BISOGNA SAPER PERDERE… (ma anche saper vincere) di Ilaria Giovinazzo

La Rubrica  *CONTROVENTO*     a cura  di Ilaria Giovinazzo

– Uno spazio per chi va oltre il pensiero comune –

Una persona seria
non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza

Godfrey Hardy, matematico

BISOGNA SAPER PERDERE… (ma anche saper vincere)

Indecisa se affrontare l’argomento cattura di Bernardo Provenzano; o il risultato delle elezioni politiche, mai avrei creduto che le due cose potessero in qualche modo essere ForzaItaliacollegate. E invece…  mi è bastato fare due più due, andare a ripescare alcune informazioni che mi sovvenivano alla memoria e ascoltare l’ultima curiosa notizia in cui viene spiattellato con candida innocenza che nel covo del boss della mafia si trovavano inopportunamente dei volantini elettorali che invitavano a votare il Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, di cui tutti abbiamo già, credo, una qualche opinione.

Beh, nel covo di Provenzano davvero non potevamo trovare i volantini elettorali di Rita Borsellino… ma un ritrovamento del genere lascia da pensare anche a chi non vede mai il pelo nell’uovo; per ora però, fino a conferme ulteriori, è meglio abbandonare questo argomento.
L’altra cosa interessante è stata la tempistica con cui si sono svolti i fatti in questi ultimi giorni.  Prima i tempi infiniti per avere un qualche risultato vero oltre alle ipotesi, poi la sorpresa che gli exit-poll non corrispondevano ai voti reali delle urne, poi ancora, l’alternarsi di gioia e disperazione a seconda di come si muoveva la percentuale dei voti sullo schermo della tv.
Molti italiani, come la sottoscritta, saranno rimasti incollati ore ed ore allo schermo in attesa di un risultato definitivo e saranno andati a letto, la sera di quel 10 aprile, con un nodo allo stomaco chiedendosi come sia stato possibile essere così ciechi di fronte alla reale situazione del Paese.
Io, personalmente sono andata a letto con questo stato d’animo.


                                                                                                                                                   segue…>>


La Rubrica  *CONTROVENTO*     a cura  di Ilaria Giovinazzo

– Uno spazio per chi va oltre il pensiero comune –

Una persona seria
non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza

Godfrey Hardy, matematico

BISOGNA SAPER PERDERE… (ma anche saper vincere)

Indecisa se affrontare l’argomento cattura di Bernardo Provenzano; o il risultato delle elezioni politiche, mai avrei creduto che le due cose potessero in qualche modo essere ForzaItaliacollegate. E invece…  mi è bastato fare due più due, andare a ripescare alcune informazioni che mi sovvenivano alla memoria e ascoltare l’ultima curiosa notizia in cui viene spiattellato con candida innocenza che nel covo del boss della mafia si trovavano inopportunamente dei volantini elettorali che invitavano a votare il Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, di cui tutti abbiamo già, credo, una qualche opinione.

Beh, nel covo di Provenzano davvero non potevamo trovare i volantini elettorali di Rita Borsellino… ma un ritrovamento del genere lascia da pensare anche a chi non vede mai il pelo nell’uovo; per ora però, fino a conferme ulteriori, è meglio abbandonare questo argomento.
L’altra cosa interessante è stata la tempistica con cui si sono svolti i fatti in questi ultimi giorni.  Prima i tempi infiniti per avere un qualche risultato vero oltre alle ipotesi, poi la sorpresa che gli exit-poll non corrispondevano ai voti reali delle urne, poi ancora, l’alternarsi di gioia e disperazione a seconda di come si muoveva la percentuale dei voti sullo schermo della tv.
Molti italiani, come la sottoscritta, saranno rimasti incollati ore ed ore allo schermo in attesa di un risultato definitivo e saranno andati a letto, la sera di quel 10 aprile, con un nodo allo stomaco chiedendosi come sia stato possibile essere così ciechi di fronte alla reale situazione del Paese.
Io, personalmente sono andata a letto con questo stato d’animo.


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Un piccolo riepilogo:

Camera: 18.976.460 votanti hanno preferito la CdL; mentre 19.001.684 hanno scelto la coalizione di centrosinistra.
Senato:  17.153.256 votanti hanno scelto la CdL; mentre 16.725.077 hanno votato per il centrosinistra.

