ENRICO RABBONI, Il CINEOPERATORE DELLA SPEDIZIONE, RIMASTO A RIMINI PER RAGIONI DI LAVORO

ENRICO RABBONI, Il CINEOPERATORE DELLA SPEDIZIONE, RIMASTO A RIMINI PER RAGIONI DI LAVORO

 

Enrico Rabboni nel suo ufficio alla Meteor Viaggi di Rimini

(Gicar) – Enrico Rabboni 32 anni, riminese, diplomato in ragioneria con indirizzo programmatore, attualmente lavora insieme alla sua famiglia nella ditta di noleggio e vendita camper  Meteor Viaggi di Rimini. Appassionato del mare e della pesca in apnea, fin da bambino ha mostrato un particolare interesse per questo ambiente spingendolo a documentarsi, informarsi, aggiornarsi anche da un punto di vista tecnico-scientifico. Da sempre ha avuto un’irrefrenabile passione per gli Squali Bianchi che lo ha portato recentemente a girare per il mondo immergendosi nelle profondità degli oceani e partecipando a spedizioni studio come quelle coordinate dalle Università di Siena e Cosenza in SudAfrica (“Sulle Orme del Grande Squalo Bianco”). Esperto anche in video-fotografia subacquea i suoi filmati sono gettonatissimi su YouTube e recentemente si è aggiudicato il Premio Pelagos TV 2010, primo Enrico Rabboni Premio Pelagos TV 2010, primo nella sezione “Life and Nature Conservation”,con il filmato Oceani in Pericolo, Squali Predatori o Prede?nella sezione “Life and Nature Conservation”,con il filmato “Oceani in Pericolo, Squali Predatori o Prede?”, confermando, al di là della passione, il suo impegno diretto alla sensibilizzazione sulla salvaguardia e la protezione dello Squalo Bianco, ormai in via di estinzione. Con questi incontri ravvicinati con gli squali, Enrico vuole dimostrare, insieme a tanti altri subacquei, che non si tratta di una specie così feroce come vorrebbero far credere leggende e tanta disinformazione. Quest’anno per motivi di lavoro non ha potuto unirsi alla VII Spedizione in SudAfrica e per lui questi giorni, pensiamo, siano proprio… un tormento. Lo abbiamo intervistato distogliendolo momentaneamente dagli impegni che lo hanno relegato a Rimini.    

 

Ma quando è stato, Enrico, il primo incontro a… ‘tu per tu’?
«La mia esperienza ravvicinata con gli squali inizia quattro anni fa’ nel gennaio del 2006 durante un viaggio in Honduras dove mi lascio stregare dalle bombole e conseguo il brevetto Open Water Padi, solo per effettuare, dopo le 4 immersioni previste dal corso, il mio primo vero battesimo in mezzo agli squali grigi di barriera carcharhinus perezi.
»

Da quel momento è mutato qualcosa nella tua vita?
«Credo proprio di si. Da quella immersione qualcosa è cambiato: mentre da una parte ho continuato il mio cammino per approfondire i temi della subacquea, attualmente sono aiuto istruttore Cmas presso la società Sub Rimini Gian Neri, dall’altra la mia passione per gli squali mi ha spinto sempre più a viaggiare alla loro costante ricerca e nel corso degli ultimi anni ho potuto osservare Squali di varie tipologie: Pinna Nera e Pinna Bianca, Squali Tigre, Zambesi, Squali Toro e Squali Balena, in vari paesi Madagascar, Egitto, Mauritius, Thailandia, Sudafrica, Tanzania. In questi viaggi ho avuto la possibilità di incontrarli fino a veri e propri incontri faccia a faccia.» 

Enrico Rabboni con il Prof. Primo MicarelliNon solo incontri… ma anche fotografie e filmati. Come è nata quest’altra passione? Le Spedizioni  di Studio del Prof. Micarelli sono in qualche modo responsabili?
«Ho fatto parte della precedenti spedizioni in Sudafrica “Sulle Orme del Grande Squalo Bianco” nel 2007, 2008 e 2009. Il caro amico Primo Micarelli mi ha investito del ruolo di responsabile video e ho avuto l’opportunità di osservare diversi esemplari e riprenderli in maniera molto ravvicinata. Negli anni con la collaborazione della ditta Easydive e dell’amico Manuel Barraco ho catturato immagini inedite utilizzando fra le altre uno scafandro a forma di foca nel quale abbiamo posizionato una videocamera, che ci ha consentito di riprendere un attacco da un’angolatura davvero speciale.»
 
