QUANDO LA COSA PIU' FACILE E' MORIRE AMMAZZATI
NAPOLI CRIMINALE di Bruno De Stefano
Un saggio che offre una ricostruzione accurata dei vari casi criminali,
descritti con la precisione e il fascino accattivante del giallo e che ripercorre
i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria degli ultimi cinquant’anni.
(Silveria Conte) – Venerdì 19 gennaio alle ore 19.00 presso la saletta degli eventi della Libreria Guida Capua, in c.so Gran Priorato di Malta 25, si terrà l’incontro con il giornalista e scrittore Bruno De Stefano, autore del volume “Napoli criminale” (Newton&Compton).
La dottoressa Daniela De Rosa discuterà con l’autore di un saggio di scottante attualità, in cui si racconta come in una delle città più belle d’Italia e nel suo hinterland la cosa più facile sia morire ammazzati.
Un far west senza sceriffi dove il crimine impera indisturbato. Ecco come appare Napoli a chi legge le cronache che raccontano di una città mattatoio attraversata da una violenza che non risparmia niente e nessuno – così recita la quarta di copertina di un saggio che si legge col cuore stretto, soprattutto per chi ama Napoli e vorrebbe trovare, tra le pieghe della sua quotidiana realtà, uno spiraglio di speranza.
Un saggio, ad ogni modo, che offre una ricostruzione accurata dei vari casi criminali, descritti con la precisione e il fascino accattivante del giallo. “Napoli criminale” ripercorre, infatti, i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria degli ultimi cinquant’anni, riavvolgendo il nastro non solo dei delitti più noti che hanno maggiormente impressionato l’opinione pubblica, ma anche di quelli che frettolosamente sono stati rimossi dalla memoria collettiva: da Pupetta Maresca, la ragazza con la pistola, al Mostro di via Caravaggio, dall’assassinio del giornalista Giancarlo Siani al rapimento di Ciro Cirillo, passando per le troppe morti innocenti di bambini ammazzati spesso per errore, perché capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato,come è toccato, nel 2000, alla piccola Valentina di 2 anni, o nel 2004 alla giovanissima Annalisa Durante.
”Nel corso della mia ricerca per il libro – ha dichiarato l’autore – ho trovato un dato inaccettabile:
in pochi anni sono stati uccisi molti bambini ed adolescenti. Ho dedicato loro l’ultimo capitolo del libro: ne ho citati 15, e la maggior parte aveva meno di dieci anni, morti per mano di criminali senza scrupoli. Ora quasi nessuno li ricorda più, sono caduti nel dimenticatoio, perché Napoli ha una capacità di rimozione che in certi casi fa paura. Non esiste nessuna città occidentale che riesce a farlo tanto facilmente. I nomi di questi bambini, invece, dovrebbero essere incisi su un monumento, affinché nessuno dimentichi queste tragedie.
Un far west senza sceriffi dove il crimine impera indisturbato. Ecco come appare Napoli a chi legge le cronache che raccontano di una città mattatoio attraversata da una violenza che non risparmia niente e nessuno – così recita la quarta di copertina di un saggio che si legge col cuore stretto, soprattutto per chi ama Napoli e vorrebbe trovare, tra le pieghe della sua quotidiana realtà, uno spiraglio di speranza.
Un saggio, ad ogni modo, che offre una ricostruzione accurata dei vari casi criminali, descritti con la precisione e il fascino accattivante del giallo. “Napoli criminale” ripercorre, infatti, i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria degli ultimi cinquant’anni, riavvolgendo il nastro non solo dei delitti più noti che hanno maggiormente impressionato l’opinione pubblica, ma anche di quelli che frettolosamente sono stati rimossi dalla memoria collettiva: da Pupetta Maresca, la ragazza con la pistola, al Mostro di via Caravaggio, dall’assassinio del giornalista Giancarlo Siani al rapimento di Ciro Cirillo, passando per le troppe morti innocenti di bambini ammazzati spesso per errore, perché capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato,come è toccato, nel 2000, alla piccola Valentina di 2 anni, o nel 2004 alla giovanissima Annalisa Durante.
”Nel corso della mia ricerca per il libro – ha dichiarato l’autore – ho trovato un dato inaccettabile:
in pochi anni sono stati uccisi molti bambini ed adolescenti. Ho dedicato loro l’ultimo capitolo del libro: ne ho citati 15, e la maggior parte aveva meno di dieci anni, morti per mano di criminali senza scrupoli. Ora quasi nessuno li ricorda più, sono caduti nel dimenticatoio, perché Napoli ha una capacità di rimozione che in certi casi fa paura. Non esiste nessuna città occidentale che riesce a farlo tanto facilmente. I nomi di questi bambini, invece, dovrebbero essere incisi su un monumento, affinché nessuno dimentichi queste tragedie.
Bruno De Stefano è nato a Somma Vesuviana nel 1966. Giornalista professionista, ha lavorato per diversi quotidiani fra cui Paese Sera, Il Giornale di Napoli, Corriere del Mezzogiorno, e per il settimanale Metropolis, occupandosi particolarmente di cronaca nera e giudiziaria. Attualmente è redattore di City, il quotidiano free press del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera.