Indipendent

E poi ecco arrivare i voti degli italiani all’estero, che tutti pensavamo avrebbero votato la CdL e che, invece, hanno ribaltato e confermato la vittoria di Prodi. Ma basta leggere alcuni post lasciati dagli italians all’estero sul sito del Corriere, e si capisce tutto, cito: “Qualcuno glielo spieghi a Berlusconi che noi italiani in Europa non siamo mica fessi e che non vale dire che ci sono stati degli imbrogli con le schede votate”.
Tempi e risultati sconcertanti per molti, una doccia fredda per la sinistra italiana che ha dovuto prendere coscienza (se i risultati sono puliti) del fatto che una buona metà del Paese è felice e soddisfatta della politica di centrodestra, delle sue politiche fiscali, delle sue idee su immigrazione, libertà di stampa e politica estera.
L’Italia insomma si conferma, dopo queste elezioni, il Paese delle rendite, dei bravi padri di famiglia che hanno in terrore eventuali tasse di successione, di casalinghe che si battono per guardare Emilio Fede ogni giorno sui loro schermi, che approvano questa politica del lusso e del sogno in cui le tasse sono un Male assoluto e non un male necessario, in cui chi fa da sé fa per tre e sparare a chiunque attenti al tuo orologio è legittimo e, soprattutto, una politica che legittima una certa politica di sottobosco e da masseria.
Ma forse ho esagerato, perché di quella metà Italia vanno viste le percentuali, quindi, concludendo, possiamo dire che ¼ degli italiani ha votato ancora Forza Italia; il 12% Alleanza Nazionale e un 6% l’Udc.
Ma un quarto non è poco, e la Sinistra dovrebbe riflettere.


Prodi

Adesso, comunque, bisogna pensare al futuro dell’Italia e degli italiani e stavolta potremmo quasi dire a ragion veduta: l’Italia è fatta, adesso tocca fare gli italiani! E cioè, tradotto: sembra che a credere nella Sinistra sia soprattutto quell’elite intellettuale a artistica che porta avanti le fondamenta culturali del Paese più che il Popolo vero e proprio che dovrebbe essere il vero interlocutore di una Sinistra che si rispetti. Ma lo zoccolo operaio del Paese, quello coi piedi per terra ha votato e ha votato tanto: tanto che Rifondazione Comunista, I Verdi e Comunisti Italiani insieme hanno raccolto circa l’11% dei voti. Anche stavolta, ribadisco, non poco.  
Alla fine, comunque, hanno vinto Prodi e i suoi alleati. E appena è stata certa la loro vittoria sono accadute cose inaudite: è stato arrestato il boss di Cosa Nostra dopo 43 anni di latitanza e Forza Italia ha negato la vittoria del centro sinistra accusando il Ministro (loro) degli Interni di non aver vigilato abbastanza sul corretto esito delle votazioni.
Il Cavaliere ha cercato e cerca tuttora di delegittimare i risultati e sta proponendo ogni sorta di pastrocchio per non scollarsi dalla sua poltrona. E’ un uomo pericolosamente convinto che tutto debba andare come vuole lui, altrimenti è tutto una balla, altrimenti le cose “non corrispondono a realtà”, altrimenti “sono tutti comunisti” che attentano alla libertà degli italiani.
Il balletto e le scene d’isteria di Forza Italia continueranno per qualche altro giorno, il Centrosinistra dovrà rimboccarsi le maniche e lavorare duro e tosto, potranno esserci ancora attacchi e tentativi di intromissione dato il soggetto spodestato ma ciò che mi auguro è che tutti imparino che bisogna saper perdere democraticamente, ma, soprattutto, che bisogna anche imparare a vincere, cercando di interpretare gli sbagli fatti nel passato e i motivi delle sconfitte precedenti.
E intanto Provenzano, perduta la copertura politica (come lo stesso procuratore Grasso ammette) che lo rendeva immune dall’essere incarcerato, al grido di “Non sapete cosa state facendo!” adesso si prepara a passare la vita in un carcere. E chi, scherzando afferma che l’arresto di Provenzano è uno dei primi risultati della Sinistra non rida troppo, potrebbe essere vero…

mikronet

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