FESTIVAL DI CANNES: “LOS ABRAZOS ROTOS” COMMUOVE PROFONDAMENTE IL PUBBLICO
Per la prima volta da quando è iniziata la competizione un film è stato salutato da un lungo e prolungato applauso. E’ una tenera storia d’amore così struggente da togliere il fiato in un crescendo di emozioni e sensazioni in cui tutti riconosceranno momenti della propria esistenza raccontati con mano felice da Pedro Almodovar e interpretati dall’insuperabile versatilità di Penelope Cruz.
G L I A B B R A C C I S P E Z Z A T I
di Mariangiola Castrovilli
Bello, bellissimo Los Abbrazos rotos (letteralmente gli abbracci spezzati) ultimo film di Almodovar che abbiamo appena visto in competizione qui a Cannes, una storia d’amore di una tenerezza così struggente da toglierti il fiato con il sapore di un thriller, avvolto fino all’ultimo nel mistero dove la gelosia, diventata paranoia è spinta fino alle estreme conseguenze.
Lena che qui si veste dell’insuperabile versatilità di Penelope Cruz è l’avvenente segretaria di Ernesto Martel (Josè Luis Gomez) un imprenditore molto importante di cui diventa l’amante. Temperamento indipendente e orgoglioso va a fare un provino dal regista più famoso del momento Mateo Blanco (Lluis Homar), con evidente disappunto dell’amante che pur di farla restare a casa le propone il matrimonio, ma Lena lontana anni luce dai confetti preferisce recitare.
Martel geloso in maniera ossessiva anche per la differenza d’età, diventa il produttore del film spedendole dietro il figlio che camerina alla mano dovrebbe ‘girare’ un documentario su tutto quello che avviene.
Ernesto scoprirà, facendo fare ad una specialista la lettura labiale del diario filmato, la passione scoppiata tra Matteo e Lena che accortasi di tutto e, fondalmentalmete onesta, decide di andarsene.
Lui tenta ancora di fermarla ma vedendola irremovibile la spinge facendola rotolare per tutto lo scalone. Pronto soccorso, gamba rotta, abrasioni, lei promette di non lasciarlo a condizione che possa finire il film. Il resto che non vi raccontiamo si svolge in un crescendo di emozioni e sensazioni in cui tutti riconosceranno momenti della propria esistenza raccontati con mano felice di Almodovar che ha scritto il ruolo di Lena come un personaggio ineluttabilmente segnato. Alla fine per la prima volta da quando è iniziata la competizione il film è stato salutato da un lungo e prolungato applauso.
segue … >>>
Per la prima volta da quando è iniziata la competizione un film è stato salutato da un lungo e prolungato applauso. E’ una tenera storia d’amore così struggente da togliere il fiato in un crescendo di emozioni e sensazioni in cui tutti riconosceranno momenti della propria esistenza raccontati con mano felice da Pedro Almodovar e interpretati dall’insuperabile versatilità di Penelope Cruz.
G L I A B B R A C C I S P E Z Z A T I
di Mariangiola Castrovilli
Bello, bellissimo Los Abbrazos rotos (letteralmente gli abbracci spezzati) ultimo film di Almodovar che abbiamo appena visto in competizione qui a Cannes, una storia d’amore di una tenerezza così struggente da toglierti il fiato con il sapore di un thriller, avvolto fino all’ultimo nel mistero dove la gelosia, diventata paranoia è spinta fino alle estreme conseguenze.
Lena che qui si veste dell’insuperabile versatilità di Penelope Cruz è l’avvenente segretaria di Ernesto Martel (Josè Luis Gomez) un imprenditore molto importante di cui diventa l’amante. Temperamento indipendente e orgoglioso va a fare un provino dal regista più famoso del momento Mateo Blanco (Lluis Homar), con evidente disappunto dell’amante che pur di farla restare a casa le propone il matrimonio, ma Lena lontana anni luce dai confetti preferisce recitare.
