THEATER OF WAR: IL PIU’ BEL LAVORO DEL ROMA FILM FEST 2008

 

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMAUn film che non si dimenticherà tanto facilmente, non solo per la bravura degli interpreti con una Streep da Oscar, ma anche per come la narrazione scorra senza forzature tra gli orrori passati e presenti dei sempre insensati conflitti bellici. Le immagini, le interviste, i luoghi ed il montaggio storico che vengono proposti nel film ci scaraventano direttamente nella tragedia delle guerre facendoci però anche considerare l’importanza dell’arte nella vita politica.
UN  POSSENTE  URLO  DI  RIVOLTA  CONTRO  GLI  ORRORI  DELLE  GUERRE
di   Mariangiola Castrovilli

Theater of war

Bello, bellissimo questo Theater of war di John Walter che abbiamo visto al penultimo giorno della terza edizione del Festival di Roma con un cast assolutamente impeccabile ed una strepitosa Meryl Streep che più brava non si può. Una lezione di politica, un riassunto della vita di Brecht ed uno stupendo dietro le scene mai visto prima nella costruzione, attimo per attimo di Madre Coraggio e i suoi figli, che Gorge Woolf mise in scena nel 2006 al Manhattan’s Public Theater di New York.

Un lavoro che ti colpisce dritto allo stomaco, perché mentre vediamo la costruzione del personaggio da parte della Streep e la duttilità con cui trasforma i suggerimenti del regista inglobandoli con una perfetta mediazione nella Madre, parallelamente assistiamo agli orrori mai dimenticati della seconda guerra mondiale, fonte di terribile ispirazione per Bertold Brecht.

95 minuti che passeranno in un attimo incantati dalla forza di volontà di voler portare in teatro nel 2006 questo lavoro contro la guerra. Ed è con grande commozione che assistiamo ad un crescendo di bravura di personaggi come la Streep, che si è presa addirittura un anno sabbatico dal cinema, e di un altrettanto bravo Kevin Kline, senza contare le forti testimonianze del direttore del Public Theater Oscar Eustis, del commediografo e traduttore dal tedesco Tony Kushner e del regista Gorge Woolf che documentano, attraverso le toccanti esperienze di Brecht, un momento tragico della nostra storia. E che oggi come nel 2006 suona come un possente urlo di rivolta contro gli orrori passati e presenti di guerre sempre insensate.

Interessanti tutte le interviste, ma soprattutto quella con un anziano che in Germania lavorò con Brecht. La sua esperienza durante la guerra in un campo di prigionia alleato in Gran Bretagna e quella fatta con Brecht nel ’49 nella prima edizione di Madre Coraggio, fa sembrare questi 59 anni molto più vicini a noi. Le immagini, le interviste, i luoghi ed il montaggio storico ci scaraventano direttamente nella tragedia della guerra facendoci però anche considerare l’importanza dell’arte nella vita politica.
 
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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMAUn film che non si dimenticherà tanto facilmente, non solo per la bravura degli interpreti con una Streep da Oscar, ma anche per come la narrazione scorra senza forzature tra gli orrori passati e presenti dei sempre insensati conflitti bellici. Le immagini, le interviste, i luoghi ed il montaggio storico che vengono proposti nel film ci scaraventano direttamente nella tragedia delle guerre facendoci però anche considerare l’importanza dell’arte nella vita politica.
UN  POSSENTE  URLO  DI  RIVOLTA  CONTRO  GLI  ORRORI  DELLE  GUERRE
di   Mariangiola Castrovilli

Theater of war

Bello, bellissimo questo Theater of war di John Walter che abbiamo visto al penultimo giorno della terza edizione del Festival di Roma con un cast assolutamente impeccabile ed una strepitosa Meryl Streep che più brava non si può. Una lezione di politica, un riassunto della vita di Brecht ed uno stupendo dietro le scene mai visto prima nella costruzione, attimo per attimo di Madre Coraggio e i suoi figli, che Gorge Woolf mise in scena nel 2006 al Manhattan’s Public Theater di New York.

Un lavoro che ti colpisce dritto allo stomaco, perché mentre vediamo la costruzione del personaggio da parte della Streep e la duttilità con cui trasforma i suggerimenti del regista inglobandoli con una perfetta mediazione nella Madre, parallelamente assistiamo agli orrori mai dimenticati della seconda guerra mondiale, fonte di terribile ispirazione per Bertold Brecht.

95 minuti che passeranno in un attimo incantati dalla forza di volontà di voler portare in teatro nel 2006 questo lavoro contro la guerra. Ed è con grande commozione che assistiamo ad un crescendo di bravura di personaggi come la Streep, che si è presa addirittura un anno sabbatico dal cinema, e di un altrettanto bravo Kevin Kline, senza contare le forti testimonianze del direttore del Public Theater Oscar Eustis, del commediografo e traduttore dal tedesco Tony Kushner e del regista Gorge Woolf che documentano, attraverso le toccanti esperienze di Brecht, un momento tragico della nostra storia. E che oggi come nel 2006 suona come un possente urlo di rivolta contro gli orrori passati e presenti di guerre sempre insensate.

Interessanti tutte le interviste, ma soprattutto quella con un anziano che in Germania lavorò con Brecht. La sua esperienza durante la guerra in un campo di prigionia alleato in Gran Bretagna e quella fatta con Brecht nel ’49 nella prima edizione di Madre Coraggio, fa sembrare questi 59 anni molto più vicini a noi. Le immagini, le interviste, i luoghi ed il montaggio storico ci scaraventano direttamente nella tragedia della guerra facendoci però anche considerare l’importanza dell’arte nella vita politica.
 
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Theater of war

«Anni fa decisi di fare un film su Bertold Brecht, una delle personalità più affascinanti della cultura tedesca del secolo scorso» ammette il regista John Walter, «così  decisi di concentrarmi su un suo lavoro in particolare. Volevo testimoniare quel tempo attraverso le prove teatrali di attori cinematografici profondamente immersi  nei temi della pièce. Adesso che sapevo come l’avrei fatto, potevo permettermi di aspettare. Infatti nella primavera del 2006 lessi che Tony Kushner stava portando a temine una nuova traduzione di Madre Coraggio e i suoi figli: una cronaca di 30 anni di guerra e che Maryl  Streep sarebbe stata della partita».

E allora? «Allora due settimane e circa duecento telefonate dopo, incontrai la Streep che mi diede il permesso di filmarla durante le prove, cosa che non ha mai concesso a nessuno. Ecco questo è stato l’inizio del cammino che mi ha portato in giro per l’America e l’Europa, alla ricerca di storie sul teatro, la guerra e Bertold Brecht»

Un film che non dimenticherete tanto facilmente questo  Theater of War, sia per l’assoluta bravura degli interpreti con  una Streep da Oscar che per come la narrazione scorra senza forzature, perfettamente bilanciata tra le prove in teatro ed il lungo desolato viaggio in posti e momenti bui alla continua ricerca però di un raggio di luce.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

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