LA RIBELLIONE DEL SUD IN SCENA AL TEATRO “CASERTA CITTA’ DI PACE”

 
Venerdì 6 e Sabato 7 Marzo alle ore 21,00, una delle pagine più intense della nostra storia meridionale prenderà vita sulla scena del teatro”Caserta, Città di Pace” di Caserta (Puccianiello). La compagnia teatrale “Gli Esclusi” canta e recita una pagina drammatica della nostra storia, firmata nei testi da Elvio Porta e con musiche originali di Angelo Manna ed Emilio Di Donato.
 
 
 

U O M M E N E   O   B R I G A N T E  ?

 
 
 

\"OmmeneIl titolo dell’opera: “ Uommene o Brigante ? ” –  Prova generale di “O Juorno ‘e San Michele”.
Alla domanda, sul perché della rappresentazione di questo testo, la regista Anna D’Ambra risponde:  « Ricordo, ancora, dopo ben trentadue anni, l’emozione provata alla prima di Caserta Vecchia. Fu un vero pugno nello stomaco e la scoperta di una storia diversa da quella dei testi scolastici. Migliaia di soldati dal Piemonte erano stati mandati per sedare quelli che allora venivano chiamati briganti, ma che in realtà erano, per la maggior parte, contadini che reclamavano un’equa distribuzione della terra e della ricchezza. Ed in nome di quella unificazione, non richiesta dal popolo, fummo soggetti a veri e propri massacri, spesso immotivati e di pura rappresaglia. Ho quindi pensato di riprendere questo testo, ampliandolo con un prologo ed alcune nuove canzoni, per spiegarne l’attualità e per sottolineare che l’uomo meridionale di oggi, non ci sta a dover perdere quel sentimento di unità, che è costato tanto sangue ed umiliazioni.
La legge sul federalismo, al centro delle discussioni politiche degli ultimi mesi, i toni accesi della Lega Nord, una certa avversione subdola ma reale tra la gente del Nord e quella del Sud sono alla base della scelta di questo tema. Il Sud è stato occupato, spogliato e spesso trattato con estrema durezza fin dagli albori dell’Unità d’Itala. Paesi pacifici come Casalduni e Pontelandolfo, per fare un esempio di zone vicino a noi, sono state scenario di massacri indiscriminati da parte delle forze di occupazione piemontesi. 
Queste sono verità che non tutti conoscono, e soprattutto non tutti soppesano con la dovuta attenzione. E’ giusto che il Sud non perda la memoria del prezzo che ha dovuto pagare per costituire l’Italia, quella stessa Italia che ora la discrimina, dopo averla usata per rafforzare il potere economico del Nord  ».

 

 
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Venerdì 6 e Sabato 7 Marzo alle ore 21,00, una delle pagine più intense della nostra storia meridionale prenderà vita sulla scena del teatro”Caserta, Città di Pace” di Caserta (Puccianiello). La compagnia teatrale “Gli Esclusi” canta e recita una pagina drammatica della nostra storia, firmata nei testi da Elvio Porta e con musiche originali di Angelo Manna ed Emilio Di Donato.
 
 
 

U O M M E N E   O   B R I G A N T E  ?

 
 
 

\"OmmeneIl titolo dell’opera: “ Uommene o Brigante ? ” –  Prova generale di “O Juorno ‘e San Michele”.
Alla domanda, sul perché della rappresentazione di questo testo, la regista Anna D’Ambra risponde:  « Ricordo, ancora, dopo ben trentadue anni, l’emozione provata alla prima di Caserta Vecchia. Fu un vero pugno nello stomaco e la scoperta di una storia diversa da quella dei testi scolastici. Migliaia di soldati dal Piemonte erano stati mandati per sedare quelli che allora venivano chiamati briganti, ma che in realtà erano, per la maggior parte, contadini che reclamavano un’equa distribuzione della terra e della ricchezza. Ed in nome di quella unificazione, non richiesta dal popolo, fummo soggetti a veri e propri massacri, spesso immotivati e di pura rappresaglia. Ho quindi pensato di riprendere questo testo, ampliandolo con un prologo ed alcune nuove canzoni, per spiegarne l’attualità e per sottolineare che l’uomo meridionale di oggi, non ci sta a dover perdere quel sentimento di unità, che è costato tanto sangue ed umiliazioni.
La legge sul federalismo, al centro delle discussioni politiche degli ultimi mesi, i toni accesi della Lega Nord, una certa avversione subdola ma reale tra la gente del Nord e quella del Sud sono alla base della scelta di questo tema. Il Sud è stato occupato, spogliato e spesso trattato con estrema durezza fin dagli albori dell’Unità d’Itala. Paesi pacifici come Casalduni e Pontelandolfo, per fare un esempio di zone vicino a noi, sono state scenario di massacri indiscriminati da parte delle forze di occupazione piemontesi. 
Queste sono verità che non tutti conoscono, e soprattutto non tutti soppesano con la dovuta attenzione. E’ giusto che il Sud non perda la memoria del prezzo che ha dovuto pagare per costituire l’Italia, quella stessa Italia che ora la discrimina, dopo averla usata per rafforzare il potere economico del Nord  ».

 

 
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In “Uommene o brigante?”, c’è lo smarrimento dell’uomo meridionale di oggi, quando si sente additare come appendice purulenta di uno Stato, dove il Sud è condizionato e gestito dalla forza ­ denaro del Nord.
L’Opera è corale: protagonisti un intero villaggio e tre figure umane lontane dall’iconografia tradizionale: un prete, Don Luigi (Mariano Cionti), che ricorda certi tenaci pastori di oggi; una donna, Maria Avigliano (Anna D’Ambra), che sembra cercare un legame con talune figure femminili della tragedia greca, offrendo il cadavere del figlio come bandiera della rivolta contadina; una regista teatrale (Mary Castellano), che cerca, attraverso il teatro, di recuperare in un pubblico sonnolento l’identità di un popolo: un’identità sommersa nel tempo dalla menzogna storica e dalle regole del profitto moderno.
I Piemontesi sono interpretati da Giuseppe Marotta (il capitano), Salvatore Santangelo, Danilo Migliaccio, Angelo Argenziano, Giuseppe Melone.
I Contadini sono rappresentati da Raffaele Orefice, Mimmo Vastano, Brunella Cappiello, Raffaele Altieri, Marco Savini, Pasquale Bizzarro, Maria Ranieri, Daniela Vito, Ambra Zerrillo, Vera Solimando, Maria Antonietta Viglione.
Domenico Terracciano è un brigante, mentre Vittorio di Tommaso, Massimo Savoia e Domenico Vozza rappresentano i liberali, che, inizialmente, spronarono i contadini a ribellarsi ai Borboni, con la promessa poi disattesa di una equa distribuzione della terra.
I musicisti: Emilio Di Donato (chitarra e mandola), Biagio Rossetti (chitarra), Pina Valentino (percussioni) Luca Rossi (percussioni ), Alessandro De Carolis (flauti). Arrangiamenti di Emilio Di Donato, costumi di Livia Tammaro, Scene di Anna de Core e Sergio Lieto, Assistente alla regia Sergio Lieto.

 
 
 
Fonte: Ufficio Stampa casertamusica.com
 

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