IL GIORNO DELLA MEMORIA

ARBEIT MACHT FREI

  P E R   N O N    D I M E N T I C A R E

di    R E N O   B R O M U R O

Oggi è Il giorno della Memoria. Sono ritornato a casa dopo il breve esilio ed eccomi a ricordare con voi quel giorno in cui furono ritrovate le poche persone sopravvissute alla macabra soppressione voluta dai nazisti. Io li ricordo con voi con questa poesia nella speranza di non sentir parlare più di guerre e di sterminio, ma di una pace duratura per la serenità degli uomini.

TI  AVEVANO  MARCHIATA

Ti avevano marchiata come un armento

stuprata, violentata, seviziata, affamata:
senza più nulla di umano
ti avevano buttata sulla
strada come bestia immonda.
Ti aggiravi con le tue compagne
vincendo il fetore di Peonie
su covoni di rifiuti
in cerca di qualcosa
meno fomentata dai vermi
per sopravvivere un altro giorno.
Ma se ti vedeva un «nazista»
anche quello ti veniva negato.
Che cosa ho fatto in tua difesa
quel giorno? Ed ora? …
Ora ho messo la mia penna
al tuo servizio;
la mia fede per la libertà
il mio cuore per un mondo giusto
l’anima mia per un domani in cui
l’uomo sia veramente tale
per onorare il tuo sacrificio
ricordare il tuo dolore
per il trionfo della croce.

The Holocaust - Immagine da www.auschwitz.dk


ARBEIT MACHT FREI

  P E R   N O N    D I M E N T I C A R E

di    R E N O   B R O M U R O

Oggi è Il giorno della Memoria. Sono ritornato a casa dopo il breve esilio ed eccomi a ricordare con voi quel giorno in cui furono ritrovate le poche persone sopravvissute alla macabra soppressione voluta dai nazisti. Io li ricordo con voi con questa poesia nella speranza di non sentir parlare più di guerre e di sterminio, ma di una pace duratura per la serenità degli uomini.

TI  AVEVANO  MARCHIATA

Ti avevano marchiata come un armento

stuprata, violentata, seviziata, affamata:
senza più nulla di umano
ti avevano buttata sulla
strada come bestia immonda.
Ti aggiravi con le tue compagne
vincendo il fetore di Peonie
su covoni di rifiuti
in cerca di qualcosa
meno fomentata dai vermi
per sopravvivere un altro giorno.
Ma se ti vedeva un «nazista»
anche quello ti veniva negato.
Che cosa ho fatto in tua difesa
quel giorno? Ed ora? …
Ora ho messo la mia penna
al tuo servizio;
la mia fede per la libertà
il mio cuore per un mondo giusto
l’anima mia per un domani in cui
l’uomo sia veramente tale
per onorare il tuo sacrificio
ricordare il tuo dolore
per il trionfo della croce.

The Holocaust - Immagine da www.auschwitz.dk

Reno Bromuro

Reno Bromuro scrittore, regista, attore e giornalista, nato a Paduli (provincia di Benevento), debutta in teatro nel 1953 con un atto unico: Pascalino ‘o piscatore, in cui affronta il problema degli invalidi permanenti di guerra e, per la prima volta, l’esperienza del teatro che amalgami parola-gesto-suono in contrapposizione alla tradizione del teatro italiano.
Nel 1957 fonda a Napoli il Centro Sperimentale di Ricerca per un teatro Neorealista, manifestandola nel dramma II vaso dei sogni perduti rappresentato dal 13 dicembre dello stesso anno al Teatro Bracco.
Ha pubblicato: 1955 Note e Motivi poesie – C. Armanni Editore Napoli; 1956 II vaso dei sogni perduti dramma – C. Armanni Editore Napoli; 1971 II canto dell’Usignuolo poesie – Gabrielli Editore Roma; 1983 Senza Levatrice poesie – Albatros Editore Roma; 1986 Se m’addormento edito in proprio in polemica con certa editoria; 1986 Narciso e la totalità dell’esistere nella poesia di G. Selvaggi Edizioni VIRE Roma; 1989 Camminare cantando poesie – Edizioni AIA Poesia della Vita Roma; 1991 Paduli sul Calore – Origine – Tradizioni – Superstizioni- C.E. Menna Avellino; 1991 Poesie della Vita poesie – Vincenzo Ursini Editore Catanzaro; 1994 Narciso e la totalità dell’esistere nella poesia di G. Selvaggi e altri saggi – Vincenzo Ursini Editore Catanzaro; 1996 Oltre il fondale Educazione teatrale per la scuola media, con Viviana Buzzòlì – Vincenzo Ursini Editore Catanzaro.  Ha rappresentato oltre venti opere teatrali con la sua Compagnia di Prosa.  Ha vinto primi premi per la Poesia, per la Narrativa, la Saggistica e il Giornalismo.  E’ fondatore e direttore della rivista Il Baricentro.

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