La mia casa è piena di specchi: la meravigliosa favola di Sofia Loren su RaiUno

Rai Uno(Mariangiola Castrovilli) – Sophia Loren scende le scale della sala Fellini a Cinecittà accompagnata da Enrico Lucherini il più famoso press agent del cinema internazionale, come si conviene ad una grande diva accolta da applausi scroscianti e dal vicedirettore generale di Cinecittà Nicola Speroni molto emozionato per aver visto alla presentazione de La mia casa è piena di specchi «un mito italiano che il mondo ci invidia» ed orgoglioso, come Cinecittà, «di aver contribuito in un lungo momento di crisi alla soluzione  di questa importante impresa».
Sofia LorenEd emozionati lo siamo anche noi giornalisti davanti ad una Sophia bellissima in un tailleur nero con un top che mette in risalto il suo splendido decolletè su cui brilla un crocefisso in brillanti appeso ad una collana di luminosissime perle grigie calibro nove. Con lei, oltre all’effervescente sorella Maria, coautrice della sceneggiatura ed autrice dell’omonimo libro edito da Gremese da cui è stata tratta la fiction, c’è il cast al gran completo, dal regista Vittorio Sindoni, a Margareth Madé che interpreta Sophia, a Gilda Lapardhaja (Maria) a Enzo Decaro (Riccardo Scicolone) a Giovanni Carta (un convincente Carlo Ponti).

 
Non una fiction come ha sottolineato Sophia, ma la storia vera di ragazza piena di sogni arrivata a Roma con la madre Romilda e la sorella Maria in cerca di fortuna. Un’avventura tanto difficile quanto affascinante che la condurrà al successo. Diventato un film in due puntate per RaiUno andrà in onda in prima serata domenica 14 e lunedì 15.
 
Il plot non ve lo raccontiamo perché vale veramente la pena di vederlo con i vostri occhi, ed inoltre è un bel lavoro che ci fa conoscere un po’ più da vicino uno dei nostri grandi mostri sacri. 
 
IL REGISTA VITTORIO SINDONIVittorio Sindoni com’è stato lavorare con un’icona del cinema italiano?  «Non capita certo tutti i giorni di lavorare con Sophia», commenta sorridendo Sindoni, «tanto è vero che tutte le mattine mi sveglio chiedendomi se ho sognato. E quando ci sentiamo al telefono domando alla Loren se è stato solo un sogno e lei con un pizzico di cinismo mi risponde che si, me lo sono proprio sognato…».
 
Sofia Loren - Vittorio Sindoni regista a destra e a sinistra Ennio Guarnieri direttore della fotografiaSophia, cosa l’ha convinta ad accettare questo lavoro?
«Ho impiegato molto tempo per decidermi» esordisce con un largo sorriso l’attrice, «avevo letto il libro di mia sorella e l’avevo trovato molto bello. Poi ho pensato che fare il film come un omaggio a mia madre era un’idea meravigliosa. A lei che ci è sempre stata vicina da quando siamo venute al mondo, lottando in tempi difficili per trovare una vita accettabile  per me e mia sorella. Sono cose che ti porti dentro e che non si dimenticano mai. Cose che avrei voluto portare sullo schermo sin da quando sono diventata attrice. Mi sono così convinta a raccontare non una fiction ma una storia vera di guerra, di fame e di elemosina che mia madre ha dovuto affrontare per dare alle sue figlie un nome ed uno status che non avrebbe mai pensato di poterci dare».
 
Antonella Di Monte (Maria bambina)E qui il racconto diventa un affettuoso battibecco con la sorella  che piuttosto vulcanica, si mette sempre in mezzo. «Verso  i tredici anni  non ero una bellezza»«diciamo che eri bruttina» interviene Maria, – «ok, ero bruttina ma mia madre cominciò e con lei tutta la famiglia, a credere in me e… non in te, e mi iscriveva a tutti i concorsi di bellezza»«però io sono stata la tua prima fan», s’intromette di nuovo la sorella -. «Vuoi parlà tu?» finge d’innervosirsi Sophia «ok è vero, sei stata la mia prima fan…».
 
Signora Loren è vero che per La mia casa è piena di specchi è tornata a Cinecittà dopo vent’anni?
«No c’ero già stata per Nine, ma erano più che altro esterni. Ho cominciato a Cinecittà quando venni a Roma con mia madre per Quo vadis dove ci davano pochissimi soldi ma sufficienti per mandare avanti una famiglia».
 
Sofia Loren e Gilda Lapardhaja (Maria)Maria com’è nato questo libro?
«Mi trovavo a Marina di San Nicola dove ho una villetta e c’era anche mia madre. Vidi delle risme di carta e cominciai a scrivere pensando al personaggio di Romilda e ai suoi differenti comportamenti con noi. Sophia è stata la riabilitazione dalle sue disillusioni. Lei che a 15/16 anni aveva vinto un concorso come sosia di Greta Garbo, invitata a Los Angeles per un provino, ma mia nonna strappò il contratto per non lasciarla partire. E la seconda enorme delusione fu quella di mio padre di cui si innamorò subito non riamata. Io però devo dire grazie a Sophia, se non fosse stato per lei non avrei potuto neanche mangiare. Certo, ho vissuto di luce riflessa, ma ne ho passate talmente tante che mi è piaciuto pure questo. Anch’io avrei voluto una carriera, ma mia madre voleva tenermi tutta per se visto che Sophia ormai impegnata con la sua carriera non c’era mai. I miei studi sono stati frammentari però quando a 38 anni mi sono finalmente laureata in lettere è stato il più grande successo della mia vita».
 