Martel geloso in maniera ossessiva anche per la differenza d’età, diventa il produttore del film spedendole dietro il figlio che camerina alla mano dovrebbe ‘girare’ un documentario su tutto quello che avviene.
Ernesto scoprirà, facendo fare ad una specialista la lettura labiale del diario filmato, la passione scoppiata tra Matteo e Lena che accortasi di tutto e, fondalmentalmete onesta, decide di andarsene.
Lui tenta ancora di fermarla ma vedendola irremovibile la spinge facendola rotolare per tutto lo scalone. Pronto soccorso, gamba rotta, abrasioni, lei promette di non lasciarlo a condizione che possa finire il film. Il resto che non vi raccontiamo si svolge in un crescendo di emozioni e sensazioni in cui tutti riconosceranno momenti della propria esistenza raccontati con mano felice di Almodovar che ha scritto il ruolo di Lena come un personaggio ineluttabilmente segnato. Alla fine per la prima volta da quando è iniziata la competizione il film è stato salutato da un lungo e prolungato applauso.
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Tutti presenti alla conferenza stampa con Penelope sempre splendida in un abito crema senza spalline, ancora sofferente per un raffreddore che le toglie appena un pò di smalto e Almodovar abbronzatissimo con una camicia grigia a scacchettoni che ha tenuto quasi sempre banco.
Pedro, come riesce a far rendere al meglio tutti i suoi attori?
«Non c’e’ un metodo che vada bene per tutti, bisogna conoscerli come esseri umani, per cui sai se devi dargli tutte le spiegazioni interpretative o se invece ha bisogno di essere lasciato libero per esprimersi al meglio. L’unica cosa che chiedo è di essere credibili nelle situazioni deliranti di alcuni miei film. Sono molto timido, anche se non si vede e se è necessario faccio tutti i personaggi del copione per mostrare sul set quello che voglio, come mi è già capitato, ma non vi dico dove».
Penelope, com’è la sua Lena?
«Una donna dai mille volti» risponde l’attrice «a cui penso di avere dato un’energia ed un’immagine diversa. Ho adorato questo personaggio che mi ha pervasa però di una sorta di malinconia che non mi ha più abbandonata per tutta la durata delle riprese. Lena non riesce ad andare avanti. Conosce l’arte di improvvisare, manipolare, mentire ma ha l’intima convinzione che non riuscirà a sfuggire al suo destino. Ed è proprio quest’idea di ineluttabilità, di essere prigioniera del fato che mi ha oppresso più di quanto non immaginassi».
Diverso dai suoi colleghi europei con tendenza all’anonimo grigio di drammi superficiali lei Pedro crede invece a sentimenti forti come gelosia, desiderio, possesso, non per nulla la sua società di produzione si chiama Deseo…
«Vero. Sin dall’inizio ho sempre messo passione in tutti i miei lavori e continuo. Scrivere storie banali della vita reale mi annoia».
Film nel film, Mateo Blanco sta girando Cicas y maletas, remake, se vogliamo, di Donne sul bordo di un’attacco di nervi perchè questa scelta?
«Non certo per rendermi omaggio. Volevo assolutamente che questo film nel film fosse una commedia, qualcosa di gioioso e leggero in contrasto con i drammi quotidiani dei personaggi. E poi lavorando su uno dei miei film non dovevo domandare i diritti a nessuno».
Almodovar è la quarta volta che lavora con Penelope, cosa l’attira in lei?
«Intanto è molto dotata, bellissima e luminosa.
Qui ho dovuto lavorare molto per scurirla un po’ per renderla più adulta.
Penelope recita con tutta se stessa ed mi ha corrisposto riuscendo sempre a trovare i toni giusti».
Penelope cosa c’è dietro il suo angolo ?
«Vorrei rallentare un po’ il ritmo senza continuare a fare un film dietro l’altro. Per avere il tempo di vivere e d’essere felice».
FILMATO TRATTO DA WWW.VISUM.IT