La Master Class del regista Bong Joon-ho al 28° Mar del Plata International Film Festival
Reportaje Mariangiola Castrovilli
Grabacion y Edicion Osvaldo Fulgenzi y Donatella Macola
«We don’t have to empathize through language, but through emotions» (Non dobbiamo entrare in empatia tramite il linguaggio, ma attraverso le emozioni). Il cinema di Bong Joon-ho è un cross-current cinema e non si può mai sapere cosa possa rivelare. E, onestamente, tutti i presenti alla Master Class, sono rimasti sorpresi nel constatare l’umiltà e il dinamismo del regista sud coreano, Presidente della Giuria del Concorso Internazionale della 28^ edizione del Mar del Plata International Film Festival, in una sala piena di cinefili, desiderosi di conoscere i segreti della filmografia del 44enne regista.
Allegro e vivace, Bong Joon-ho ha iniziato il suo incontro con il pubblico raccontando alcuni aneddoti sui suoi film, dei suoi progetti per realizzarli e di come sono stati accolti dagli spettatori e dalla critica. Nato a Seoul, nella Corea del Sud, nel 1969, si è laureato in Sociologia presso la Yonsei University e in Regia presso la Korean Academy of Film Arts. Ha diretto molti cortometraggi, l’episodio Sharing Tokyo of the collective film Tokyo! (2007), ed i lungometraggi Barking Dogs Non Bite (2000), Memories of Murder (2003, Silver Shell per la migliore regia a San Sebastián), The Host (2006), Mother (2009, SIGNIS award nella 24^ edizione del Festival argentino), e Snowpiercer (2013). I primi quattro di questi film sono in proiezione nel “Focus” del Festival di Mar del Plata quest’anno a lui dedicato.