Margareth Madé interpreta Sofia LorenMargareth Madé che effetto fa sentirsi la Loren?
«C’era appena stato il mio debutto con Baaria e ho accettato con gioia quest’offerta. Lavorare  con un pilastro del cinema mondiale è stata per me una grandissima scuola. Sono rimasta colpita dalle parole di Romilda, così ricche di emozioni, di sentimenti, di esperienze di vita, di una donna che è riuscita a cambiare il futuro delle proprie figlie».
 
Gilda Lapardhaja interpreta Maria. Anche a lei abbiamo chiesto come è stato  lavorare con Sophia.  «Avevo già lavorato con Sindoni, per cui mi sentivo a casa. Devo confessare però che sin dal primo giorno di lavorazione con la signora Loren  avevo sempre le mani sudate perché era come essere in presenza di un mito».
 
Enzo Decaro (Riccardo Scicolone)Enzo Decaro che padre era Riccardo Scicolone?
«Bisognerebbe chiederlo alle sue due figlie. Direi invece che era un padre del suo tempo, appena uscito dal periodo di guerra che avrebbe voluto avere tutto come risarcimento… La storia di questo grande travagliato amore tra due persone dal carattere non facile che prendono strade diverse. Una storia di persone diventata anche un bel film ma girandolo sentivo che si trattava di forti  sentimenti  degni di rispetto. Per me che vengo da tante fiction è stato un po’ come tornare a scuola, una retrocessione attiva  con un’attrice straordinaria».
 
Sofia LorenSophia che effetto le ha fatto interpretare la sua mamma?
«E’ stato molto difficile. Ci sono state lunghe discussioni con mia sorella. Per due mesi è stato come un purgatorio. Non dormivo più la notte, sentivo tutta la responsabilità di questo progetto perché dovevo essere al 100% come mia madre…».
 
Ecco, appunto quindi mostrare anche aspetti diciamo meno piacevoli del suo carattere…
«Non potevo tenere per me queste cose. Lei apparentemente era piena di temperamento e cercava di fare le cose al massimo,  ma era anche fragilissima, amava ridere ed amava la vita. Agli altri poteva sembrare dura, ma non a me».
 
Maria, perchè darsi così in pasto agli altri senza…veli?
«Ho cominciato a scrivere questo libro perché ho vissuto con mia madre una vita disperata, sin da quando Sophia a 18 anni se ne andò con davanti a se una brillante carriera. Senza volerlo mia madre mi ha fatto molto male. A 8 anni ero già un’adulta stanca. Per poter vivere la mia vita ho dovuto richiudere mia madre in un cerchio di amore e oblio».
 
Sofia loren (Romilda Villani) e Enzo De Caro (Riccardo Scicoloni)Sophia spiega invece che la ragione del disaccordo con sua sorella vertevano sul carattere della madre «che aveva sognato tutta la sua vita di avere una famiglia e di trovare un uomo che l’amasse. Ha trovato invece mio padre ma non è stato un incontro di destino ed è diventata molto amara. Anche quando dopo molto tempo ha reincontrato mio padre ha cercato di ricominciare con lui una vita di famiglia, trovando invece in risposta un muro, qualcuno che non è mai stato l’uomo della sua vita. E’ stata molto infelice sognando  sempre di sposarsi con l’abito bianco in chiesa ma non ha mai potuto farlo… Mia madre per me era una bambina sperduta che voleva stare vicino alle sue figlie. Quando arrivavo a casa mi preparava tutte le cose che pensava mi facessero piacere, le polpettine, i peperoni, le melanzane…».
 
Sofia LorenSophia è vero che non si guarda mai allo specchio?  «E che bisogno ho di guardarmi, tanto mi conosco…»
 
Signora Loren ha qualche rimpianto…?
«L’unico mio cruccio è di non aver potuto sposare in chiesa mio marito. La mia vita è stata una fiaba, non pensavo mai di arrivare dove sono arrivata ancora adesso» e qui la grande diva si commuove e la voce le si spezza non permettendole più di parlare, per poi riprendere «credo che la mia vita sia stata una favola meravigliosa…» s’interrompe di nuovo e si scusa mentre tutti l’applaudono commossi con lei «si parla, si parla ma poi le cose che fanno male rimangono dentro di noi». Come non essere d’accordo con tanta umanità e con tanto… dolore che continua a ferire ancora e ancora…

{morfeo 32}

” LA MIA CASA E’ PIENA DI SPECCHI “

mikronet

Lascia un commento