NAPOLI CRIMINALE di Bruno De Stefano
Un saggio che offre una ricostruzione accurata dei vari casi criminali,
descritti con la precisione e il fascino accattivante del giallo e che ripercorre
i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria degli ultimi cinquant’anni.
(Silveria Conte) – Venerdì 19 gennaio alle ore 19.00 presso la saletta degli eventi della Libreria Guida Capua, in c.so Gran Priorato di Malta 25, si terrà l’incontro con il giornalista e scrittore Bruno De Stefano, autore del volume “Napoli criminale” (Newton&Compton).
La dottoressa Daniela De Rosa discuterà con l’autore di un saggio di scottante attualità, in cui si racconta come in una delle città più belle d’Italia e nel suo hinterland la cosa più facile sia morire ammazzati.
Un far west senza sceriffi dove il crimine impera indisturbato. Ecco come appare Napoli a chi legge le cronache che raccontano di una città mattatoio attraversata da una violenza che non risparmia niente e nessuno – così recita la quarta di copertina di un saggio che si legge col cuore stretto, soprattutto per chi ama Napoli e vorrebbe trovare, tra le pieghe della sua quotidiana realtà, uno spiraglio di speranza.
Un saggio, ad ogni modo, che offre una ricostruzione accurata dei vari casi criminali, descritti con la precisione e il fascino accattivante del giallo. “Napoli criminale” ripercorre, infatti, i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria degli ultimi cinquant’anni, riavvolgendo il nastro non solo dei delitti più noti che hanno maggiormente impressionato l’opinione pubblica, ma anche di quelli che frettolosamente sono stati rimossi dalla memoria collettiva: da Pupetta Maresca, la ragazza con la pistola, al Mostro di via Caravaggio, dall’assassinio del giornalista Giancarlo Siani al rapimento di Ciro Cirillo, passando per le troppe morti innocenti di bambini ammazzati spesso per errore, perché capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato,come è toccato, nel 2000, alla piccola Valentina di 2 anni, o nel 2004 alla giovanissima Annalisa Durante.
”Nel corso della mia ricerca per il libro – ha dichiarato l’autore – ho trovato un dato inaccettabile:
in pochi anni sono stati uccisi molti bambini ed adolescenti. Ho dedicato loro l’ultimo capitolo del libro: ne ho citati 15, e la maggior parte aveva meno di dieci anni, morti per mano di criminali senza scrupoli. Ora quasi nessuno li ricorda più, sono caduti nel dimenticatoio, perché Napoli ha una capacità di rimozione che in certi casi fa paura. Non esiste nessuna città occidentale che riesce a farlo tanto facilmente. I nomi di questi bambini, invece, dovrebbero essere incisi su un monumento, affinché nessuno dimentichi queste tragedie.
Un far west senza sceriffi dove il crimine impera indisturbato. Ecco come appare Napoli a chi legge le cronache che raccontano di una città mattatoio attraversata da una violenza che non risparmia niente e nessuno – così recita la quarta di copertina di un saggio che si legge col cuore stretto, soprattutto per chi ama Napoli e vorrebbe trovare, tra le pieghe della sua quotidiana realtà, uno spiraglio di speranza.
Un saggio, ad ogni modo, che offre una ricostruzione accurata dei vari casi criminali, descritti con la precisione e il fascino accattivante del giallo. “Napoli criminale” ripercorre, infatti, i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria degli ultimi cinquant’anni, riavvolgendo il nastro non solo dei delitti più noti che hanno maggiormente impressionato l’opinione pubblica, ma anche di quelli che frettolosamente sono stati rimossi dalla memoria collettiva: da Pupetta Maresca, la ragazza con la pistola, al Mostro di via Caravaggio, dall’assassinio del giornalista Giancarlo Siani al rapimento di Ciro Cirillo, passando per le troppe morti innocenti di bambini ammazzati spesso per errore, perché capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato,come è toccato, nel 2000, alla piccola Valentina di 2 anni, o nel 2004 alla giovanissima Annalisa Durante.
”Nel corso della mia ricerca per il libro – ha dichiarato l’autore – ho trovato un dato inaccettabile:
in pochi anni sono stati uccisi molti bambini ed adolescenti. Ho dedicato loro l’ultimo capitolo del libro: ne ho citati 15, e la maggior parte aveva meno di dieci anni, morti per mano di criminali senza scrupoli. Ora quasi nessuno li ricorda più, sono caduti nel dimenticatoio, perché Napoli ha una capacità di rimozione che in certi casi fa paura. Non esiste nessuna città occidentale che riesce a farlo tanto facilmente. I nomi di questi bambini, invece, dovrebbero essere incisi su un monumento, affinché nessuno dimentichi queste tragedie.
Bruno De Stefano è nato a Somma Vesuviana nel 1966. Giornalista professionista, ha lavorato per diversi quotidiani fra cui Paese Sera, Il Giornale di Napoli, Corriere del Mezzogiorno, e per il settimanale Metropolis, occupandosi particolarmente di cronaca nera e giudiziaria. Attualmente è redattore di City, il quotidiano free press del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera.