpallino responsabilità per leggi mai varate fino ad oggi o per non aver fatto ricepire, a tempo debito, alle nostre normative, direttive di carattere europeo. Dove stavano tutti quanti, in cosa erano affancendati quando decine di miglaia di incontrallati clandestni sbarcavano sulle nostre coste ed i cittadini italiani per il semplice fatto di essere preoccupati venivano tacciati di razzismo? E vero che tra quella gente disperata, costretta a fuggire da realtà nazionali per noi inimmaginabli, vi sono fior di galatuomini che oggi lavorano e si danno da fare meritando tutto il nostro rispetto, ma in questo modo non si sta proteggendo neanche loro dalle umliazioni e dalle accuse infamanti.

Campi nomadi...

E’ senz’altro scontato, purtroppo, che le patrie galere siano piene anche di strupratori nostrani e che nell’intimita del focolare domestico si consumino quotidianamente violenze a mogli e figlie più di quanto la nostra immaginazione possa galoppare, ma non è giusto (e gli “zebedei” sono davvero pieni!) che ogni giorno la politica rimanga gran parte impegnata nel propinare alla pubblica opinione, quasi esclusivamente, gli esiti di alchimie strategiche con le quali si dovrebbero modificare i quadri di rappresentanza popolare… mentre nel frattempo le riforme istituzionali ed elettorali, quelle fiscali e pensionistiche serie non si fanno mai  ed i problemi di sopravvivenza continuano ad assillare tutti (operai, pensionati, imprenditori, impiegati, disoccupati).

Che il governo Prodi rimanga in carica o che Berlusconi possa sedere di nuovo a Palazzo Chigi, può fregarne di meno a tutti di fronte alla realtà che mogli o figlie possano essere, da chicchessia (ed oggi quasi impunemente), in qualsiasi momento ed in qualsiasi città, acchiappate, derubate, malmenate, violentate con ogni tipo di sevizia e gettate in un fosso!

Abbiamo davvero bisogno che arrivino pure le Task Force di Polizia Straniera  per operazioni di intelligence perchè non si vuole dare alle nostre Forze dell’Ordine quei poteri (non faccia tremare la parola!) e quegli strumenti necessari per rimandare a casa effettivamente e definitivamente chi in Italia non ha lavoro e vive di reati?

Ben venga la collaborazione, ma non è la panacea per risolvere le nostre incapacità legislative o di applicazione delle pene. La media di 270 giorni di carcere in Italia per i reati di stupro, non è certo un problema che deriva dal Parlamento Europeo o dalle legislazioni nazionali dei governi comunitari. La storia è solo nostra e soltanto nostra!

mikronet

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