IL PREMIO TARQUINIA CARDARELLI 2008 – EVENTI IN RETROSPETTIVA

V I N C E N Z O C E R A M I
IL RITORNO ALLA CIVILE CONVERSAZIONE
di Annamaria PIROZZI
« Io non sono che un povero e contrastatissimo scrittorello
che non può assumere impegni né con la Gloria, né con la Fama »
(Vincenzo Cardarelli)
Il faccia a faccia con importanti scrittori italiani, il 15 novembre si è aperto con il celebre scenografo e drammaturgo Vincenzo Cerami.
L’abbraccio di Tarquinia a Vincenzo Cerami è stato caloroso, in una sala gremita ha ripercorso la sua vita e la sua carriera che lo ha visto a fianco di grandi del cinema, del teatro e della scrittura.
L’attuale Ministro dei Beni e Attività Culturali del “Governo Ombra” Veltroni ha “calcato” intensamente la scena lasciando un segno indelebile, con le opere letterarie e le sceneggiature, dal suo racconto traspare come abbia lavorato gomito a gomito con “grandi” nomi del cinema e del teatro.
La sua vita è “segnata” dall’incontro di Pierpaolo Pasolini, il misterioso professore di lettere arrivato dal Nord, nella piccola Scuola Media di Ciampino. È lui che gli ha trasmesso l’amore per la letteratura e la poesia. Vincenzo Cerami è figlio di un militare la cui passione smisurata per gli aeroplani lo portava ad avere solo riviste dell’Aquilone in casa. Cerami ha raccontato di come tutti, in classe attendevano l’ultima mezz’ora di lezione di Italiano, perché amavano ascoltare le letture appassionate di Pasolini.
L‘autore ha conosciuto sul set anche Il Principe, a detta di Fellini, il Totò che siamo abituati a vedere al cinema non era nemmeno un decimo di quello che era a teatro: si arrampicava su e giù per il sipario. … Era capace di far ridere con la “I”, con la “A”, con la “U”. Decideva lui come doveva ridere il pubblico.
segue … >>>

V I N C E N Z O C E R A M I
IL RITORNO ALLA CIVILE CONVERSAZIONE
di Annamaria PIROZZI
« Io non sono che un povero e contrastatissimo scrittorello
che non può assumere impegni né con la Gloria, né con la Fama »
(Vincenzo Cardarelli)
Il faccia a faccia con importanti scrittori italiani, il 15 novembre si è aperto con il celebre scenografo e drammaturgo Vincenzo Cerami.
L’abbraccio di Tarquinia a Vincenzo Cerami è stato caloroso, in una sala gremita ha ripercorso la sua vita e la sua carriera che lo ha visto a fianco di grandi del cinema, del teatro e della scrittura.
L’attuale Ministro dei Beni e Attività Culturali del “Governo Ombra” Veltroni ha “calcato” intensamente la scena lasciando un segno indelebile, con le opere letterarie e le sceneggiature, dal suo racconto traspare come abbia lavorato gomito a gomito con “grandi” nomi del cinema e del teatro.
La sua vita è “segnata” dall’incontro di Pierpaolo Pasolini, il misterioso professore di lettere arrivato dal Nord, nella piccola Scuola Media di Ciampino. È lui che gli ha trasmesso l’amore per la letteratura e la poesia. Vincenzo Cerami è figlio di un militare la cui passione smisurata per gli aeroplani lo portava ad avere solo riviste dell’Aquilone in casa. Cerami ha raccontato di come tutti, in classe attendevano l’ultima mezz’ora di lezione di Italiano, perché amavano ascoltare le letture appassionate di Pasolini.
L‘autore ha conosciuto sul set anche Il Principe, a detta di Fellini, il Totò che siamo abituati a vedere al cinema non era nemmeno un decimo di quello che era a teatro: si arrampicava su e giù per il sipario. … Era capace di far ridere con la “I”, con la “A”, con la “U”. Decideva lui come doveva ridere il pubblico.
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In questo viaggio attraverso l’esistenza di Vincenzo Cerami abbiamo “ascoltato” un’intensa vita, fatta di incontri, esperienze e aneddoti divertenti. Descrivendo il mondo così com’è, il narratore ha la capacità di scrivere dentro le persone qualcosa di inviolabile, raccontando gli altri e il mondo che lo circonda racconta se stesso. Il fluire della sua vigorosa voce mi sovviene i versi, tratti da “Il Libro dell’Inquietudine” di Fernando Pessoa: «Sono, in grande parte, la prosa stessa che scrivo. Mi snodo in periodi e paragrafi, mi trasformo in punteggiatura. … Sono diventato una figura da libro, una vita letta. Quello che sento senza volerlo lo sento per poter scrivere di averlo sentito».
