CALA IL SIPARIO SUL ROMA FILM FEST 2008
Giorgio Gosetti e Teresa Cavina, i due direttori del Festival Internazionale del Film, si dimettono. Incertezza per l’edizione del prossimo anno. Le frizzanti polemiche scoppiate subito dopo i ringraziamenti tra il Ministro della Cultura Bondi, il Presidente della Provincia Zingaretti, il Sindaco di Roma Alemanno e l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Rodano, sembrano preludere ad ulteriori strascichi.
I L D E S T I N O D E L F E S T I V A L D I R O M A
R I P O S A S U L L E G I N O C C H I A D I G I O V E
di Mariangiola Castrovilli
Cala il sipario e si spengono le luci sulla terza edizione del Festival Internazionale del film di Roma, ma il consuntivo, al di fuori di pizzi, falpalà, frizzi e lazzi con fuochi d’artificio annessi non è positivo. E non solo per la vistosa assenza di major americane e relativa compagnia cantante, in fin dei conti c’era molto cinema europeo interessante e ottimi film soprattutto ne l’Altro Cinema e nel Focus quest’anno dedicato al Brasile, ma perché il cambiamento politico in Campidoglio ha mutato le caratteristiche di un Festival già avviato ad occupare un posto di spicco nel panorama internazionale, con qualcosa di meno incisivo e più banale.
Si chiamava Festa e stava diventando molto forte perché era nato già adulto e navigava a gonfie vele anche sull’onda delle esperienze di direttori e programmatori grintosi come Giorgio Gosetti e Teresa Cavina. Adesso si chiama Festival ma non ha una sua precisa identità. Quello che emerge per ora è solo un maldestro uso della città per una festa popolare a risonanza cittadina. Percorso esattamente opposto a quello di Londra che nato metropolitano sta affermandosi come una solida e prestigiosa rassegna internazionale. Maldestro perché ci sono stati troppi titoli e poche repliche e soprattutto avrebbe allora avuto bisogno di un maggior decentramento e di una migliore distribuzione di iniziative e rassegne che costrette in dieci giorni, diventano un’impossibile caccia alla volpe.
C’è inoltre molta incertezza, a dispetto delle date annunciate fino al 2011 per l’edizione 2009 visto che con l’aria che tira Provincia e Regione, dopo le frizzanti polemiche scoppiate subito dopo i ringraziamenti tra il ministro della cultura Bondi, il presidente della Provincia Zingaretti, il sindaco di Roma Alemanno e l’assessore alla cultura della Regione Rodano, sembrano preludere a strascichi che hanno tutta l’aria di una prossima defezione, rendendo così la crisi istituzionale.
segue … >>>
Giorgio Gosetti e Teresa Cavina, i due direttori del Festival Internazionale del Film, si dimettono. Incertezza per l’edizione del prossimo anno. Le frizzanti polemiche scoppiate subito dopo i ringraziamenti tra il Ministro della Cultura Bondi, il Presidente della Provincia Zingaretti, il Sindaco di Roma Alemanno e l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Rodano, sembrano preludere ad ulteriori strascichi.
I L D E S T I N O D E L F E S T I V A L D I R O M A
R I P O S A S U L L E G I N O C C H I A D I G I O V E
di Mariangiola Castrovilli
Cala il sipario e si spengono le luci sulla terza edizione del Festival Internazionale del film di Roma, ma il consuntivo, al di fuori di pizzi, falpalà, frizzi e lazzi con fuochi d’artificio annessi non è positivo. E non solo per la vistosa assenza di major americane e relativa compagnia cantante, in fin dei conti c’era molto cinema europeo interessante e ottimi film soprattutto ne l’Altro Cinema e nel Focus quest’anno dedicato al Brasile, ma perché il cambiamento politico in Campidoglio ha mutato le caratteristiche di un Festival già avviato ad occupare un posto di spicco nel panorama internazionale, con qualcosa di meno incisivo e più banale.
Si chiamava Festa e stava diventando molto forte perché era nato già adulto e navigava a gonfie vele anche sull’onda delle esperienze di direttori e programmatori grintosi come Giorgio Gosetti e Teresa Cavina. Adesso si chiama Festival ma non ha una sua precisa identità. Quello che emerge per ora è solo un maldestro uso della città per una festa popolare a risonanza cittadina. Percorso esattamente opposto a quello di Londra che nato metropolitano sta affermandosi come una solida e prestigiosa rassegna internazionale. Maldestro perché ci sono stati troppi titoli e poche repliche e soprattutto avrebbe allora avuto bisogno di un maggior decentramento e di una migliore distribuzione di iniziative e rassegne che costrette in dieci giorni, diventano un’impossibile caccia alla volpe.
C’è inoltre molta incertezza, a dispetto delle date annunciate fino al 2011 per l’edizione 2009 visto che con l’aria che tira Provincia e Regione, dopo le frizzanti polemiche scoppiate subito dopo i ringraziamenti tra il ministro della cultura Bondi, il presidente della Provincia Zingaretti, il sindaco di Roma Alemanno e l’assessore alla cultura della Regione Rodano, sembrano preludere a strascichi che hanno tutta l’aria di una prossima defezione, rendendo così la crisi istituzionale.
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E siccome le cattive notizie non vengono mai solo ecco anche le dimissioni dei due direttori di Cinema 2008 Gosetti e Cavina. «Sul piano morale mi sento alla fine del mandato» ha detto Gosetti, «e non rinnoverò la mia collaborazione per scelta personale. Nessuna polemica, prendo solo atto di un diverso indirizzo strategico e culturale».
Dal canto suo Teresa Cavina che era stata chiamata per costruire un festival internazionale sottolinea che «questo non significa presentare solo film stranieri, ma organizzare un evento che avesse rilievo anche fuori dell’Italia, protagonista sullo scenario mondiale. Questo obiettivo non è più una priorità a Roma e lo si vede anche dall’attenzione della stampa internazionale. Quando Rondi arrivò mi disse ‘mi raccomando, prendi bei film dal Giappone’… Chiunque prosegua spero che si renda conto che non si può privilegiare una componente sull’altra, perché non c’è coesistenza tra un mercato internazionale ed un festival nazionale, visto che il festival diventa luogo di risonanza di ciò che accade con i produttori».
Il destino dunque del prossimo festival di Roma per ora riposa sulle ginocchia di Giove.