Tarquinia – Riaperti al pubblico la Cappella e lo Studiolo del Cardinale Giovanni Vitelleschi
La Cappella e lo Studiolo del Cardinale Giovanni Vitelleschi tornano visibili al pubblico completamente restaurati, dopo una chiusura pluridecennale.
Situati al secondo piano di Palazzo Vitelleschi, oggi sede del Museo Nazionale Etrusco, e originariamente destinati alla vita privata del cardinale, la Cappella ospita alcune pregevoli opere a carattere religioso, mentre lo Studiolo, decorato da un ciclo di pregevoli affreschi quattrocenteschi, accoglie materiali rinvenuti negli scavi archeologici condotti all’inizio degli Ottanta del Novecento in occasione di lavori di ristrutturazione di palazzo Vitelleschi, a testimonianza della vita quotidiana nella Corneto (Tarquinia) medioevale.
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Si è svolta l’8 febbraio, al Museo Nazionale Tarquiniense, la cerimonia di riapertura a cui hanno partecipato tra gli altri il Sindaco Mauro Mazzola, l’assessore alla Cultura Angelo Centini, la dott.sa Anna Maria Moretti, Soprintendente per i Beni archeologici di Roma, la dott.sa Maria Cataldi, ex direttrice del Museo Nazionale Tarquiniense, la dott.sa Gabriella Scapaticci, funzionaria della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, la dott.sa Paola Guerrini, dirigente dell’assessorato alla Cultura della Regione Lazio, la dott.sa Benedetta Montevecchi, responsabile di zona del Ministero dei Beni Culturali, la dott.sa Francesca Boitani, responsabile degli scavi dell’area archeologica di Gravisca, e i rappresentanti della STAS (Società Tarquiniense d’Arte e Storia). Il restauro, finanziato dal Comune di Tarquinia e dalla Regione Lazio tramite i FAS (Fondi per le Aree Sottoutilizzate), è stato realizzato su un progetto della STAS e accolto sia dalla Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale che dalla Soprintendenza ai Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio.
«Questa giornata – ha affermato il primo cittadino di Tarquinia Mauro Mazzola – rappresenta ciò che l’Amministrazione intende per valorizzazione dei beni culturali: ovvero recuperare, portare a conoscenza e promuovere il patrimonio artistico della città.
Un ringraziamento va a chi ha reso possibile il recupero della Cappella e dello Studiolo, in particolar modo all’assessore ai Lavori Pubblici Anselmo Ranucci, con i tecnici che hanno seguito l’iter amministrativo dell’intervento di restauro, e alla STAS».
Viva soddisfazione è stata espressa dall’assessore Centini: «Tarquinia si riappropria di uno splendido gioiello artistico, rimasto inaccessibile per molto tempo, che rappresenta un’altra testimonianza del grande patrimonio architettonico custodito dalla città».
«Questa inaugurazione rende finalmente fruibili gli ambienti privati del cardinale Vitelleschi e amplia il percorso di visita del Museo Nazionale Tarquiniense, rendendo aperto al pubblico l’intero secondo piano dell’edificio. – ha dichiarato la dott.sa Moretti – Un risultato eccezionale che premia gli sforzi compiuti in questi anni».
Parole riprese dalla dott.sa Cataldi, che ha sottolineato come «la riapertura dello Studiolo e della Cappella costituiscano il traguardo di un lungo percorso volto a restituire a Tarquinia un altro significativo tassello del suo passato».
La Cappella e lo Studiolo sono decorati da un ciclo di affreschi del Quattrocento riguardanti i temi dell’antico testamento. Riprendendo un’idea del prof. Giuseppe Cultrera, direttore del Museo Nazionale Tarquiniense negli anni Venti del Novecento, nelle due stanze i curatori del restauro hanno collocato alcuni dipinti quattrocenteschi, una collezione di ceramiche da “butto” e alcune lapidi rinascimentali. «Il recupero di questi spazi – dichiara l’assessore alla Cultura Angelo Centini – rappresenta un ulteriore passo in avanti per la costituzione di un itinerario museale urbano, comprendente il Museo Diocesano e Comunale d’Arte Sacra, nel quale sono stati già collocati alcuni dipinti cinquecenteschi di proprietà comunale recentemente restaurati e dove è prevista l’esposizione dell’intera collezione civica, il Museo della Ceramica, recentemente riallestito per opera della STAS, e il Museo Civico, previsto al secondo piano di Palazzo Bruschi, che ospiterà anche la biblioteca comunale».
Fonte:
Daniele Aiello Belardinelli
segreteria del sindaco di Tarquinia
relazioni.esterne@tarquinia.net