SESSANTOTTO, L'UTOPIA DELLA REALTA' – PRESENTATO A TARQUINIA IL LIBRO

SI E’ PARLATO DEL ’68 CHE NON E’ STATO
SOLO SESSO, DROGA E ROCK AND ROLL

Nella foto da sinistra: Olmi, Baldoni, Benedetti mostrano la copertina del libro

Si è parlato del “fenomeno Sessantotto” nella sala del consiglio comunale di Tarquinia, e si è giunti alla conclusione che non fu solo “sesso, droga e rock and roll”.
A parlarne Adalberto Baldoni, autore del libro e del DVD intitolati “Sessantotto, l’utopia della realtà” editi dall’Istituto Luce.
Dopo una breve introduzione a cura dell’assessore alla cultura Silvano Olmi, l’autore incalzato dalle domande del giornalista Federico Gennaccari e da quelle del pubblico, ha descritto come è nato il libro, la ricerca storica negli archivi dell’Istituto Luce, le interviste ai protagonisti dell’epoca.
Per i detrattori il ’68 è stato solo sesso, droga e rock and roll, una contestazione che ha seminato solo odio e violenza. Per chi lo esalta, quel periodo ha significato una svolta generazionale senza precedenti, una rottura con l’autoritarismo dei corpi docenti, della famiglia patriarcale, delle classi dominanti

Il ’68 americano era essenzialmente un movimento pacifista contrario alla guerra in Vietnam
dice Baldoni quello europeo assunse in seguito anche caratteri bellicosi, spesso con scontri di piazza.

Ma non ci furono solo violenze. Certamente il ’68 ebbe il merito di mettere in rilievo le contraddizioni della società dei consumi, di riaffermare valori quali la comunità e la solidarietà, di riscoprire la natura e l’ecologia.
Intensa e profonda l’analisi dell’evento più importante e cioè la battaglia di Valle Giulia, lo scontro con la polizia del 1 marzo 1968, dove parteciparono studenti di destra e di sinistra.
Baldoni ha ricordato anche l’intervento dei militanti dei deputati e militanti del MSI il 16 marzo 1968 all’interno dell’Università e gli scontri che seguirono con gli studenti di sinistra ed ha bollato l’episodio come un grave errore compiuto dalla destra.

La destra cadde in un tranello
– ha detto il giornalista – da quel momento fu rotta quella unità generazionale che avrebbe permesso a studenti di diverse idee politiche di cambiare, insieme e in meglio, questa società. Molti giovani uscirono dal partito e andarono a formare  gruppi extra-parlamentari di destra.

Fatti analoghi a sinistra, dove il Partito Comunista espulse i leader del movimento studentesco, che andarono a fondare formazioni extraparlamentari poi tristemente note alle cronache degli anni successivi.
Il dibattito, particolarmente interessante, è stato concluso dal vice-sindaco Sergio Benedetti.

SI E’ PARLATO DEL ’68 CHE NON E’ STATO
SOLO SESSO, DROGA E ROCK AND ROLL

Nella foto da sinistra: Olmi, Baldoni, Benedetti mostrano la copertina del libro

Si è parlato del “fenomeno Sessantotto” nella sala del consiglio comunale di Tarquinia, e si è giunti alla conclusione che non fu solo “sesso, droga e rock and roll”.
A parlarne Adalberto Baldoni, autore del libro e del DVD intitolati “Sessantotto, l’utopia della realtà” editi dall’Istituto Luce.
Dopo una breve introduzione a cura dell’assessore alla cultura Silvano Olmi, l’autore incalzato dalle domande del giornalista Federico Gennaccari e da quelle del pubblico, ha descritto come è nato il libro, la ricerca storica negli archivi dell’Istituto Luce, le interviste ai protagonisti dell’epoca.
Per i detrattori il ’68 è stato solo sesso, droga e rock and roll, una contestazione che ha seminato solo odio e violenza. Per chi lo esalta, quel periodo ha significato una svolta generazionale senza precedenti, una rottura con l’autoritarismo dei corpi docenti, della famiglia patriarcale, delle classi dominanti

Il ’68 americano era essenzialmente un movimento pacifista contrario alla guerra in Vietnam
dice Baldoni quello europeo assunse in seguito anche caratteri bellicosi, spesso con scontri di piazza.

Ma non ci furono solo violenze. Certamente il ’68 ebbe il merito di mettere in rilievo le contraddizioni della società dei consumi, di riaffermare valori quali la comunità e la solidarietà, di riscoprire la natura e l’ecologia.
Intensa e profonda l’analisi dell’evento più importante e cioè la battaglia di Valle Giulia, lo scontro con la polizia del 1 marzo 1968, dove parteciparono studenti di destra e di sinistra.
Baldoni ha ricordato anche l’intervento dei militanti dei deputati e militanti del MSI il 16 marzo 1968 all’interno dell’Università e gli scontri che seguirono con gli studenti di sinistra ed ha bollato l’episodio come un grave errore compiuto dalla destra.

La destra cadde in un tranello
– ha detto il giornalista – da quel momento fu rotta quella unità generazionale che avrebbe permesso a studenti di diverse idee politiche di cambiare, insieme e in meglio, questa società. Molti giovani uscirono dal partito e andarono a formare  gruppi extra-parlamentari di destra.

Fatti analoghi a sinistra, dove il Partito Comunista espulse i leader del movimento studentesco, che andarono a fondare formazioni extraparlamentari poi tristemente note alle cronache degli anni successivi.
Il dibattito, particolarmente interessante, è stato concluso dal vice-sindaco Sergio Benedetti.

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