UNIVERSITA’ AGRARIA DI TARQUINIA: UN VERO E PROPRIO COMUNE DENTRO UN COMUNE

UNIVERSITA’ AGRARIA DI TARQUINIA: UN VERO E PROPRIO COMUNE DENTRO UN COMUNE

LUNIVERSITA AGRARIA DI TARQUINIA - SEDE DI VIA GARIBALDI(Marco Carra *) – Il problema non è che tutti debbano gestire l’ente di via Garibaldi, ma che tutti i cittadini ne traggano beneficio nella maniera più diretta possibile, non dimenticando i perché della sua esistenza legata agli “Usi Civici”.

Tarquinia con un territorio di 279 chilometri quadrati è il 48° comune in Italia (tra gli 8100 circa) in quanto ad estensione territoriale (poco meno tra l’altro dell’Isola di Malta o più dell’isola di Majorca). Il 3° nel Lazio dopo Roma e Viterbo e quindi il 2° nella provincia.

Attualmente l’Università Agraria di Tarquinia gestisce circa 6.500 ha ai quali devono essere aggiunti i 1.500 recentemente riassorbiti dal vicino comune di Monte Romano con sentenza della Corte di Cassazione. Le proprietà collettive gestite complessivamente dalle università agrarie del Lazio ammontano a circa 60.000 ettari. Questo significa che l’Ente Agrario di Tarquinia ne controlla da solo circa un ottavo.

UNIVERSITA' AGRARIE IN PROVINCIA DI VITERBOCon i suoi circa 8.000 ettari (80 Kmq) può essere considerato un vero e proprio comune all’interno di un comune. Basti pensare che l’estensione territoriale in suo possesso è pari presso a poco a quella del Comune di Civita Castellana (83,68 Kmq), la seconda città della Tuscia, se pur per poche centinaia di abitanti (16.500) superiore a Tarquinia (16.350). La nostra Università Agraria, tanto per continuare nei paragoni di estensione territoriale, nell’ambito dei 60 comuni della provincia di Viterbo è preceduta solo da 13 altri centri (Acquapendente, Blera, Canino, Civita Castellana, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Monte Romano, Montefiascone, Nepi, Tarquinia, Tuscania, Vetralla, Viterbo) e il suo territorio è pari a quello della somma di ben 7 comuni, se pur tra i più piccoli, come Bassano in Teverina, Lubriano, Vallerano, Monterosi, Tessennano, Villa S. Giovanni in Tuscia e Calcata (con una popolazione complessiva di circa 11.000 abitanti).

TARQUINIA - Usi CiviciQuesti dati devono far riflettere sull’importanza di questo ente, con forte valenza economica e sociale, che gestisce territori a carattere collettivo, cioè di tutti. E’ di fondamentale importanza, quindi, che su questo venga focalizzata l’attenzione dei cittadini i quali devono pretendere dagli amministratori che sia garantita un’equa ripartizione dei benefici, sia in modo diretto che indiretto, per la totalità della comunità. Terreni, quelli degli usi civici, sui quali e con i quali debbono essere garantiti a tutti gli utenti, e quindi a tutti i cittadini di Tarquinia (nell’ambito della tutela ambientale e dei beni culturali e paesaggistici), sia i diritti civici essenziali come il pascolo, gli abbeveraggi degli animali, la legna da ardere proveniente dai boschi che le attività relative alle colture agricole e ad altre a carattere eco-sostenibile.
 
Il Palazzo Comunale di TarquiniaA Tarquinia, quindi, abbiamo, in effetti, due Comuni, con due bilanci separati, due grandi patrimoni distinti, entrate ed uscite autonome. Non è quindi tollerabile che un territorio, quello di Tarquinia, nella sua complessità di fatto governato, ripeto, da “2 Comuni in uno”, possa annoverare tra la sua popolazione sacche relativamente elevate di disoccupazione. Nessuno nega l’importanza che siano investiti soldi a favore dell’immagine della Città, in Italia o all’estero, ma in tempi come quelli attuali di crisi economica mondiale e nazionale, con tanto patrimonio è forse meglio garantire qualche posto stabile di lavoro in più, piuttosto che disperdere energie e denaro pubblico in manifestazioni megagalattiche, se pur di grande interesse, o volatilizzare gli interventi in una miriade di piccoli eventi che alla fine assicurano soltanto i “serbatoi elettorali” di questa o quell’area, di questo o quel personaggio. Tarquinia, oggi come oggi, visto che introita (il Comune) anche fondi Enel che si riferiscono alla presenza della Centrale a Carbone di Civitavecchia, dovrebbe assicurare salario per tutti !

