TEMPO DI PRIMI BILANCI AL ROMA FILM FEST A POCHI GIORNI DALLA CHIUSURA

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMALa crisi economica mondiale e lo spettro della recessione aleggiano anche dietro le quinte del ‘red carpet’. Anche qui la musica è cambiata: spariscono tradizioni e mutano le abitudini. La pagina finanziaria non è mai stata letta attentamente come in questi giorni facendo da padrone quasi come i films… e, tanto per rimanere in tema, già non si trovano più i biglietti per Brokerseroi per gioco– di Emiliano Cribari atteso come proiezione speciale per il prossimo 30 ottobre.

Q U E L   C H E   R E S T A   D E L L A   F E S T A

di   Mariangiola Castrovilli

RED CARPET

A tre giorni alla fine del festival si può cominciare a fare qualche bilancio. Forse meno gioia, ma questa è una merce che in questi giorni ha poco diritto di cittadinanza vista la paurosa crisi economica mondiale e lo spettro della recessione che si sente ad ogni passo. Qui al villaggio Cinema di questa terza edizione del Festival di Roma, si sente eccome.

Gli altri anni per esempio c’era festosissima L’Oreal con una delle sue più valenti equipe  di parrucchieri e truccatori che truccavano dive, celebrità prima del tappeto rosso, riservando lo stesso trattamento nello stand alle signore del pubblico che potevano anche loro calpestare il red carpet  sentendosi altrettanto dive.

Il mangiare poi, anche una semplice insalata al volo, era un’esperienza sensoriale firmata da grandi chef di Roma e del Lazio dove Massimo Riccioli (La Rosetta) offriva i suoi famosi crudi di pesce, Salvatore Tassa (Le colline Ciociare) il suo famoso cannolo di ricotta e polenta, mentre Anna Dente (Osteria di San Cesario) proponeva un’indimenticabile matriciana a registi, attori e pubblico amante della buona tavola il tutto a prezzi più che ragionevoli, 15 euro a mezzogiorno e 30 la sera.

Adesso la musica è cambiata, il ristorante dell’auditorium ha una nuova gestione e la ristorazione di Palombini offre menu con molto meno appeal a 35/40 euro ma i gourmet la titano. Spariti le produzioni e con loro gli attori alla ricerca degli eden del gusto della capitale. Così con queste temperature ancora estive quando si ha voglia  di una cosa fresca e non impegnativa molti di loro al posto del lunch si concedono uno splendido gelato da Mirella Fiumanò al Settimo Gelo, una dei dieci maestri del freddo in Italia secondo il Gambero Rosso, che propone gusti raffinati come cannella e zenzero, cardamomo verde, cioccolato e peperoncino, sesamo e miele ed una castagna come non avete mai assaggiato.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMALa crisi economica mondiale e lo spettro della recessione aleggiano anche dietro le quinte del ‘red carpet’. Anche qui la musica è cambiata: spariscono tradizioni e mutano le abitudini. La pagina finanziaria non è mai stata letta attentamente come in questi giorni facendo da padrone quasi come i films… e, tanto per rimanere in tema, già non si trovano più i biglietti per Brokerseroi per gioco– di Emiliano Cribari atteso come proiezione speciale per il prossimo 30 ottobre.

Q U E L   C H E   R E S T A   D E L L A   F E S T A

di   Mariangiola Castrovilli

RED CARPET

A tre giorni alla fine del festival si può cominciare a fare qualche bilancio. Forse meno gioia, ma questa è una merce che in questi giorni ha poco diritto di cittadinanza vista la paurosa crisi economica mondiale e lo spettro della recessione che si sente ad ogni passo. Qui al villaggio Cinema di questa terza edizione del Festival di Roma, si sente eccome.

Gli altri anni per esempio c’era festosissima L’Oreal con una delle sue più valenti equipe  di parrucchieri e truccatori che truccavano dive, celebrità prima del tappeto rosso, riservando lo stesso trattamento nello stand alle signore del pubblico che potevano anche loro calpestare il red carpet  sentendosi altrettanto dive.

Il mangiare poi, anche una semplice insalata al volo, era un’esperienza sensoriale firmata da grandi chef di Roma e del Lazio dove Massimo Riccioli (La Rosetta) offriva i suoi famosi crudi di pesce, Salvatore Tassa (Le colline Ciociare) il suo famoso cannolo di ricotta e polenta, mentre Anna Dente (Osteria di San Cesario) proponeva un’indimenticabile matriciana a registi, attori e pubblico amante della buona tavola il tutto a prezzi più che ragionevoli, 15 euro a mezzogiorno e 30 la sera.

Adesso la musica è cambiata, il ristorante dell’auditorium ha una nuova gestione e la ristorazione di Palombini offre menu con molto meno appeal a 35/40 euro ma i gourmet la titano. Spariti le produzioni e con loro gli attori alla ricerca degli eden del gusto della capitale. Così con queste temperature ancora estive quando si ha voglia  di una cosa fresca e non impegnativa molti di loro al posto del lunch si concedono uno splendido gelato da Mirella Fiumanò al Settimo Gelo, una dei dieci maestri del freddo in Italia secondo il Gambero Rosso, che propone gusti raffinati come cannella e zenzero, cardamomo verde, cioccolato e peperoncino, sesamo e miele ed una castagna come non avete mai assaggiato.

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BROKERS eroi per gioco

E siccome la pagina finanziaria non è mai stata letta tanto attentamente, già da qualche giorno non si trovano più i biglietti per Brokers il film di Emiliano Cribari atteso come proiezione speciale il 30. Riccardo Leto autore ed interprete quando sono crollate le borse ha pensato che era finita. Perché? «La realtà ha mandato un messaggio negativo, mentre il nostro è positivo, per cui ho pensato non ci crederà nessuno». E invece il film un po’ alla Frank Capra è il delizioso racconto di come il protagonista, un professore, perda tutto in Borsa per la truffa di un ‘grande amico’.

Torna allora, senza un soldo in tasca al paesello natio dove il sindaco un simpatico picchiatello gli propone di insegnare alle elementari. Alla prima lezione il nostro chiede agli allievi cosa piaccia loro fare ed i bambini gli girano la stessa domanda. ‘Giocare in Borsa’ è la risposta che farà scattare la voglia di provarci anche loro nei piccoli, che si rivelano pieni di talento per le transazioni economiche. «La Casa del Popolo diventa così la succursale ligure di Wall Street ed il paesino comincia a guadagnare fino ad occupare le prime pagine dei quotidiani mondiali» spiega Leto mentre il regista aggiunge «Noi lanciamo un messaggio distensivo sulla priorità di certi valori, sulla frenesia economica che, dilagando, porta allo sfascio di questi giorni, tenendo però presente il senso del limite. E che il gioco se può rovinare delle vite,  può anche …salvarle». Proprio alla Frank Capra.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

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