L’ALTA MODA SFILA A ROMA
Densa di rimandi culturali, ormai alla sua XIV edizione, fino al 3 Febbraio la Capitale ospita uno dei più importanti appuntamenti con la Moda. Sfilate, performance, mostre e non solo. Ha aperto la rassegna l’inaugurazione della mostra “Italian Portfolio – Vreelandesque Omaggio a Diana Vreeland 1903 -1989” dedicata al primo articolo apparso su Harper’s Bazaar del 1947 sulla moda italiana. La polemica “Parigi-Roma-Milano”.
AltaRomAltaModa
di Mariangiola Castrovilli

E vai, aggiungendo poi che « Parigi è internazionale, creativa, spettacolare con una grande capacità d’attrazione e dove i grandi colossi della moda investono di più sull’inventiva, ma poi fanno i soldi con le borse più che con i vestiti ». E Roma? « Ha fatto morire l’Alta Moda, non ha colto l’occasione, mettendo in calendario chi non lo meritava » . Pronta la risposta da Roma del presidente di Alta Moda, Nicoletta Fiorucci che ha ribattuto « Stiamo lavorando per innalzare la qualità della manifestazione » .
Anche Armani però risente di questo momento di crisi , infatti i suoi modelli alta moda realizzati nel 2008 sono 150, meno quindi dell’anno prima… « questi momenti difficili non si possono certo nascondere » ammette lo stilista. « Alcune signore non si sono viste in atelier, forse per colpa della recessione che ha mandato i mariti a gambe all’aria, o forse perché in tempi di crisi vogliono mantenere un low profile. Questo però non deve costringerci alla resa, anche perché è proprio quando c’è crisi che la gente sente il bisogno di abiti straordinari » .
segue … >>>
Densa di rimandi culturali, ormai alla sua XIV edizione, fino al 3 Febbraio la Capitale ospita uno dei più importanti appuntamenti con la Moda. Sfilate, performance, mostre e non solo. Ha aperto la rassegna l’inaugurazione della mostra “Italian Portfolio – Vreelandesque Omaggio a Diana Vreeland 1903 -1989” dedicata al primo articolo apparso su Harper’s Bazaar del 1947 sulla moda italiana. La polemica “Parigi-Roma-Milano”.
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di Mariangiola Castrovilli

E vai, aggiungendo poi che « Parigi è internazionale, creativa, spettacolare con una grande capacità d’attrazione e dove i grandi colossi della moda investono di più sull’inventiva, ma poi fanno i soldi con le borse più che con i vestiti ». E Roma? « Ha fatto morire l’Alta Moda, non ha colto l’occasione, mettendo in calendario chi non lo meritava » . Pronta la risposta da Roma del presidente di Alta Moda, Nicoletta Fiorucci che ha ribattuto « Stiamo lavorando per innalzare la qualità della manifestazione » .
Anche Armani però risente di questo momento di crisi , infatti i suoi modelli alta moda realizzati nel 2008 sono 150, meno quindi dell’anno prima… « questi momenti difficili non si possono certo nascondere » ammette lo stilista. « Alcune signore non si sono viste in atelier, forse per colpa della recessione che ha mandato i mariti a gambe all’aria, o forse perché in tempi di crisi vogliono mantenere un low profile. Questo però non deve costringerci alla resa, anche perché è proprio quando c’è crisi che la gente sente il bisogno di abiti straordinari » .
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Da Roma sfumando con diplomazia le dichiarazioni del divo Armani che non hanno certo fatto piacere agli stilisti che hanno contribuito al prestigio del più esclusivo made in Italy nel mondo e rimasti a sfilare nella capitale ecco Stefano Dominella che guida la maison Gattinoni, storica firma italiana rilanciare « Re Giorgio, la cui bravura è riconosciuta ovunque, dovrebbe essere un po’ più nazionalista e fare onore al suo titolo. Avere il coraggio di lasciare Parigi e portare la sua collezione privè a Roma dove sarebbe un importante traino non solo per la città ma per tutto il Paese » .
E mentre c’è Dominella non manca di aggiungere « invece di sparare su Roma, dovrebbe essere un po’ meno afflitto da provincialismo ed esterofilia e venire a sfilare l’alta moda in Italia. Se anche Valentino poi facesse lo stesso, Roma otterrebbe due risultati diventando subito competitiva mentre loro due sarebbero riconosciuti come salvatori della patria » . Anche il maestro Fausto Sarli è d’accordo « In un momento pesante e difficile come questo è un must per noi italiani difendere i nostri colori, per cui se tornasse in Italia, riporterebbe internazionalità e lustro sulle nostre passerelle, e con lui tornerebbero anche i buyers internazionali… » .