QUANDO LA RAGIONE E' VUOTA


IL COMMENTO DI GICAR

 
QUANDO LA RAGIONE E’ VUOTA

Tommaso

Stavolta la notizia è di quelle pesanti.  Parlarne diventa difficile senza cadere, da una parte, nella retorica  dei giudizi e, dall’altra, nel tentativo di un’analisi, che non ha alcun senso, per cercare di spiegare i perchè ed i come un fatto del genere possa essere accudaduto.
Si ha davvero la voglia di buttar via la penna per non dare ulteriore risonanza ad un fatto che ci fa sentire male e che sfugge ad ogni umana comprensione, se pur da un umano è stato commesso.
Forse proprio in questo vi è il disagio maggiore nel parlarne o nel prenderne, per così dire, semplicemente atto al di là di quella paura inconfessabile che si possa in qualche modo assomigliargli, a quell’umano così dissimile da noi, e poter essere addirittura a lui uguale se mai affetti da chissà quale morbo che ci distrugga la mente ed il cuore,  quello dei sentimenti.

Di crimini efferati il mondo ne ha conosciuti e ne conosce, di fronte ai quali spesso rimaniamo indifferenti, ormai inquadrandoli in una sorta di normalità, assuefatti come siamo a digerire ogni cosa sotto gli effetti del rullante tam tam  dell’informazione a trecentosessanta gradi. E’ una delle conseguenze della globalizzazione, ma un colpo di badile in testa ad un bimbo di 18 mesi malato, dato per far tacitare il suo pianto dopo essere stato rapito per ottenere un riscatto in denaro quasi impossibile, ci svuota la ragione.

Quando neanche i bambini non sono più “sacri”…cosa ci rimane?

Avevamo immaginato un insospettabile traffico di organi, un caso estremo di perversione pedofila, una vendetta sottile e cruenta ordita per chissà quali ragioni, una forma di ricatto per tacitare qualcuno in possesso di informazioni sgradevoli sul proprio conto. Sarebbe già stato difficile capire, ma così…!
Mi viene solo in mente un breve passo della canzone dei Nomadi , “Dove si va”:

…Dove si va
Come si fa
Se vivere da queste parti
È come tirare a sorte
E non riesco più a sorprendermi
E la pazzia che danza intorno a me
E penso che dovrei difendermi
Ma è più difficile combattere
Se il pianto di una madre no
Non può salvare la notte
…La notte…
Dove si va
Come si fa
A stringere la vita
Intanto fuori scoppia la notte
Dove si va
Come si fa…

 vai a ADNKRONOS…


IL COMMENTO DI GICAR

 
QUANDO LA RAGIONE E’ VUOTA

Tommaso

Stavolta la notizia è di quelle pesanti.  Parlarne diventa difficile senza cadere, da una parte, nella retorica  dei giudizi e, dall’altra, nel tentativo di un’analisi, che non ha alcun senso, per cercare di spiegare i perchè ed i come un fatto del genere possa essere accudaduto.
Si ha davvero la voglia di buttar via la penna per non dare ulteriore risonanza ad un fatto che ci fa sentire male e che sfugge ad ogni umana comprensione, se pur da un umano è stato commesso.
Forse proprio in questo vi è il disagio maggiore nel parlarne o nel prenderne, per così dire, semplicemente atto al di là di quella paura inconfessabile che si possa in qualche modo assomigliargli, a quell’umano così dissimile da noi, e poter essere addirittura a lui uguale se mai affetti da chissà quale morbo che ci distrugga la mente ed il cuore,  quello dei sentimenti.

Di crimini efferati il mondo ne ha conosciuti e ne conosce, di fronte ai quali spesso rimaniamo indifferenti, ormai inquadrandoli in una sorta di normalità, assuefatti come siamo a digerire ogni cosa sotto gli effetti del rullante tam tam  dell’informazione a trecentosessanta gradi. E’ una delle conseguenze della globalizzazione, ma un colpo di badile in testa ad un bimbo di 18 mesi malato, dato per far tacitare il suo pianto dopo essere stato rapito per ottenere un riscatto in denaro quasi impossibile, ci svuota la ragione.

Quando neanche i bambini non sono più “sacri”…cosa ci rimane?

Avevamo immaginato un insospettabile traffico di organi, un caso estremo di perversione pedofila, una vendetta sottile e cruenta ordita per chissà quali ragioni, una forma di ricatto per tacitare qualcuno in possesso di informazioni sgradevoli sul proprio conto. Sarebbe già stato difficile capire, ma così…!
Mi viene solo in mente un breve passo della canzone dei Nomadi , “Dove si va”:

…Dove si va
Come si fa
Se vivere da queste parti
È come tirare a sorte
E non riesco più a sorprendermi
E la pazzia che danza intorno a me
E penso che dovrei difendermi
Ma è più difficile combattere
Se il pianto di una madre no
Non può salvare la notte
…La notte…
Dove si va
Come si fa
A stringere la vita
Intanto fuori scoppia la notte
Dove si va
Come si fa…

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mikronet

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