VEDUTA AEREA DI TARQUINIA E DEL SUO TERRITORIOE’ importante che di queste cose i cittadini ne prendano coscienza e facciano le loro valutazioni in occasione delle prossime elezioni (30-31 Maggio) per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’Ente. E’ ormai non più dilazionabile un forte e decisivo cambiamento di rotta negli indirizzi di programmazione dell’Ente con una serie di interventi diretti non solo alla protezione ambientale ma, anche e soprattutto, alla rivalutazione delle ricchezze archeologiche che insistono sui suoi territori, alla realizzazione di servizi ed impianti turistico-alberghieri, alla doverosa necessità di potenziare il centro zootecnico (in passato fiore all’occhiello dell’ente), alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, al recupero per una reale utilizzazione di tutti quegli immobili oggi pressoché abbandonati (edifici, casali e manufatti) sparsi in città e nel territorio e effettuare veri e seri investimenti sull’energia rinnovabile.

Non di “Pochi” e neanche di “Molti”: di “Tutti”. L’Università Agraria con il suo immenso patrimonio deve diventare un vero e proprio volano per l’economia della città tirrenica per il benessere dei suoi cittadini.

* MARCO CARRA 
Candidato Consigliere all’Università Agraria di Tarquinia
nella Lista Civica per Anna Rita De Alessandris Presidente

MARCO CARRA

« Libertà è partecipazione, afferma Giorgio Gaber in una sua splendida canzone.
Ed è proprio per sentirmi libero e quindi partecipe della “cosa pubblica”  che ho iniziato il mio percorso politico presentandomi, nel 2008, alle elezioni per il Consiglio Comunale dei Giovani di Tarquinia dove attualmente ricopro la carica di Consigliere.
L’impegno che ho messo nel cimentarmi con le problematiche della collettività giovanile, mi ha dato, certo, molte soddisfazioni; ma l’entrare in contatto diretto con la politica mi ha fatto riflettere soprattutto sul ruolo che ogni buon amministratore deve rivestire in seno all’organismo che rappresenta. Oggi, in un Paese che sta affrontando seri problemi di crisi economica, mi domando cosa potrei fare io, Marco Carra, ventunenne laureando in Scienze della Pubblica Amministrazione, per i miei concittadini. Le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria mi sono parse l’occasione giusta per allargare gli orizzonti del mio impegno politico.
La scelta che faccio oggi, candidandomi alla carica di Consigliere dell’Università Agraria, nella Lista Civica a sostegno della candidata Presidente Anna Rita De Alessandris, è dettata dalla voglia di combattere affinché il nostro patrimonio venga utilizzato per il bene collettivo, a vantaggio, soprattutto, delle fasce sociali più deboli (anziani, giovani coppie).
Una diversa e più concreta gestione dell’Ente può e deve rappresentare la possibilità di creare nuovi posti di lavoro per chi ne ha bisogno.

TUTTI I CITTADINI RESIDENTI A TARQUINIA POSSONO E DEVONO VOTARE
perché IL PATRIMONIO, MOBILE E IMMOBILE E’ DI TUTTI ed è necessario che sia PROTETTO E NON SVENDUTO.
Le potenzialità di un Ente come questo, seppure ciò non sia stato fatto trasparire negli anni, sono assai più grandi di quanto non si creda. Esso, infatti, possiede più di 6.000 ettari di terreni a Tarquinia ed altri a Monte Romano, e ne gestisce autonomamente una considerevole quantità.
Il nostro intento, ed in particolare il mio, è quello di cambiare, invertire la tendenza a ritenere l’Università Agraria utile ed utilizzabile solo per pochi. E’, e deve essere,
DI TUTTI I CITTADINI.
Pensate
a come centinaia di ettari di boschi, invece di essere abbandonati e ridotti ad una discarica abusiva (si vedano terreni al confine con Monte Romano o la pineta di San Giorgio) possano essere resi idonei a gite all’aperto, creando aree attrezzate, o conservandoli nella loro naturale bellezza.
Pensate a come si possa investire sui prodotti tipici del nostro territorio, creando un marchio che garantisca la genuinità e la qualità del prodotto e dia la possibilità, a tutti i cittadini, di avere a tavola ciò che è di loro proprietà.
Pensate
a come, preservando e investendo sulle molte aree archeologiche che insistono su terreni di proprietà dell’Università Agraria, si possa finalmente incentivare il TURISMO.
PENSATE A QUANTI POSTI DI LAVORO POTREBBE CREARE TUTTO CIO’
.
La cittadinanza chiede da tempo che la classe dirigente sia rinnovata, che intervengano nuovi volti e nuove idee a soppiantare chi da troppo tempo si inerpica solo in indecenti giochini di potere mostrando, di fatto, completo disinteresse nei confronti dei problemi veri e quotidiani delle persone.
Io ho voglia di
CAMBIARE, ASCOLTARE E FARE, e TU?»

CONCRETAMENTE      
Marco Carra

mikronet

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