BAILAMME DI INFORMAZIONI CONTRASTANTI
O M A N C A T O R I S P E T T O D E L L E R E G O L E
di Simona Ricotti
Movimento No Coke alto Lazio
Con lettera prot. 0004292 del 04/03/2008 il Ministero dello Sviluppo Economico ha indetto “Conferenza dei Servizi” per valutare “la necessità di procedere al riesame dell’autorizzazione unica (della centrale a carbone ndr) per quanto attinente gli aspetti regolati dal D. LGS n. 59/2005” che regola le procedure di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
A tale conferenza dei servizi sono state invitate tutte le Amministrazioni e gli enti istituzionalmente competenti in materia di AIA, in altre parole, nella fattispecie, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Interno, l’Arpa Lazio, la Regione Lazio, la Provincia di Roma e il Comune di Civitavecchia; quest’ultimo, peraltro, gravemente assente.
In tale riunione il Ministero dello Sviluppo Economico ha preso atto delle posizioni delle amministrazioni sopracitate, di cui, alcune, come noto, avevano già espresso precedentemente, il proprio parere circa la necessità di andare al riesame del Decreto autorizzativo della centrale per evidenti e gravi carenze ed omissioni. e si è riservato di assumere successivamente decisioni in merito.
Nell’ambito di tale discussione, come d’altronde già anticipato dallo stesso Ministero convocante, in fase di preistruttoria, è stata valutata, senza giungere, per ora, a decisione finale, la necessità di andare al primo rinnovo delle autorizzazioni ambientali comprese per legge nelle autorizzazioni già rilasciate tra il 1999 e l’entrata in vigore del decreto in questione, ovvero il 2005 che, come recita la normativa vigente, devono essere rinnovate entro cinque anni.
O M A N C A T O R I S P E T T O D E L L E R E G O L E
di Simona Ricotti
Movimento No Coke alto Lazio
Con lettera prot. 0004292 del 04/03/2008 il Ministero dello Sviluppo Economico ha indetto “Conferenza dei Servizi” per valutare “la necessità di procedere al riesame dell’autorizzazione unica (della centrale a carbone ndr) per quanto attinente gli aspetti regolati dal D. LGS n. 59/2005” che regola le procedure di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
A tale conferenza dei servizi sono state invitate tutte le Amministrazioni e gli enti istituzionalmente competenti in materia di AIA, in altre parole, nella fattispecie, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Interno, l’Arpa Lazio, la Regione Lazio, la Provincia di Roma e il Comune di Civitavecchia; quest’ultimo, peraltro, gravemente assente.
In tale riunione il Ministero dello Sviluppo Economico ha preso atto delle posizioni delle amministrazioni sopracitate, di cui, alcune, come noto, avevano già espresso precedentemente, il proprio parere circa la necessità di andare al riesame del Decreto autorizzativo della centrale per evidenti e gravi carenze ed omissioni. e si è riservato di assumere successivamente decisioni in merito.
Nell’ambito di tale discussione, come d’altronde già anticipato dallo stesso Ministero convocante, in fase di preistruttoria, è stata valutata, senza giungere, per ora, a decisione finale, la necessità di andare al primo rinnovo delle autorizzazioni ambientali comprese per legge nelle autorizzazioni già rilasciate tra il 1999 e l’entrata in vigore del decreto in questione, ovvero il 2005 che, come recita la normativa vigente, devono essere rinnovate entro cinque anni.
La centrale di Torre Valdaliga Nord risulta essere in possesso di certificazione EMAS a decorrere dal 4 luglio 2000, periodo in cui non solo non esisteva l’impianto a carbone ma in cui tale realizzazione, lungi dal venire, non era nemmeno autorizzata.
Risulta evidente che tale certificazione è quindi riferita alla preesistente centrale ad olio combustibile che aveva da poco finito i lavori di ambientalizzazione; centrale che non esiste più e che nulla ha a che vedere con l’impianto a carbone.
Questa la verità dei fatti, supportata dagli atti ufficiali; il resto sono chiacchiere create ad hoc per disinformare.
Continueremo nella nostra azione di informazione e, quando necessario, denuncia di quanti, come precedentemente il Ministro Bersani, si renderanno responsabili di omissioni e/o mancato rispetto delle regole.