Enrico Rabboni con Folco QuiliciDobbiamo confessare che il Canale YouTube “Videopensiero” di Oltrepensiero.it, del quale sei redattore, è nato proprio grazie a te per l’esigenza iniziale, appunto, di mettere on-line i filmati che hai cominciato ad inviarci dal Sud Africa per il “Diario di Bordo”, la rubrica con la quale annualmente seguiamo le missioni dell’Unità di Studio e Ricerca sugli Squali Bianchi coordinata dalle Università di Siena e Cosenza. I tuoi video sugli squali sono tra i più gettonati del Web come apprezzati sono pure anche alcuni tuoi documentari ed ora si stanno accorgendo di te anche gli ambienti che contano. Essere premiati da Folco Quilici non è poi cosa da tutti i giorni !
“Oceani in pericolo: Squali predatori o prede?”«Dopo diversi anni e tanta pazienza ho realizzato un sogno quello di far comprendere all’opinione pubblica che questo perfetto predatore è indispensabile all’ecosistema marino. Infatti lo scorso Febbraio mi sono classificato primo all’interno del Festival internazionale dell’immagine sottomarina Pelagos con il video: “Oceani in pericolo: Squali predatori o prede?”. Con i miei video cerco di trasmettere un messaggio importante: la conservazione dell’ecosistema marino è fondamentale per gli esseri che popolano gli oceani e per tutti gli abitanti della terra; questi ambienti così diversi vivono in sinergia e dipendono l’uno dall’altro. Il nostro difficile compito è quello di salvaguardare e difendere il naturale equilibrio che li regola da sempre.»

Enrico Rabboni con Michael RutzenHa prestato la sua collaborazione, nella tua realizzazione di questo filmato per l’Unità di Studio e Ricerca, Michael Rutzen noto in tutto il mondo come una delle poche persone (se ne contano solo altre due) ad immergersi ed interagire senza protezione di gabbie con i grandi squali bianchi…
«Sì Micheal è stato per me una persona fondamentale, mi ha guidato nella crescita per comprendere e scoprire questo magnifico predatore, e il suo modo di operare a mio giudizio è unico. La passione per questi animali, la sua perseveranza nel studiarli, l’hanno portato a “rischiare” immergendosi in freediving senza la protezione della gabbia la sua incolumità per dimostrare che in realtà gli squali bianchi non sono degli spietati divoratori di uomini. Certo che il suo cammino è stato lungo perché per raggiungere questo traguardo ha impiegato ben 10 anni di uscite in mare, seguendoli e studiandoli con tanta umiltà e rispetto.»
 
Tra i tuoi video che hanno fatto il giro del mondo non si possono dimenticare anche quelli relativi al “Delfino Andrea” che hanno appassionato media ed opinione pubblica. Quel curioso Tursiope che sembrava sorridere ha giocato anche con te nelle acque dell’Adriatico davanti alla tua videocamera! Che fine ha fatto?
«L’ultimo contatto risale a quasi un anno fa’, da lì in poi non ho avuto più notizie. Ripensando a quel giorno mi è rimasta l’idea e il pensiero che quello fosse un addio. Infatti Andrea abituato ad avvicinarsi alle barche Il Bacio tra Enrico Rabboni ed il delfino Andrea nelle acque dell'Adriaticogiocando e saltando ma senza un vero e proprio contatto fisico, in quella ultima occasione, con quei subacquei che l’avevano incuriosito e fatto allontanare dal branco, sì è lasciato coccolare regalandoci un ricordo indelebile. Oggi dopo diversi avvistamenti da parte di alcuni pescatori Andrea è tornato in compagnia all’interno del suo branco, ma credo che lui come noi difficilmente scorderà i due anni passati insieme.»

Enrico Rabboni in un'immagine di repertorio scattata durante le precenti Missioni Sulle Orme del Grande Squalo Bianco in SudAfrica  Quest’anno per ragioni di lavoro non hai partecipato alla VII Spedizione di Studio in Sud Africa anche se la stai seguendo con Oltrepensiero.it dalla redazione. Mi rendo conto che, per te, la domanda è una di quelle più atroci dal punto di vista umano e giornalisticamente di quelle più miseramente scontate: cosa si prova quando la quotidianità prende il sopravvento sulle passioni?
«Questa domanda mi trafigge il cuore… purtroppo quest’anno il mio lavoro mi ha obbligato a rinunciare a vivere un momento che negli anni è per me diventato fondamentale, ma si sa la vita a volte riserva delle sorprese. Gli impegni e il dovere morale ti portano a fare delle scelte e delle rinunce anche molto difficili ma sono convinto che quando una persona lavora nella giusta direzione e si impegna con passione e dedizione avrà sicuramente modo di rifarsi in tante altre occasioni. Spero e confido sempre nell’amicizia di Primo e del suo gruppo e credo che il nostro lavoro sugli squali sarà ricco di tante gioie e soddisfazioni.»    


Grazie, Enrico, per averci dedicato il tuo tempo e soprattutto per contribuire a divulgare quella “Cultura del Mare” affinché tutti possiamo essere più rispettosi per l’ambiente che ci circonda e per le specie viventi che lo popolano… Squali compresi che poi, in fondo, non sono animali peggiori dell’Uomo !

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