” LE RIVE DI UN ALTRO MARE ”

\"Rem


Romanzo affabulante, lineare, intrigante fino alla suspense, dove con abilità discorsiva, descrittiva e fantastica, l’Autore, Eugenio  Nocerino, ricorrendo a piene mani alla mitologia greca, fa suo l’accorato richiamo di una sirena che, dando voce al mare, esorta a che questo non perisca.  (Giuseppe Bagnasco)

N E L   T E M P O   C H E   A P P A R T I E N E   A G L I   D E I

di   Raffaele Nigro

\"LE

Una grande passione per l’archeologia e per il mare accompagna il romanzo di Eugenio Nocerino, sebbene nella vita il nostro autore sia indotto, per ragioni di lavoro a praticare un altro elemento, l’aria.

Bisogna partire dal romanzo saggio di Claudio Magris, Un altro mare, e passare attraverso la Gabbianella di Sepulveda per entrare in questo racconto. Stanco di guerre e di devastazioni, il protagonista del romanzo di Magris decide di fuggire verso i mari della Patagonia e abbandonarsi alla vita della natura, a un luogo senza tempo e senza memoria. Uccisa dal petrolio, un gabbiano consegna all’occidente una gabbianella che imparerà da altri animali a volare.
Al modo in cui le protagoniste del romanzo di Nocerino apprenderanno da pochi uomini che accorrono in loro aiuto che ancora si può sperare nel genere umano o almeno in alcuni di loro innamorati della natura.
Qui la fuga dell’autore e dei suoi protagonisti è verso i mari della Grecia, è una fuga, dunque, non soltanto fisica ma mentale, in quanto Nocerino si sente calato culturalmente in un tempo che appartiene agli dei e agli eroi del mito. Santorini è l’epicentro della sua fuga e la ricerca di un altro mare è dettata dal bisogno di fuggire dai luoghi della contaminazione ambientale.

Non a caso, il romanzo si chiude con una sequela di date e di episodi di cronaca che hanno per protagonista il mare offeso da disastri ambientali, navi cisterne affondate o entrate in rotta di collisione con scogliere o con altre navi e sventrate al punto da avvelenare il mare col loro carico di petrolio.

\"RaffaeleAl centro della storia dunque i mari minacciati e la bellezza di luoghi come le antiche isole dell’arcipelago delle Cicladi, condannate alla distruzione.

\"EugenioDov’è più la bellezza? – Si chiede Nocerino.
E dove sono più i miti di un tempo quando gli Dei potevano camminare sulla terra e nel mare e in cielo senza paura di ammalarsi o di ferirsi?

Quest’avventura straordinaria, ha per protagonisti un veterinario etologo, Marcus, un vecchio violinista, Bernard, che ha abbandonato Parigi per rifugiarsi a Santorini e due donne, madre e figlia, Angela e Barbara, appassionate di nuoto subacqueo.
Il romanzo si colora di giallo e si apre a quella tipologia narrativa che viene dal romanzo di genere, il mondo perduto di Atlantide, la scoperta di un’iscrizione preclassica, la decretazione di un messaggio che viene dagli abissi della storia e il dipanamento del giallo.

Una favola amara ma piacevole da leggere, adatta a un pubblico vario, di giovani e meno giovani e un apologo sulla nostra condizione di esseri soli nel piccolo pugno della terra, così scervellati da non capire che proprio la terra ha bisogno di noi e del nostro aiuto, per poter noi stessi tornare a sognare e a vivere in quel paradiso incontaminato che il mondo delle origini ci aveva consegnato.

segue  … >>>



\"Rem


Romanzo affabulante, lineare, intrigante fino alla suspense, dove con abilità discorsiva, descrittiva e fantastica, l’Autore, Eugenio  Nocerino, ricorrendo a piene mani alla mitologia greca, fa suo l’accorato richiamo di una sirena che, dando voce al mare, esorta a che questo non perisca.  (Giuseppe Bagnasco)

N E L   T E M P O   C H E   A P P A R T I E N E   A G L I   D E I

di   Raffaele Nigro

\"LE

Una grande passione per l’archeologia e per il mare accompagna il romanzo di Eugenio Nocerino, sebbene nella vita il nostro autore sia indotto, per ragioni di lavoro a praticare un altro elemento, l’aria.

Bisogna partire dal romanzo saggio di Claudio Magris, Un altro mare, e passare attraverso la Gabbianella di Sepulveda per entrare in questo racconto. Stanco di guerre e di devastazioni, il protagonista del romanzo di Magris decide di fuggire verso i mari della Patagonia e abbandonarsi alla vita della natura, a un luogo senza tempo e senza memoria. Uccisa dal petrolio, un gabbiano consegna all’occidente una gabbianella che imparerà da altri animali a volare.
Al modo in cui le protagoniste del romanzo di Nocerino apprenderanno da pochi uomini che accorrono in loro aiuto che ancora si può sperare nel genere umano o almeno in alcuni di loro innamorati della natura.
Qui la fuga dell’autore e dei suoi protagonisti è verso i mari della Grecia, è una fuga, dunque, non soltanto fisica ma mentale, in quanto Nocerino si sente calato culturalmente in un tempo che appartiene agli dei e agli eroi del mito. Santorini è l’epicentro della sua fuga e la ricerca di un altro mare è dettata dal bisogno di fuggire dai luoghi della contaminazione ambientale.

Non a caso, il romanzo si chiude con una sequela di date e di episodi di cronaca che hanno per protagonista il mare offeso da disastri ambientali, navi cisterne affondate o entrate in rotta di collisione con scogliere o con altre navi e sventrate al punto da avvelenare il mare col loro carico di petrolio.

\"RaffaeleAl centro della storia dunque i mari minacciati e la bellezza di luoghi come le antiche isole dell’arcipelago delle Cicladi, condannate alla distruzione.

\"EugenioDov’è più la bellezza? – Si chiede Nocerino.
E dove sono più i miti di un tempo quando gli Dei potevano camminare sulla terra e nel mare e in cielo senza paura di ammalarsi o di ferirsi?

Quest’avventura straordinaria, ha per protagonisti un veterinario etologo, Marcus, un vecchio violinista, Bernard, che ha abbandonato Parigi per rifugiarsi a Santorini e due donne, madre e figlia, Angela e Barbara, appassionate di nuoto subacqueo.
Il romanzo si colora di giallo e si apre a quella tipologia narrativa che viene dal romanzo di genere, il mondo perduto di Atlantide, la scoperta di un’iscrizione preclassica, la decretazione di un messaggio che viene dagli abissi della storia e il dipanamento del giallo.

Una favola amara ma piacevole da leggere, adatta a un pubblico vario, di giovani e meno giovani e un apologo sulla nostra condizione di esseri soli nel piccolo pugno della terra, così scervellati da non capire che proprio la terra ha bisogno di noi e del nostro aiuto, per poter noi stessi tornare a sognare e a vivere in quel paradiso incontaminato che il mondo delle origini ci aveva consegnato.

segue  … >>>

\"Le 

Premio Letterario “Le AGAVI”  – V Edizione 2007-

Sezione Romanzi

Palermo, li 30 novembre 2007
 
Primo classificato “Le rive di un altro mare” di Eugenio Nocerino

Si riporta di seguito la motivazione della giuria così come è stata letta durante la premiazione dall’Egr. Dott. Giuseppe Bagnasco.

 

\"Giuseppe

Romanzo affabulante, lineare, intrigante fino alla suspense, dove con mirabile abilità discorsiva, descrittiva e fantastica, l’Autore ricorrendo a piene mani alla mitologia greca, fa suo l’accorato richiamo di una sirena (Tess) che, dando voce al mare, esorta a che questo non perisca. E, Nunca Mas (mai più) è infatti l’esclamazione del protagonista di fronte ai disastri ambientali causati dai naufragi delle petroliere. Lo scenario architettonico del romanzo, ambientato in un isola delle Cicladi, la bellissima Santorini (l’antica Thera di plutoniana memoria), è quanto di più idoneo a contenere una storia che sa di miti e leggende.
L’avventura vissuta nelle viscere del mare e che accompagna i protagonisti con la mirabile descrizione della fauna marina, è speculare all’esortazione per il rispetto della Natura. E infatti l’auspicato ritorno all’armonia tra questo e l’uomo, è emblematicamente rappresentata dal musicista-pescatore Bernard che, in solitudine sul suo battello in mezzo al mare, suona col suo stradivari appassionate melodie all’amico delfino Desirè.

Il fine ecologico del romanzo, così tanto splendidamente proposto da Eugenio Nocerino, che con questa motivazione viene premiato, risulta pienamente raggiunto e pone, prendendo a pretesto la sua fantastica storia, una severa riflessione sul dovere-obbligo dell’uomo-figlio affinché non porti a distruzione ciò che la mitologia, oggi quanto mai attuale, chiama la “Grande Madre”.

G I U R I A
Prof. Tommaso Romano, docente di filosofia e scrittore, Assessore alla Cultura del Comune di Palermo.

Nino Aquila, saggista e poeta.

Giuseppe Bagnasco, poeta.

Salvatore Ferlita, critico letterario, saggista e giornalista.

Manlio Peri, ricercatore.

LE RIVE DI UN ALTRO MARE

Un vecchio musicista francese dal glorioso passato si rifugia, dopo la morte della moglie, presso un’isola greca. È disilluso e privo di slanci vitali. Oltre al violino ha ormai una sola passione, il mare.
Sarà proprio quest’amore a coinvolgerlo in una straordinaria avventura e a rivelargli un mondo di cui aveva soltanto letto nei libri di mitologia.

Spinto da forti ideali ecologisti, Eugenio Nocerino racconta con piglio deciso e tono fiabesco una storia per tutte le età. Un’avventura che il lettore ricorderà a lungo.

\"REM

ACQUISTA  ON  LINE  … >>>

\"Eugenio

mikronet

Lascia un commento