Su RaiUno “Walter Chiari, fino all’ultima risata”… dell’eterno Peter Pan
Ed ecco la sua vita dipanarsi in un susseguirsi di ricordi, dalle luci della ribalta alle sbarre della prigione dove trascorse 100 giorni.
Nella sua vita infatti si è sempre speso troppo, bruciando il bello e il brutto in attimi fuori da se.
«E poi la Dolce Vita, le dive, i grandi amori. Insomma la vita avventurosa di Walter doveva essere raccontata. Anche perché è la parabola dell’ uomo di talento e di successo, dell’ uomo che ha tutto e perde tutto. Nei lunghi mesi in cui ho incontrato molte delle persone che lo hanno conosciuto e che sono state importanti nella sua vita ho sentito sempre un grande affetto nei suoi confronti. E una grande nostalgia».
Monteleone, ma com’era veramente l’uomo Chiari? «Era un essere generosissimo e fuori dagli schemi. Con un talento enorme ed una smisurata cultura nonostante venisse da una famiglia modesta, poliglotta, recitò infatti a Broadway in perfetto inglese e fu sempre disponibile per tutti, soprattutto i meno fortunati. Un eterno Peter Pan che ha dovuto però lottare sempre contro l’autodistruzione».
Luca Barbareschi lei ha fortemente voluto questo film… «Sono grato alla Rai per averci fatto fare questo film – risponde Barbareschi – sarebbe certamente stato più facile celebrare personaggi come Alberto Sordi o Marcello Mastroianni che non un uomo davvero libero come Walter. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e ho fatto l’attore perché volevo diventare Walter Chiari. Siamo poi diventati amici e prima di morire Walter mi disse, se muoio prima io promettimi che farai un film su di me, se invece sarò io a sopravvivere lo farò su di te».
Barbareschi si ferma sull’onda della commozione per riprendere «Lavorare con lui per me è stato determinante perché stare a contatto con un uomo così speciale, ha allontanato tutte le mie insicurezze. A dispetto di tutto quello che si legge sui giornali, devo ringraziare Rai Fiction perché, se non ci fosse la Rai, prodotti come questo non se ne farebbero più».
E poi? «Poi ci sono stati gli anni della cocaina usata senza misura, le serate in locali di serie B, e il film Romance, con un premio già ‘vinto’ al festival di Venezia per la sua toccante interpretazione, award che gli venne tolto all’ultimo minuto quando al Festival arrivò il presidente del consiglio per cui premiarono Carlo Delle Piane che voleva dire Pupi Avati e quindi De Mita».
Alessio Boni straordinariamente somigliante a Walter a causa di uno sciopero degli aerei, come ci hanno detto, è rimasto bloccato in Portogallo ma conversa con la stampa in teleconferenza, scherzando che è stata una trovata di Barbareschi per ‘fare una cose in stile Chiari’ che era più inafferrabile del vento. «Anche per me Walter Chiari è stato importante perché, pur non avendolo conosciuto, mi ha fatto capire che nel nostromestiere bisogna darsi senza risparmi. In questo ruolo non ho fatto altro che lasciarmi trascinare dalla sua energia che aveva però già contagiato tutto il set».
Boni, com’è stato interpretare questo personaggio ? «Il mio entusiastico si è arrivato subito dopo la proposta, ma quando ho visto tutto il materiale che lo riguardava era ormai troppo tardi per tornare indietro. A spaventarmi non era il fatto di non essere alla sua altezza ma che Walter fosse più imprendibile dell’acqua. Giorno dopo giorno però, non ho più potuto mollare».
E le sue tante bellissime… donne? «Walter non era né un Casanova né un Don Giovanni, ma una persona che con la sua energia e con la sua generosità, sapeva farti sentire importante. Figuriamoci con le donne che metteva su un piedistallo, facendole sentire delle regine…».
Valeria Fabrizi, lei gli è stata sempre accanto nella buona e nella cattiva sorte… «Walter era disarmato davanti al fascino muliebre. Profondamente timido non sapeva rinunciare a tutte queste avventure. In Alessio Boni ho rivisto Walter, l’eterno Peter Pan».
Bianca Guaccero che nella miniserie ha il volto di Valeria Fabrizi, l’amica di sempre si è lanciata in una accorata difesa d’ufficio ricordando che una volta scandali come quello di Walter Chiari e l’accusa di un pentito sul presunto acquisto di droga a quei tempi fosse un duro colpo da sopportare per un personaggio così famoso. «Oggi invece – ha sottolineato Bianca – molte carriere si costruiscono sugli scandali. Riviste e trasmissioni cavalcano l’onda del gossip per creare un personaggio da sfruttare mediaticamente».
Alla presentazione c’era anche Simone Annichiarico suo figlio, di cui proprio due giorni fa è uscito con Baldini & Castoldi l’interessante libro dedicato al padre “Walter ed io”.
«Il rapporto che ho avuto con mio padre è stato strettamente privato ed il suo rapporto con i media non mi è mai molto interessato. Questo film però è diverso per la presenza di Luca Barbareschi che con lui ha fatto Romance. Mio padre mi aveva parlato di Luca in maniera molto tenera. Alessio Boni qui ha fatto un lavoro strepitoso riuscendo a fare qualcosa che non avrei mai pensato possibile. In certe cose ho rivisto mio padre».
WALTER CHIARI, FINO ALL’ULTIMA RISATA
FOTO DI SCENA
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