RISONANZA MAGNETICA – A GENNAIO APRE A GROSSETO IL SERVIZIO
La nuova risonanza magnetica consentirà di eseguire 5-6 mila esami l’anno
di M I C H E L E C A S A L I N I
Aprirà ufficialmente il 2 gennaio del nuovo anno, e sarà un vero e proprio avvenimento: dopo la conclusione dei lavori e la consegna dell’immobile, completo di arredamenti, macchinari ed edificio, e in seguito alla definizione degli aspetti organizzativi ed operativi, sarà finalmente disponibile anche al Misericordia di Grosseto la Risonanza Magnetica Nucleare (Rmn).
“Si tratta di un avvenimento importantissimo – commenta Cristina Buriani, Direttore Sanitario Asl 9 – un innalzamento nella qualità sanitaria maremmana. La nuova risonanza magnetica consentirà di eseguire 5-6 mila esami l’anno, nel primo periodo i primi a beneficiare del nuovo macchinario saranno i pazienti interni, mentre in seguito l’attività verrà ampliata anche agli esterni. Inoltre, la nuova Rmn verrà utilizzata sia per esami del corpo e delle articolazioni, che per il cranio e la colonna vertebrale, e sarà a disposizione dei pazienti di tutti presidi della Asl”.
In vista della fase operativa, Danilo De Falco, direttore del dipartimento di neuroscienze, e Morando Grechi, direttore della radiodiagnostica, hanno concertato un percorso con i medici di famiglia, quelli dei reparti e del Pronto Soccorso per evidenziare le principali linee di utilizzo del macchinario.
“Sarà un vero e proprio salto qualitativo – conferma De Falco – che mette a disposizione le tecnologie più avanzate con macchinari modernissimi ed eccellenti livelli diagnostici: si prevede di avere una diagnosi nel 65-70% dei casi. In generale, la Rmn non è inquadrata come esame urgente, tranne che per le patologie vertebromidollari acute. La Rmn ha la caratteristica di consentire un esame radiologico completo senza utilizzare radiazioni, ma sfruttando l’interazione del corpo umano con un campo di radiofrequenza generato da un campo magnetico”.
“Questa tecnologia consente di avere immagini di elevata qualità e di fondamentale importanza diagnostica e di evitare molti esami invasivi come la biopsia – interviene Grechi – Il macchinario in dotazione alla nostra azienda sanitaria è ultramoderno, rapido e performante, per noi è il top, affiancato ai tradizionali RX, ecografi e Tac ci consente di avere tutte le opportunità diagnostiche offerta dalla tecnologia, ci darà la possibilità di effettuare esami anche molto complessi, adeguati alle necessità della moderna diagnostica”.
Il nuovo macchinario si affiancherà alla tradizionale struttura di Rmn convenzionata e sarà usato all’inizio per i pazienti già ricoverati, cioè per circa 1500 prestazioni l’anno, anche se è prevedibile che la sua presenza all’interno della struttura ospedaliera faccia incrementare il numero di richieste interne, ed è bene perciò ricordare che la sua utilizzazione deve rispettare i principi dell’appropriatezza.
“E’ importante prendere alcune precauzioni specifiche – ribadisce De Falco – anche se il campo magnetico non ha effetti sulla pelle o sull’organismo, in quanto la Rmn non emette radiazioni, è vero però che diventa molto pericoloso se la persona ha delle clip installate nelle arterie, porta un pace-maker, o ha altre strutture metalliche inserite all’interno del corpo, che sarebbero attratte verso il fortissimo campo magnetico con danni irreparabili alla persona. E’ necessaria una preparazione accurata, con un protocollo e dei controlli specifici”.
Il nuovo edificio, realizzato nei tempi programmati con un costo di circa 2,5 milioni di euro, verrà inaugurato ufficialmente nel mese di gennaio alla presenza dell’Assessore Regionale per il diritto alla Salute Enrico Rossi.
“Si tratta di un avvenimento importantissimo – commenta Cristina Buriani, Direttore Sanitario Asl 9 – un innalzamento nella qualità sanitaria maremmana. La nuova risonanza magnetica consentirà di eseguire 5-6 mila esami l’anno, nel primo periodo i primi a beneficiare del nuovo macchinario saranno i pazienti interni, mentre in seguito l’attività verrà ampliata anche agli esterni. Inoltre, la nuova Rmn verrà utilizzata sia per esami del corpo e delle articolazioni, che per il cranio e la colonna vertebrale, e sarà a disposizione dei pazienti di tutti presidi della Asl”.
In vista della fase operativa, Danilo De Falco, direttore del dipartimento di neuroscienze, e Morando Grechi, direttore della radiodiagnostica, hanno concertato un percorso con i medici di famiglia, quelli dei reparti e del Pronto Soccorso per evidenziare le principali linee di utilizzo del macchinario.
