I Dear Jack e il tripudio del “Popolo dei Teen Ager”, gli adulti di domani
(Gicar) – Alla fine i veri vincitori, quasi indiscussi, del 65° Festival della Canzone Italiana, sono stati Carlo Conti e la Rai. A parlare i numeri, quelli dell’Auditel e quelli economici: lo share sfonda il 54% (un segno + di oltre 10 punti rispetto lo scorso anno) ed a fronte di un costo pari a 15,7 milioni di euro, i ricavi pubblicitari netti sono stati 21 milioni a cui si aggiungono i 700 mila euro relativi alla vendita dei biglietti. Saldo attivo per la Rai 6 milioni di euro come affermato dallo stesso Direttore di Rai1, Giancarlo Leone, che in un Twitter ha sottolineato anche che Sanremo2015 è stato il Festival della canzone italiana più visto negli ultimi 10 anni dal 2006 ad oggi.
Sul fronte della musica e delle canzoni la classifica finale parla da sola come ogni elenco ufficiale. Statuaria e implacabile è lo specchio di una realtà con tutte le sue verità, contraddizioni, esultanze, illusioni e disillusioni, recriminazioni, delusioni e rabbia. E’ stato sempre così, almeno per Sanremo, con i suoi verdetti in qualche modo contestabili. Ed è naturale che lo siano, soprattutto nel mondo dello spettacolo, dove il mettersi in “partita” da parte degli artisti si confronta costantemente con successi o insuccessi, anche momentanei, determinati da un non commensurabile intreccio di eventi collaterali, evenienze, circostanze, umori del momento e gusti personali. Fanno storia Vasco Rossi, Andrea Bocelli, Amedeo Minghi per non arrivare fino a Luigi Tenco e tanti altri.
Non addentrandoci in giudizi di qualità nei confronti di indiscusse pari eccellenze presenti al Festival rimaniamo agganciati al nostro dichiarato “Focus” sui Dear Jack che dalla fossa dei leoni sono usciti si con qualche graffio (fa parte del gioco) ma che pur sempre hanno strappato (al di là di più favorevoli pronostici) alla più difficile delle platee della musica italiana un risultato reale di tutto rispetto. Top Ten, settimo posto e soprattutto visibilità. Non solo quella del palco dell’Ariston e alle conferenze stampa ad esso collegate, ma anche quella dei media in genere (quando pro, quando contro) della carta stampata (quotidiani, settimanali) e del Web, video interviste di InternetTv, partecipazione a trasmissioni televisive importanti a partire dal DopoFestival e a quelle in programmi di punta e popolari (“Vita in Diretta” ed altro) fino ultime e recentissime di oggi come “L’Arena” di Massimo Giletti, “Quelli che il calcio” e “Domenica In“. A tutto ciò si aggiunge quello che fino ad ora hanno fatto e conquistato (basta girare nei loro siti e profili nei social network). Qui ricordiamo soltanto che la band è stata anche premiata come Radio Artist 2014 al premio “Cuffe D’oro 2014” ed ha interpretato la sigla d’apertura della fiction di RAI 1 “Che Dio ci aiuti 3”.
Godono dei consensi del “popolo dei Teen Ager”, gli adulti di domani, che difficilmente li dimenticheranno (forse questo di loro fa paura oggi in certi ambienti). L’assalto al Palafiori di Sanremo è una delle testimonianze, come pure l’assedio costante per tutta la durata del festival sotto il loro albergo di giovani che gridavano il nome del gruppo invocando la loro uscita. Un delirio che alcuni giornali e commentatori hanno comparato o definito maggiore rispetto a quello per gli U2, a quello che investì un giovanissimo Gianni Morandi “fidanzatino d’Italia” e ancora più scioccante delle deliranti ragazze che attendevano l’arrivo dei Beatles. Paragoni grossi, seppur effettivamente suffragati in parte dalla realtà, ma starà ai Dear Jack, a loro stessi e allo staff che li segue percorrere le giuste strade per arrivare a quella consacrazione internazionale che stanno ricercando e che altri, oggi, già hanno e che occorre indubbiamente riconoscere. Vedi il trio de “Il Volo” che ha portato e porta in alto il nome Italia nel mondo ma che forse è alla ricerca di una maggiore nortorieta ed appeal in patria tra le generazioni più giovani.
Problema questo che non hanno i Dear Jack, stile del tutto diverso e nuovo con tutti i fenomeni di etrema simpatia che attrroggono. Il loro lavoro, oggi è diretto alla consacrazione sui mercati del nuovo album “Domani è un altro film (Seconda Parte)“, oltre i livelli del precedente (doppio disco di platino), che contiene tra i suoi 17 titoli anche il brano presentato a Sanremo2015 “Il mondo esplode tranne noi” e la cover “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. Per l’unica band presente quest’anno al Festival di Sanremo (presentata dai Modà) anche l’inizio di un mitico Tour che durerà un anno e li porterà in molte città italiane e che li farà incontrare con i loro affezionatissimi e numerosissimi fans.
Ed ora, per non dimenticare, la classifica finale del 65° Festival della Canzone Italiana di Sanremo:
1) Il Volo – Grande amore, 2) Nek – Fatti avanti amore, 3) Malika Ayane – Adesso e qui, 4) Annalisa – Una finestra tra le stelle, 5) Chiara – Straordinario, 6) Marco Masini – Che giorno è, 7) Dear Jack – Il mondo esplode tranne noi, 8) Gianluca Grignani – Sogni infranti, 9) Nina Zilli – Sola, 10) Lorenzo Fragola – Siamo uguali, 11) Alex Britti – Un attimo importante, 12) Irene Grandi – Un vento senza nome, 13) Nesli – Buona fortuna amore, 14) Bianca Atzei – Il solo al mondo, 15) Moreno – Oggi ti parlo così, 16) Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi – Io sono una finestra.