ETTORE SOTTSASS
di Maria Stella Ivana Riggi
Inciampo nel caos come quei musicisti, talvolta vengo diretta da un “maestro d’ orchestra” irascibile ed infuriato, mai contento … Poi ad un tratto una palla d’acciaio (irruzione nell’esistenza?) sfonda “le pareti dell’auditorium” (alcova?): si ripristina l’equilibrio, ha inizio un’ armonia musicale: distruzione catartica!
Breve, strano incipit Felliniano per potermi riallacciare a dei temi a me cari: architettura e design. Ricordando la già citata emozione che si prova nel vedere e nell’esprimere, rivedendo le scene del film in cui gli orchestrali imbrattano i muri ( moti sessantottini? ) in “segno di protesta”, non posso fare altro che pensare ad un pioniere dei su citati argomenti: Ettore Sottsass.
Un professionista a tutto tondo (a cui faccio gli auguri per i suoi recenti novanta anni!) i cui progetti riprendono senz’altro la funzione della psiche umana. È riconosciuto a livello internazionale: è architetto, designer, pittore, fotografo. Nel dopoguerra, esprime il suo rifiuto nei confronti del razionalismo in architettura; si accosta all’arte popolare, alla materia, al colore, alla loro sensorialità. Negli anni sessanta risente dell’influenza della cultura orientale, assolutamente estranea al consumismo occidentale di cui apprezza solamente alcune cose di questo periodo: la cultura Pop, il pacifismo e le manifestazioni contro la guerra nel Vietnam. Negli anni settanta da avvio all’architettura radicale ed al “controdesign”: mette in discussione la cultura istituzionale, si interroga sulla creatività pubblica.
Dagli anni ottanta, a seguire, si dedica con assoluta devozione a tutti i suoi intenti espressivo-contenutistici esplicandoli nelle sue opere. Ricordo, tra le tante cose, il gruppo Memphis (1981) fondato insieme ad altri architetti di fama internazionale e attenti come lui a tutto ciò che li circonda, che provoca intelligentemente il mercato il quale risponde. Nasce la rivoluzione del mobile contemporaneo…
di Maria Stella Ivana Riggi
Inciampo nel caos come quei musicisti, talvolta vengo diretta da un “maestro d’ orchestra” irascibile ed infuriato, mai contento … Poi ad un tratto una palla d’acciaio (irruzione nell’esistenza?) sfonda “le pareti dell’auditorium” (alcova?): si ripristina l’equilibrio, ha inizio un’ armonia musicale: distruzione catartica!
Breve, strano incipit Felliniano per potermi riallacciare a dei temi a me cari: architettura e design. Ricordando la già citata emozione che si prova nel vedere e nell’esprimere, rivedendo le scene del film in cui gli orchestrali imbrattano i muri ( moti sessantottini? ) in “segno di protesta”, non posso fare altro che pensare ad un pioniere dei su citati argomenti: Ettore Sottsass.
Un professionista a tutto tondo (a cui faccio gli auguri per i suoi recenti novanta anni!) i cui progetti riprendono senz’altro la funzione della psiche umana. È riconosciuto a livello internazionale: è architetto, designer, pittore, fotografo. Nel dopoguerra, esprime il suo rifiuto nei confronti del razionalismo in architettura; si accosta all’arte popolare, alla materia, al colore, alla loro sensorialità. Negli anni sessanta risente dell’influenza della cultura orientale, assolutamente estranea al consumismo occidentale di cui apprezza solamente alcune cose di questo periodo: la cultura Pop, il pacifismo e le manifestazioni contro la guerra nel Vietnam. Negli anni settanta da avvio all’architettura radicale ed al “controdesign”: mette in discussione la cultura istituzionale, si interroga sulla creatività pubblica.
Dagli anni ottanta, a seguire, si dedica con assoluta devozione a tutti i suoi intenti espressivo-contenutistici esplicandoli nelle sue opere. Ricordo, tra le tante cose, il gruppo Memphis (1981) fondato insieme ad altri architetti di fama internazionale e attenti come lui a tutto ciò che li circonda, che provoca intelligentemente il mercato il quale risponde. Nasce la rivoluzione del mobile contemporaneo…
Riporto qualche riga tratta da “Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo” di Roberto Alajmo: “ Uno faceva collezione di chiodi usati e li classificava in diverse cassette con sopra scritto: utili, forse utili, difficilmente utilizzabili.”
Cito di seguito alcuni passi significativi.
Sottsass racconta: “ (…) mi è venuto in mente di fare una stanza da letto e questo pensiero per me è molto meno peregrino di quanto si possa pensare: è una proposta molto più seria e sociale, come si dice oggi, di quanto possa sembrare, diretta com’è a cercare di salvarsi con l’amore e la pigrizia, con l’ozio, il silenzio e la meditazione più che con la storia distruttiva e velenosa del benessere. Come se lo immaginano gli industriali.”( p.154).
La nostra mente “sana” e “moderna”, potrebbe essere meno ossessionata dal narcisismo? Potremmo ricordare come nella favola di Lewis Carroll che : “chi semina suono raccoglie senso”? Credo proprio di sì … “Prova d’orchestra: Sottsass!”
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Maria Stella Ivana Riggi (Maggio 1972), architetto vive e lavora in Sicilia precisamente a Caltanissetta dove attualmente risiede.
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