“Sarà un vero e proprio salto qualitativo – conferma De Falco – che mette a disposizione le tecnologie più avanzate con macchinari modernissimi ed eccellenti livelli diagnostici: si prevede di avere una diagnosi nel 65-70% dei casi. In generale, la Rmn non è inquadrata come esame urgente, tranne che per le patologie vertebromidollari acute. La Rmn ha la caratteristica di consentire un esame radiologico completo senza utilizzare radiazioni, ma sfruttando l’interazione del corpo umano con un campo di radiofrequenza generato da un campo magnetico”.
“Questa tecnologia consente di avere immagini di elevata qualità e di fondamentale importanza diagnostica e di evitare molti esami invasivi come la biopsia – interviene Grechi – Il macchinario in dotazione alla nostra azienda sanitaria è ultramoderno, rapido e performante, per noi è il top, affiancato ai tradizionali RX, ecografi e Tac ci consente di avere tutte le opportunità diagnostiche offerta dalla tecnologia, ci darà la possibilità di effettuare esami anche molto complessi, adeguati alle necessità della moderna diagnostica”.
Il nuovo macchinario si affiancherà alla tradizionale struttura di Rmn convenzionata e sarà usato all’inizio per i pazienti già ricoverati, cioè per circa 1500 prestazioni l’anno, anche se è prevedibile che la sua presenza all’interno della struttura ospedaliera faccia incrementare il numero di richieste interne, ed è bene perciò ricordare che la sua utilizzazione deve rispettare i principi dell’appropriatezza.
“E’ importante prendere alcune precauzioni specifiche – ribadisce De Falco – anche se il campo magnetico non ha effetti sulla pelle o sull’organismo, in quanto la Rmn non emette radiazioni, è vero però che diventa molto pericoloso se la persona ha delle clip installate nelle arterie, porta un pace-maker, o ha altre strutture metalliche inserite all’interno del corpo, che sarebbero attratte verso il fortissimo campo magnetico con danni irreparabili alla persona. E’ necessaria una preparazione accurata, con un protocollo e dei controlli specifici”.
Il nuovo edificio, realizzato nei tempi programmati con un costo di circa 2,5 milioni di euro, verrà inaugurato ufficialmente nel mese di gennaio alla presenza dell’Assessore Regionale per il diritto alla Salute Enrico Rossi.
La nuova risonanza magnetica consentirà di eseguire 5-6 mila esami l’anno
di M I C H E L E C A S A L I N I
Aprirà ufficialmente il 2 gennaio del nuovo anno, e sarà un vero e proprio avvenimento: dopo la conclusione dei lavori e la consegna dell’immobile, completo di arredamenti, macchinari ed edificio, e in seguito alla definizione degli aspetti organizzativi ed operativi, sarà finalmente disponibile anche al Misericordia di Grosseto la Risonanza Magnetica Nucleare (Rmn).
“Si tratta di un avvenimento importantissimo – commenta Cristina Buriani, Direttore Sanitario Asl 9 – un innalzamento nella qualità sanitaria maremmana. La nuova risonanza magnetica consentirà di eseguire 5-6 mila esami l’anno, nel primo periodo i primi a beneficiare del nuovo macchinario saranno i pazienti interni, mentre in seguito l’attività verrà ampliata anche agli esterni. Inoltre, la nuova Rmn verrà utilizzata sia per esami del corpo e delle articolazioni, che per il cranio e la colonna vertebrale, e sarà a disposizione dei pazienti di tutti presidi della Asl”.
In vista della fase operativa, Danilo De Falco, direttore del dipartimento di neuroscienze, e Morando Grechi, direttore della radiodiagnostica, hanno concertato un percorso con i medici di famiglia, quelli dei reparti e del Pronto Soccorso per evidenziare le principali linee di utilizzo del macchinario.
“Sarà un vero e proprio salto qualitativo – conferma De Falco – che mette a disposizione le tecnologie più avanzate con macchinari modernissimi ed eccellenti livelli diagnostici: si prevede di avere una diagnosi nel 65-70% dei casi. In generale, la Rmn non è inquadrata come esame urgente, tranne che per le patologie vertebromidollari acute. La Rmn ha la caratteristica di consentire un esame radiologico completo senza utilizzare radiazioni, ma sfruttando l’interazione del corpo umano con un campo di radiofrequenza generato da un campo magnetico”.
“Questa tecnologia consente di avere immagini di elevata qualità e di fondamentale importanza diagnostica e di evitare molti esami invasivi come la biopsia – interviene Grechi – Il macchinario in dotazione alla nostra azienda sanitaria è ultramoderno, rapido e performante, per noi è il top, affiancato ai tradizionali RX, ecografi e Tac ci consente di avere tutte le opportunità diagnostiche offerta dalla tecnologia, ci darà la possibilità di effettuare esami anche molto complessi, adeguati alle necessità della moderna diagnostica”.
