MEMORIE DI UNA GEISHA: IL LIBRO ED IL FILM a cura di Martina Campolongo

Geisha
Dell’intimità del suo corpo lascia intravedere solo la nuca. Il suo fisico è sottile e slanciato. Indossa sandali con i piedi nudi ed il suo volto pallido, dai lineamenti affilati, contrasta con i capelli lisci di un nero lucente. Il suo sguardo dolce, che nasconde punte di civetteria, è accompagnato da una voce dai timbri malinconici ed allo stesso tempo briosi. Da sotto il Kimono traspare il suo incedere sinuoso. Canterà, ballerà, converserà… e se mai si concederà lo farà a sua discrezione e solo per regalare un sogno. (Lucio Aragri)

                                  

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Geisha
Dell’intimità del suo corpo lascia intravedere solo la nuca. Il suo fisico è sottile e slanciato. Indossa sandali con i piedi nudi ed il suo volto pallido, dai lineamenti affilati, contrasta con i capelli lisci di un nero lucente. Il suo sguardo dolce, che nasconde punte di civetteria, è accompagnato da una voce dai timbri malinconici ed allo stesso tempo briosi. Da sotto il Kimono traspare il suo incedere sinuoso. Canterà, ballerà, converserà… e se mai si concederà lo farà a sua discrezione e solo per regalare un sogno. (Lucio Aragri)

                                  

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IL LIBRO

MEMORIE DI UNA GEISHA

Autore: Arthur Golden

Traduzione di D. Cerutti Pini

Genere: narrativa

Pubblicato in Italia da Longanesi

Pag. 572

Tredicesima edizione

Euro: 8,50

ISBN 88-7818-821-2

Prima edizione 2000

Ordinabile presso IBS.it

Il libro di Arthur Golden

“Ci sono due miti a proposito della geisha. Uno è che le geisha sono delle prostitute. Questo mito è sbagliato. L’altro è che le geisha non sono delle prostitute. Anche questo mito è sbagliato”.
Ciò è quanto afferma l’autore Arthur Golden riguardo l’alone di mistero che da sempre circonda la figura della geisha.
Nel suo libro racconta la storia di Chiyo la quale, alla tenera età di 9 anni, viene affidata a un ricco commerciante che le farà conoscere l’ambiente dell’okiya, ovvero la scuola di addestramento per future geishe dove si studiano le discipline di intrattenimento e gratificazione degli uomini.
Un luogo fatto di oppressioni, antipatie e continue rivalità.
Colei che sottrarrà la protagonista  a tutto ciò sarà Mameha, una geisha abile e magnanima, che la farà diventare la geisha più famosa d’occidente sotto il nome di Sayuri.
La bellezza del libro sta nell’accuratezza delle descrizioni: la ferrea organizzazione della scuola di tirocinio, le ore dedicate a suonare lo shamisen, la cerimonia del thè, la vestizione, il trucco e le acconciature.
Una sorta di meticoloso rituale dell’essere donna.
Ma cosa si nasconde dietro questo universo femminile cosi diverso dal nostro e perché affascina tanto gli occidentali?
L’obiettivo di essere geisha è quello di raggiungere l’indipendenza attraverso il divenire artiste.
I clienti amano la loro compagnia per la bellezza, l’arte e la conversazione.
Non sempre ci sono implicazioni sessuali.
Arthur Golden ha condotto dieci anni di continue ricerche prima di scrivere il libro, ha conseguito una specializzazione in arte giapponese e un Master in Storia del Giappone alla Columbia University, studiato il cinese mandarino e lavorato per diversi anni a Tokyo.
Ha intervistato Iwasaki Mineko, la donna a cui si ispira l’intera storia, che ha lavorato dal 1965 al 1980 come geisha.

Il risultato di questo intenso lavoro è stata la vendita di quattro milioni di copie soltanto in lingua inglese, la traduzione in 32 lingue diverse e l’apparizione per ben 58 settimane nella lista dei bestseller del New York Times.

IL FILM

Il film per la regia di Rob Marshall MEMORIE DI UNA GEISHA
 
Anno: 2005

Titolo originale: Memoirs of a geisha

Durata: 140

Origine: USA

Genere: drammatico- sentimentale

Regia: Rob Marshall

Attori: Zhang Ziyi- Sayuri Nitta Gong Li- Hatsumomo Michelle Yeoh- Mameha

Cosi come il romanzo anche il film è ambientato negli anni 30, quando  la belle epoque delle geisha sta per terminare.
Protagonista della storia è Chiyo che viene letteralmente acquistata da una scuola di geishe di Kyoto nella quale impara i riti, le danze, la musica, la cerimonia del thè e l’abbigliamento adatto.
La critica è stata positiva poiché considera la pellicola un mezzo per entrare in un mondo ristretto di cui ne descrive le caratteristiche e fa trionfare lo spirito umano sulle ostilità che si possono presentare nel corso della vita.
Il regista è un nome famoso del panorama cinematografico hollywoodiano, Rob Marshall, già ai vertici delle classifiche con il musical “Chicago”.
Nelle vesti di produttore c’è Steven Spielberg al quale inizialmente era stato deciso di affidare la regia ma poi, a causa di un insieme di inconvenienti, è stata passata a Marshall.
Al pari dell’autore del omonimo libro, Marshall si è circondato di esperti e studiosi della cultura giapponese per le scenografie, i costumi e il cast: troviamo infatti la pluripremiata Gong Li nelle vesti della perfida Hatsumomo, le famose Ken Watanabe e Micelle Yeoh (protagoniste del film “La tigre e il dragone”) e la rivelazione Ziyi Zhang nel ruolo della protagonista.

La storia ruota attorno a due tematiche: l’arte e la tradizione delle geishe e il desiderio di vivere un amore impossibile da parte di Sayuri.

La frase che riassume il senso del film: “Non diventiamo geishe per perseguire il nostro destino, diventiamo geishe perché non abbiamo altra scelta”.

La locandina statunitense

Memoirs of a Geisha

Regia: Rob Marshall

Sceneggiatura: Robin Swicord

Fotografia: Dion Beebee

La locandina statunitense

Memoirs of a Geisha

Il film, che ci fa sognare i nostalgici di un mondo ormai scomparso e della fine di una cultura troppo omologata ormai ai gusti occidentali, ha riscosso un ottimo successo in Giappone.
Segno che il mondo misterioso e sensuale delle geishe continua ad affascinare le donne e gli uomini che non hanno più tempo per cerimoniali e riti di seduzione.
 
(da Cinebazar: Oriana Maerini)

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