Beloved ad Istanbul, in competizione internazionale
(Mariangiola Castrovilli) – Firuze, una donna di ottanta anni che il tempo ha reso saggia, vive, in Iran, sulle montagne di Alborz. Il film, in competizione internazionale al 38° IFF, ci racconta la storia della sua faticosa vita, iniziando da quando, a nove anni perse il padre, e dovette cominciare a lottare contro ogni genere di avversità. Niente giochi e niente spensieratezza durante la sua infanzia, ma solo lavoro, per aiutare sua madre, ad andare avanti.
A quattordici anni, ecco poi il matrimonio con un vecchio pastore di capre. Da allora, la sua vita è passata tutta su queste montagne, a condizioni inimmaginabili, occupandosi, sempre da sola di tutto, compreso portare a pascolare il bestiame e rigovernarlo al ritorno. Bellissimo posto, dove Firuze ha passato tutta la sua vita, ma assolutamente non vivibile. Dove ogni cosa, anche la più semplice, diventa faticosamente impossibile. Impossibile vivere e andare avanti, ma non per questa meravigliosa donna che ha sempre affrontato tutto stringendo i denti e dimostrando che la più forte è sempre stata lei e solo lei.
Alla fine, la considerazione che abbiamo fatto, insieme ne siamo certi a tutto il pubblico femminile e maschile, noi che ci lamentiamo sempre e continuamente di tutto, è stata quella di smettere con le nostre recriminazioni, perché la vita di questa saggia donna di ottanta anni, dà speranza e coraggio a tutti quelli che non sanno cosa sia davvero lottare per sopravvivere…
Dopo la proiezione cui hanno partecipato il regista Yaser Talebi e la produttrice Elaheh Nobakht, il regista ha esordito dicendo che «Quando abbiamo discusso su come girare Firuze ci siamo resi conto che se volevamo fare un film realistico ed onesto non avremmo dovuto prendere le distanze dal nostro soggetto. Abbiamo scelto così, un obiettivo da 50 mm, quello più vicino alla nostra vista. Quando il film è finito ci siamo resi conto che la gente crede in Firuze. E gli applausi calorosi che ha ricevuto, lo hanno dimostrato».
Dal canto suo il produttore Elaheh Nobakht ha sottolineato di essersi commossa per questo grande amore per la natura e per gli animali. «Lo sforzo che Firuze ha proposto per proteggere le sue idee, è stato molto significativo per me come donna iraniana».