Il nuovo macchinario si affiancherà alla tradizionale struttura di Rmn convenzionata e sarà usato all’inizio per i pazienti già ricoverati, cioè per circa 1500 prestazioni l’anno, anche se è prevedibile che la sua presenza all’interno della struttura ospedaliera faccia incrementare il numero di richieste interne, ed è bene perciò ricordare che la sua utilizzazione deve rispettare i principi dell’appropriatezza.
“E’ importante prendere alcune precauzioni specifiche – ribadisce De Falco – anche se il campo magnetico non ha effetti sulla pelle o sull’organismo, in quanto la Rmn non emette radiazioni, è vero però che diventa molto pericoloso se la persona ha delle clip installate nelle arterie, porta un pace-maker, o ha altre strutture metalliche inserite all’interno del corpo, che sarebbero attratte verso il fortissimo campo magnetico con danni irreparabili alla persona. E’ necessaria una preparazione accurata, con un protocollo e dei controlli specifici”.
Il nuovo edificio, realizzato nei tempi programmati con un costo di circa 2,5 milioni di euro, verrà inaugurato ufficialmente nel mese di gennaio alla presenza dell’Assessore Regionale per il diritto alla Salute Enrico Rossi.
“Si tratta di un avvenimento importantissimo – commenta Cristina Buriani, Direttore Sanitario Asl 9 – un innalzamento nella qualità sanitaria maremmana. La nuova risonanza magnetica consentirà di eseguire 5-6 mila esami l’anno, nel primo periodo i primi a beneficiare del nuovo macchinario saranno i pazienti interni, mentre in seguito l’attività verrà ampliata anche agli esterni. Inoltre, la nuova Rmn verrà utilizzata sia per esami del corpo e delle articolazioni, che per il cranio e la colonna vertebrale, e sarà a disposizione dei pazienti di tutti presidi della Asl”.
In vista della fase operativa, Danilo De Falco, direttore del dipartimento di neuroscienze, e Morando Grechi, direttore della radiodiagnostica, hanno concertato un percorso con i medici di famiglia, quelli dei reparti e del Pronto Soccorso per evidenziare le principali linee di utilizzo del macchinario.
“Sarà un vero e proprio salto qualitativo – conferma De Falco – che mette a disposizione le tecnologie più avanzate con macchinari modernissimi ed eccellenti livelli diagnostici: si prevede di avere una diagnosi nel 65-70% dei casi. In generale, la Rmn non è inquadrata come esame urgente, tranne che per le patologie vertebromidollari acute. La Rmn ha la caratteristica di consentire un esame radiologico completo senza utilizzare radiazioni, ma sfruttando l’interazione del corpo umano con un campo di radiofrequenza generato da un campo magnetico”.
“Questa tecnologia consente di avere immagini di elevata qualità e di fondamentale importanza diagnostica e di evitare molti esami invasivi come la biopsia – interviene Grechi – Il macchinario in dotazione alla nostra azienda sanitaria è ultramoderno, rapido e performante, per noi è il top, affiancato ai tradizionali RX, ecografi e Tac ci consente di avere tutte le opportunità diagnostiche offerta dalla tecnologia, ci darà la possibilità di effettuare esami anche molto complessi, adeguati alle necessità della moderna diagnostica”.
Il nuovo macchinario si affiancherà alla tradizionale struttura di Rmn convenzionata e sarà usato all’inizio per i pazienti già ricoverati, cioè per circa 1500 prestazioni l’anno, anche se è prevedibile che la sua presenza all’interno della struttura ospedaliera faccia incrementare il numero di richieste interne, ed è bene perciò ricordare che la sua utilizzazione deve rispettare i principi dell’appropriatezza.
“E’ importante prendere alcune precauzioni specifiche – ribadisce De Falco – anche se il campo magnetico non ha effetti sulla pelle o sull’organismo, in quanto la Rmn non emette radiazioni, è vero però che diventa molto pericoloso se la persona ha delle clip installate nelle arterie, porta un pace-maker, o ha altre strutture metalliche inserite all’interno del corpo, che sarebbero attratte verso il fortissimo campo magnetico con danni irreparabili alla persona. E’ necessaria una preparazione accurata, con un protocollo e dei controlli specifici”.
Il nuovo edificio, realizzato nei tempi programmati con un costo di circa 2,5 milioni di euro, verrà inaugurato ufficialmente nel mese di gennaio alla presenza dell’Assessore Regionale per il diritto alla Salute Enrico Rossi.