JazzUp Festival: la parola ai giovani
Greg Burk: «L’Italia è ancora molto vitale, a mancare sono i Jazz Club, linfa vitale per la formazione al jazz»
Colangeli e Camilla Battaglia: «La crisi può essere un grande stimolo all’innovazione»
Nell’ambito della IV^ edizione del JazzUp 2010 di Viterbo si è svolto il 27 agosto scorso, prima dell’apertura dei cancelli al pubblico della terza giornata, un incontro con gli artisti protagonisti della serata: presenti Greg Burk con la sua band, Camilla Battaglia e il suo quartetto, Maurizio Urbani e il regista Paolo Colangeli. Ha coordinato l’incontro il direttore artistico del festival Giancarlo Necciari.
L’incontro ha voluto offrire un contributo sull’ormai annoso tema delle nuove proposte e della difficoltà ad emergere per i giovani. Tutt’altro che pessimisti o distruttivi, i partecipanti hanno comunque voluto gettare uno sguardo positivo verso la realtà e il futuro. Ottimisti certo era Camilla Battaglia e la sua band di recente vincitori del Premio Internazionale Massimo Urbani che hanno auspicato foriero di un lancio per il loro progetto.
Senz’altro interessante l’intervento di Greg Burk che ha voluto spezzare una lancia nei confronti della realtà italiana, che peraltro lui ben conosce dato che vive alle porte di Roma da alcuni anni: «L’Italia, pur fra mille difficoltà, ha numerose iniziative molto vitali, soprattutto in Provincia. Quello che manca, per quanto riguarda ovviamente il jazz, sono i club: tutte quelle realtà minute che la burocrazia (Enpals, Siae) ha ucciso di spese e che erano una linfa importantissima per la sopravvivenza dei musicisti e per la diffusione culturale di un’abitudine all’ascolto del jazz».
Altrettanto interessante l’intervento di Paolo Colangeli, regista che ha realizzato il documentario su Massimo Urbani (Massimo Urbani nella fabbrica abbandonata) e che, riagganciandosi ad una battuta di Camilla Battaglia, ha sottolineato come «In effetti questa crisi può essere un importantissimo spunto di svolta per dare la stura alla ricerca e all’innovazione in musica».
La serata poi è proseguita con un concerto intenso di grande musica. Sul palco si sono avvicendati, quindi, i Camilla Battaglia Quartet, ovvero la band vincitrice del celeberrimo Premio Internazionale dedicato al musicista romano e svoltosi ai primi del luglio scorso. Un’esibizione interrotta dalla proiezione dell’intenso documentario di Colangeli dedicato a Massimo Urbani e coronata dall’appassionato cammeo di Maurizio Urbani al sax.Di grande fascino e musicalmente molto intenso il concerto di Greg Burk: il pianista e compositore di Detroit era accompagnato al contrabbasso da Jonathan Robinson e alla batteria da John B. Arnold, musicista con cui Burk vanta molti anni di esperienze vissute insieme.
La musica di Burk ha la capacità di muoversi dal jazz per approdare a linguaggi e sonorità fra le più varie con tutta la passione di chi ha fatto di una formazione completa e di una specialissima passione per i tempi dispari la propria cifra stilistica e il proprio specialissimo sguardo sulla contemporaneità. Straordinario l’affiatamento della band, ricchissima di colori oltre che di grande musicalità.
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