2° TAPPA (Pisa-Principina) – 6 luglio 2010
Sulla carta era considerata facile. Di trasferimento o poco più. Invece la seconda frazione della Mi-Ta, che ha portato i concorrenti da Pisa a Principina Terra, s’è rivelata tosta e impegnativa. Franco Sabatini, quando sceglie il percorso, non va per il sottile. E allora giù con le curve e i tornanti e chi non piega peste lo colga.
Per non smentirsi, poi, il patron ha preso pure lui la moto e ci ha dato dentro come ai bei tempi. Da Pisa il gruppo ha viaggiato compatto sino a Pontedera, per un doveroso omaggio alla Piaggio che nell’immediato dopoguerra non ha motorizzato solo l’Italia ma il mondo intero. La sosta ha permesso hai concorrenti di visitare il museo dedicato allo scooter.
Per i centauri in gara con la Vespa, la visita ha avuto il valore di un pellegrinaggio, tale da richiedere raccoglimento e concentrazione. Fors’anche preghiera.
Rifocillato lo spirito, con la vista di tutti i modelli usciti dalla fabbrica toscana, Vespa elicottero e Vespa Limousine comprese, la strada ha cominciato ad inerpicarsi nell’entroterra Volterrano, con la salita ad Orciatico, abbarbicato su un cuccuzzolo dal quale si goda di una vista d’incomparabile suggestione. Scarso il traffico, fatto purtroppo soprattutto di camion ed enormi macchine agricole, impegnate a trebbiare intere colline di grano indorato dal sole. Raggiungere Micciano ha richiesto motore e braccia robuste. Il sole ha picchiato duro, senza fare sconti, e a pagarne le spese sono stati soprattutto i motori. Qualche vecchia signora ha cominciato a mostrare segni di cedimento, costringendo i meccanici al seguito della rievocazione storica, ad un supplemento di lavoro.
Piantato in asso dalla Parilla 175, il viennese Carlo Ewald Brown, è stato costretto a deviare per Todi alla ricerca del pezzo da sostituire. Dovrebbe ritornare in gruppo con la moto nuovamente in ordine e marciante.
Alzi poi la mano chi non ha visitato il museo archeologico di Marina di Cecina, nella tenuta che ha ospitato controllo orario e buffet di mezzogiorno. Mai successo nelle precedenti edizioni della Mi-Ta: tutti in fila per entrare nelle ampie sale dove sono esposti preziosi e rari reperti dell’età etrusca e nessuno col vassoio in mano, per prelevare dai piatti di portata stracarichi, lardo di Colonnata, porchetta avvolta in foglie d’insalata, mozzarelline appena uscite dal caseificio, salame speziato e salamino alla cacciatora, prosciutto crudo tagliato al coltello, bruschette profumate all’olio extravergine rigorosamente toscano, pomodorini maturi al punto giusto, pane di tutti i tipi e generi, frutta appena colta dalle piante e dolci di quattro o cinque tipi ancora caldi di forno… Sembra incredibile!
La voglia di cultura non è stata appagata a sufficienza dal museo archeologico, tant’è che , ripresa la moto in mano,la carovana s’è fiondata alla volta di San Guido e dei cipressi in duplice filar di carducciana memoria. Alzi nuovamente la mano chi, tra il popolo della Milano-Taranto, s’aspettava un viale di tale lunghezza! L’omaggio al poeta s’è concluso con il passaggio a Castagneto Carducci, incastonato tra le colline, all’inizio della salita che ha portato i 250 concorrenti a Sassetta e poi a Montioni, dove Stefano e Natalina hanno preso il tempo al millesimo di secondo ai piloti.
Nell’attesa del proprio turno, numerosi tarantini sono entrati nel bar davanti al quale s’è svolta la prova cronometrata e con non poca meraviglia, hanno potuto ammirare una foto di trenta anni fa che riprende Lina e Natalina Sabatini bambine, assieme ad un gruppo di amichette. Franco portava la famiglia in questo piccolo centro, con il mare di Follonica a pochi chilometri e la montagna subito alle spalle.
Rettilineo l’ultimo tratto, una trentina di chilometri, attraverso le pinete che punteggiano la costa etrusca. Nel primo pomeriggio il traguardo a Principina a Terra, nella splendida Fattoria la Principina.
Fonte Ufficio Stampa Milano-Taranto
MILANO – TARANTO 2010
CONTROLLO A TIMBRO DI FOLLONICA
By Mauro Rossini Moto Club Follonica
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