SODDISFAZIONE PER I DATI RACCOLTI… E PER QUELLI CHE ARRIVERANNO
DIARIO DI BORDO
VI SPEDIZIONE SCIENTIFICA 2009
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
T U T T I . . . T R A N N E U N A
(Gicar) – Quando hanno fatto ingresso in aeroporto, dopo aver lasciato il Boeing 737 della KLM Royal Dutch Airlines, qualcosa a colpo d’occhio non è tornato. E’ sembrato mancasse qualcosa, una presenza, un sorriso, un volto. Ed alla fine, a forza di contare, la matematica ha dato ragione alle impressioni. Erano in quattordici e non più quindici. Niente di strano, in tanti già sapevano, la “prima laurea italiana sullo Squalo Bianco”, la friulana Sara Andreotti, una delle punte di diamante della spedizione, è rimasta laggiù, in Sud Africa, per motivi di studio e ricerca scientifica a titolo personale e per conto di Università italiane e straniere. Si tratterrà qualche mese ed ha con se quella sagoma di Leone di Mare, primo prototipo italiano dotato di telecamera, ideata e realizzata da Manuel Barraco, con la quale si continueranno a raccogliere importanti dati sul comportamento dello Squalo Bianco con il fine di stabilire quale e quanta sia la capacità di discriminazione dei grandi predatori in presenza di diverse prede passive.
In qualche modo la VI° Spedizione Scientifica sullo Squalo Bianco, con le finalità di studio sui moduli comportamentali, non è ancora conclusa e si avvarrà dei filmati che, nei giorni a venire, continueranno ad arrivare, grazie a Sara Andreotti, in Italia.
Ma allo scalo di Fiumicino, per la missione del Phd Primo Micarelli è festa grande. Ad Amsterdam, nella mattinata come era nelle previsioni, non è stato possibile, per non perdere la coincidenza per l’Italia, effettuare il brindisi per il 150° squalo avvistato, nel corso degli anni dalla spedizione, l’unica attualmente attiva sul White Shark in Italia. Un’avvistamento al fotofinish, nell’ultimo giorno di permanenza a Gansbaai dopo giorni di avverse condizioni meteo-marine che non avevano quasi permesso alla spedizione di tenere il passo con la scaletta delle ricerche in programma. Nell’ultima mattinata a disposizione, il bel tempo, ha consentito tutto e di più lanciando in orbita l’euforia, sia consentita l’espressione, dei “nostri beniamini”.
Il resposnsabile della spedizione, il biologo Primo Micarelli dell’Università di Siena e il prof. Emilio Sperone dell’Università di Cosenza, sono soddisfatti. Nonostante tutto, gli obiettivi prefissati dal viaggio di studio sono stati centrati. Nei prossimi giorni Oltrepensiero.it si metterà in contatto diretto con i componenti della spedizione al fine di ospitare e di registrare su questo “Diario di Bordo”, prima della sua chiusura, le loro dirette impressioni.
segue … >>>
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VI SPEDIZIONE SCIENTIFICA 2009
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
T U T T I . . . T R A N N E U N A
(Gicar) – Quando hanno fatto ingresso in aeroporto, dopo aver lasciato il Boeing 737 della KLM Royal Dutch Airlines, qualcosa a colpo d’occhio non è tornato. E’ sembrato mancasse qualcosa, una presenza, un sorriso, un volto. Ed alla fine, a forza di contare, la matematica ha dato ragione alle impressioni. Erano in quattordici e non più quindici. Niente di strano, in tanti già sapevano, la “prima laurea italiana sullo Squalo Bianco”, la friulana Sara Andreotti, una delle punte di diamante della spedizione, è rimasta laggiù, in Sud Africa, per motivi di studio e ricerca scientifica a titolo personale e per conto di Università italiane e straniere. Si tratterrà qualche mese ed ha con se quella sagoma di Leone di Mare, primo prototipo italiano dotato di telecamera, ideata e realizzata da Manuel Barraco, con la quale si continueranno a raccogliere importanti dati sul comportamento dello Squalo Bianco con il fine di stabilire quale e quanta sia la capacità di discriminazione dei grandi predatori in presenza di diverse prede passive.
In qualche modo la VI° Spedizione Scientifica sullo Squalo Bianco, con le finalità di studio sui moduli comportamentali, non è ancora conclusa e si avvarrà dei filmati che, nei giorni a venire, continueranno ad arrivare, grazie a Sara Andreotti, in Italia.
Ma allo scalo di Fiumicino, per la missione del Phd Primo Micarelli è festa grande. Ad Amsterdam, nella mattinata come era nelle previsioni, non è stato possibile, per non perdere la coincidenza per l’Italia, effettuare il brindisi per il 150° squalo avvistato, nel corso degli anni dalla spedizione, l’unica attualmente attiva sul White Shark in Italia. Un’avvistamento al fotofinish, nell’ultimo giorno di permanenza a Gansbaai dopo giorni di avverse condizioni meteo-marine che non avevano quasi permesso alla spedizione di tenere il passo con la scaletta delle ricerche in programma. Nell’ultima mattinata a disposizione, il bel tempo, ha consentito tutto e di più lanciando in orbita l’euforia, sia consentita l’espressione, dei “nostri beniamini”.
Il resposnsabile della spedizione, il biologo Primo Micarelli dell’Università di Siena e il prof. Emilio Sperone dell’Università di Cosenza, sono soddisfatti. Nonostante tutto, gli obiettivi prefissati dal viaggio di studio sono stati centrati. Nei prossimi giorni Oltrepensiero.it si metterà in contatto diretto con i componenti della spedizione al fine di ospitare e di registrare su questo “Diario di Bordo”, prima della sua chiusura, le loro dirette impressioni.
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Ormai dalla capitale, nel momento in cui scriviamo, tutti hanno raggiunto le proprie città di provenienza. Franco Iosa, Rodolfo Cianchi, Andrea Sebastiano Andreani, Laura Galeazzi hanno preso i voli per Venezia e Milano e sono arrivati in tarda serata a destinazione. Il primo, del gruppo del nord ad incontrare i suoi cari è stato Daniele Giglioli giunto all\’aeroporto di Verona alle ore 20.00. Primo Micarelli ha raggiunto Talamone in provincia di Grosseto in auto insieme ad Enrico Rabboni che a sua volta ha poi proseguito per Rimini. Giunta a destinazione anche Silvia Valsecchi. Gabriele Sanchini ha fatto ritorno in auto insieme ai propri genitori a Castiglion della Pescaia (Grosseto). Il Team (Prof. Emilio Sperone, Agostino Leone, Carmen Muia’, Mario Vitaro) dell’Università della Calabria (Ateneo tra i sostenitori della spedizione) ha raggiunto in treno le varie località di provenienza. Anche in treno verso Firenze Daniele di Stefano.
Ricordiamo agli affezionati lettori-frequentatori del “Diario di Bordo” sulla spedizione Squalo Bianco in Sud Africa che le testimonianze di queste pagine entreranno a far parte della sezione permanente che questa rivista telematica riserva da tre anni alla spedizione. Appuntamento nei prossimi giorni, prima di darci l’arrivederci al prossimo anno, come già sottolineato, con i protagonisti di questa missione italiana, che di anno in anno vede i risultati delle proprie ricerche annotati nell’ambito di specifici consessi nazionali ed internazionali. Nel corso della prossima estate, dopo il tempo necessario per le elaborazioni dei dati raccolti, saranno resi noti, come consuetudine, i risultati delle osservazioni effettuate nell’Oceano Indiano.