ALESSANDRO KOKOCINSKI

 

«Ero figlio in fuga e di  grandi dolori ma nello stesso tempo
ero frutto di profondi  ideali e tante speranze…»
 
 
C  O  N  F  L  I  T  T  O    T  R  A    C  O  R  P  O    E    A  N  I  M  A
di   Martina Campolongo

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

Nato a Porto Recanati, classe 1948, da madre russa e padre polacco, infanzia trascorsa nella foresta dell’Jguazù (Brasile), adolescenza in Argentina, dal 1991 è tornato in Italia e vive tra Roma e Anticoli Corrado. Questa la vita movimentata di Alessandro Kokocinski, pittore, scultore, scenografo teatrale, ma anche acrobata con i cavalli (ha lavorato nel circo di Buenos Aires per nove anni, conoscendo i più grandi artisti circensi tra cui Popov). Nel 1969, la persecuzione militare argentina lo costrinse a rifugiarsi a Santiago del Cile.

La sua arte può definirsi estrema, carnale, spietatamente reale. In una parola, sconvolgente. Per i temi trattati e il materiale utilizzato nella realizzazione delle sculture. Conflitto tra corpo e anima, tra bene e male, genesi della vita e dell’orgoglio umano sono rappresentati da uomini, donne e bambini in vetroresina, rame, ferro e piombo. Ponendosi di fronte all’opera ed osservandola attentamente, si rimane quasi in apnea nel cercare di catturare con l’occhio ogni minimo dettaglio, ogni significato ed immedesimazione. Ogni rappresentazione è un urlo al mondo della propria condizione, uno slancio verso l’altro, lo sconosciuto, rappresentato dalla fuoriuscita delle figure dalla tavola, come se si protendessero verso l’osservatore.

«Ero figlio in fuga e di  grandi dolori ma nello stesso tempo ero frutto di profondi  ideali e tante speranze. Infatti le mie origini furono tumultuose. I miei ricordi sono ancora nel profondo dell’inconscio e hanno segnato inesorabilmente il mio destino»
, così scrisse l’artista. La sua espressione artistica può spiegarsi come una sorta di interpretazione hegeliana del ciclo vitale, sintetizzata in nascita, sofferenza, morte.

segue …>>>

 

«Ero figlio in fuga e di  grandi dolori ma nello stesso tempo
ero frutto di profondi  ideali e tante speranze…»
 
 
C  O  N  F  L  I  T  T  O    T  R  A    C  O  R  P  O    E    A  N  I  M  A
di   Martina Campolongo

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

Nato a Porto Recanati, classe 1948, da madre russa e padre polacco, infanzia trascorsa nella foresta dell’Jguazù (Brasile), adolescenza in Argentina, dal 1991 è tornato in Italia e vive tra Roma e Anticoli Corrado. Questa la vita movimentata di Alessandro Kokocinski, pittore, scultore, scenografo teatrale, ma anche acrobata con i cavalli (ha lavorato nel circo di Buenos Aires per nove anni, conoscendo i più grandi artisti circensi tra cui Popov). Nel 1969, la persecuzione militare argentina lo costrinse a rifugiarsi a Santiago del Cile.

La sua arte può definirsi estrema, carnale, spietatamente reale. In una parola, sconvolgente. Per i temi trattati e il materiale utilizzato nella realizzazione delle sculture. Conflitto tra corpo e anima, tra bene e male, genesi della vita e dell’orgoglio umano sono rappresentati da uomini, donne e bambini in vetroresina, rame, ferro e piombo. Ponendosi di fronte all’opera ed osservandola attentamente, si rimane quasi in apnea nel cercare di catturare con l’occhio ogni minimo dettaglio, ogni significato ed immedesimazione. Ogni rappresentazione è un urlo al mondo della propria condizione, uno slancio verso l’altro, lo sconosciuto, rappresentato dalla fuoriuscita delle figure dalla tavola, come se si protendessero verso l’osservatore.

«Ero figlio in fuga e di  grandi dolori ma nello stesso tempo ero frutto di profondi  ideali e tante speranze. Infatti le mie origini furono tumultuose. I miei ricordi sono ancora nel profondo dell’inconscio e hanno segnato inesorabilmente il mio destino»
, così scrisse l’artista. La sua espressione artistica può spiegarsi come una sorta di interpretazione hegeliana del ciclo vitale, sintetizzata in nascita, sofferenza, morte.

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Il 21 giugno Kokocinski è approdato a Tarquinia (VT), una città che lui conosce bene per la vicinanza con Tuscania, dove ha realizzato un laboratorio d’arte all’interno di una chiesa sconsacrata nel centro del paese. L’auditorium di San Pancrazio e la chiesa di Santo Spirito si sono improvvisamente trasformate in un palcoscenico di vita, così decisamente reale. “La potenza dello spirito” è il titolo della mostra, promossa dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e inserito in un progetto culturale per la valorizzazione del territorio della Maremma Laziale attraverso l’arte contemporanea. Quattordici opere tra sculture e pitture, una più intensa dell’altra, una più bella dell’altra. Fino al 25 giugno, Kokocinski ha esposto a Roma al Museo Nazionale di Palazzo Venezia con “Trasfigurazione” riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica. L’esposizione di Tarquinia rimarrà aperta, fino al 31 luglio, tutti i giorni con il seguente orario: 10-30 – 12.30 – 17.00 – 19.30

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

La potenza dello spirito - Alessandro Kokocinski

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