SUL PALCOSCENICO PER DIVIDERE CON IL PUBBLICO LE COSE CHE PIU’ GLI PIACCIONO

 
\"MERAVIGLIOSO\"Dal teatro al cinema e dalla radio alla televisione. Ed ora di nuovo a teatro, il suo grande amore, per esprimere se stesso e per mettersi alla prova in uno spettacolo esilarante, ispirato da un sogno, che afferma essere il più difficile della sua vita.
 
 

M  E  R  A  V  I  G  L  I  O  S  O 

di Mariangiola Castrovilli

 
 
\"MAXUno nessuno e centomila, forse un po’ esagerato, ma Max Giusti in televisione è proprio questo, argento vivo in continua trasformazione. Ma ogni tanto vuol fermarsi e vestire i suoi panni per dedicarsi al suo grande amore, il teatro, magari con l’aiuto di qualche sua macchietta a cui ormai il pubblico è affezionato. E proprio da questo suo amore e da un sogno è nato Meraviglioso, lo spettacolo teatrale che tanto successo sta riscuotendo al Teatro Olimpico di Roma dove resterà fino al 22 marzo.
 
Giusti, perché da un sogno? «Lo scorso autunno stavo cercando un po’ affannosamente un’idea per il mio spettacolo quando una notte sogno di cantare insieme a Modugno ospite in tv di una trasmissione Anni 50 la sua Meraviglioso. Al risveglio però il tg era come sempre pieno delle solite sciagure, morti, stupri e crollo della borsa, così mi sono chiesto che valore avesse oggi l’aggettivo meraviglioso».
 
E su questo interrogativo che ruota il suo esilarante spettacolo, prendendo le mosse dai suoi ricordi di bambino, dalle sberle del padre ai primi innamoramenti e conseguenti delusioni, e poi la famiglia, la dolorosa separazione  che gli fa capire come l’unione migliore sia solo la seconda, l’amicizia, quella vera e quella di virtuale di Facebook. E ancora Obama e l’interesse per il nuovo, le banche, il crollo dei mercati, la beneficenza ma anche la desolante solitudine delle periferie romane, diventate ormai ‘non luoghi’ ed il sempre più invadente spazio dei centri commerciali dove ormai si fa tutto, compreso viverci. Per non parlare della morte, diventata un tabù di cui non si deve parlare, mentre prima si moriva circondati dalla famiglia…
 
Tutto raccontato sinceramente perché dello spettacolo, «il più difficile della mia vita, ho scelto ogni dettaglio.  Sono infatti libero, entro certi limiti,  di dire e fare quello che mi pare» spiega il conduttore del programma televisivo di Raiuno I pacchi , «e se non piaccio a qualcuno può sempre fischiarmi. Il  bello del nostro lavoro è proprio questo, perché se non hai nulla da dire è meglio rimanere a casa».
 

segue … >>>

 

 
\"MERAVIGLIOSO\"Dal teatro al cinema e dalla radio alla televisione. Ed ora di nuovo a teatro, il suo grande amore, per esprimere se stesso e per mettersi alla prova in uno spettacolo esilarante, ispirato da un sogno, che afferma essere il più difficile della sua vita.
 
 

M  E  R  A  V  I  G  L  I  O  S  O 

di Mariangiola Castrovilli

 
 
\"MAXUno nessuno e centomila, forse un po’ esagerato, ma Max Giusti in televisione è proprio questo, argento vivo in continua trasformazione. Ma ogni tanto vuol fermarsi e vestire i suoi panni per dedicarsi al suo grande amore, il teatro, magari con l’aiuto di qualche sua macchietta a cui ormai il pubblico è affezionato. E proprio da questo suo amore e da un sogno è nato Meraviglioso, lo spettacolo teatrale che tanto successo sta riscuotendo al Teatro Olimpico di Roma dove resterà fino al 22 marzo.
 
Giusti, perché da un sogno? «Lo scorso autunno stavo cercando un po’ affannosamente un’idea per il mio spettacolo quando una notte sogno di cantare insieme a Modugno ospite in tv di una trasmissione Anni 50 la sua Meraviglioso. Al risveglio però il tg era come sempre pieno delle solite sciagure, morti, stupri e crollo della borsa, così mi sono chiesto che valore avesse oggi l’aggettivo meraviglioso».
 
E su questo interrogativo che ruota il suo esilarante spettacolo, prendendo le mosse dai suoi ricordi di bambino, dalle sberle del padre ai primi innamoramenti e conseguenti delusioni, e poi la famiglia, la dolorosa separazione  che gli fa capire come l’unione migliore sia solo la seconda, l’amicizia, quella vera e quella di virtuale di Facebook. E ancora Obama e l’interesse per il nuovo, le banche, il crollo dei mercati, la beneficenza ma anche la desolante solitudine delle periferie romane, diventate ormai ‘non luoghi’ ed il sempre più invadente spazio dei centri commerciali dove ormai si fa tutto, compreso viverci. Per non parlare della morte, diventata un tabù di cui non si deve parlare, mentre prima si moriva circondati dalla famiglia…
 
Tutto raccontato sinceramente perché dello spettacolo, «il più difficile della mia vita, ho scelto ogni dettaglio.  Sono infatti libero, entro certi limiti,  di dire e fare quello che mi pare» spiega il conduttore del programma televisivo di Raiuno I pacchi , «e se non piaccio a qualcuno può sempre fischiarmi. Il  bello del nostro lavoro è proprio questo, perché se non hai nulla da dire è meglio rimanere a casa».
 

segue … >>>

 

Giusti non si sente uno stakanovista, mentre sta recitando in teatro, c’è la differita quotidiana de I pacchi e poi Quelli che il calcio, Raccontami, Distretto di Polizia… «Da questi due sceneggiati sto per uscire. La mia esclusiva con la Rai scadrà tra due anni. In questo momento di cambiamenti in azienda, aspetto la fine del 2009 per capire qualcosa di più definitivo».
                      
Oltre ai temi così ben affrontati e dipinti, Giusti sul palcoscenico che ha per sfondo uno splendido cielo pieno di nuvole Magrittiane, insieme ai suoi sette musicisti che lo seguono da tempo, Vittorio Iue, Luca Casagrande, Salvatore Leggieri, Stefano Scoarughi, Carlo Micheli, Ambrogio Frigerio, e Giancarlo Ciminelli, canta e balla con un notevole dispendio d’energie ed un lampo malizioso negli occhi dopo ogni passaggio se non proprio acrobatico, comunque difficile, che testimonia il suo profondo innamoramento per un lavoro che gli permette di dividere con il pubblico le cose che più gli piacciono.
 

mikronet

Lascia un commento