OMAGGIO A GINA LOLLOBRIGIDA AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Gli americani la definirono la cosa più interessante degli italiani dopo gli spaghetti. Alla donna più bella del mondo, il Festival Internazionale del Film di Roma, consegna il Mercurio d’oro alla carriera. L’attrice che ha fatto sognare intere generazioni, oggi anche fotografa, scultrice e ambasciatrice Fao per la lotta alla fame nel mondo, confessa che non avrebbe voluto mai fare del cinema. Accettò solo perché gli fu concesso un milione di lire, da lei richiesto, al posto delle mille che le avevano proposto. Dai riflettori del Film Fest lancia un insegnamento soprattutto alle nuove generazioni: «Nella vita sono andata avanti da sola con una grinta che conservo ancora. Cosa che auguro a tutti, potersi esprimere come ho fatto io con coraggio e senza compromessi perché chiunque può farsi sentire se ha una forte volontà di dire ciò che vuole».

U  N     S  I  M  B  O  L  O     I  T  A  L  I  A  N  O     N  E  L     M  O  N  D  O
di  Mariangiola Castrovilli

Gina Lollobrigida

Nell’ultimo giorno del Festival omaggio alla Lollo,  mito del cinema italiano nel mondo a partire dagli anni ’50. Prima dell’incontro con l’attrice/fotografa/scultrice passa il breve  filmato autobiografico Gina Lollobrigida, un simbolo italiano nel mondo che ha  diretto e montato «per far vedere tutto quello che ho fatto in questi ultimi anni» commenta l’indomita Bersagliera, «la gente infatti mi conosce soprattutto come attrice al cinema – grande forma di comunicazione con un immediato  riscontro mondiale – pochi sanno però che ho invece altri due mestieri importanti, la fotografa e la scultrice.  Come se non bastasse sono anche ambasciatrice Fao per la lotta alla fame nel mondo che mi impegna non poco».
Gina, com’è arrivata al cinema?

«Per caso e niente affatto convinta. Io volevo fare la scultrice e per questo frequentavo l’Accademia di Belle Arti a Roma. Mi fermarono due volte all’uscita per propormi di fare del cinema che rifiutai. Ma loro insistevano. Per togliermeli di torno decisi di chiedere un milione al posto delle mille lire che mi avevano offerto. Me lo diedero, per cui mi toccò accettare»
.

Gina LollobrigidaLei e De Sica …


«E’ proprio per lui che cambiai idea. Un vero gentleman, per lui avrei fatto qualsiasi cosa. Una volta mi disse ‘dai un po’ di passione al cinema, vedrai che ti ricambierà’. Gli sarò per sempre grata per questo consiglio perché facendolo oltre ad incontrare molte persone mi ha poi permesso di fare le altre due carriere parallele, la fotografa e la scultrice»
.  Quella che gli americani definirono “la cosa più bella ed interessante degli italiani dopo gli spaghetti” s’interrompe un attimo per poi riprendere «adesso la fotografia è molto di moda con molte Gallerie prestigiose che la ospitano, ma allora, negli anni 60 nessuno le prendeva in considerazione».

E lei invece scattava, scattava, il suo archivio è ricco infatti di ritratti delle persone più famose del pianeta da Fidel Castro a Putin passando per artisti e letterati e in mezzo all’universo mondo conosciuto tutta una serie di foto, forse le più belle di una realtà che emoziona, dai bambini malati, sfruttati, abusati alla miseria morale e materiale a tutte le latitudini. La realtà per quella che è. Più  dolorosa che consolatoria.
 
segue … >>>



FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Gli americani la definirono la cosa più interessante degli italiani dopo gli spaghetti. Alla donna più bella del mondo, il Festival Internazionale del Film di Roma, consegna il Mercurio d’oro alla carriera. L’attrice che ha fatto sognare intere generazioni, oggi anche fotografa, scultrice e ambasciatrice Fao per la lotta alla fame nel mondo, confessa che non avrebbe voluto mai fare del cinema. Accettò solo perché gli fu concesso un milione di lire, da lei richiesto, al posto delle mille che le avevano proposto. Dai riflettori del Film Fest lancia un insegnamento soprattutto alle nuove generazioni: «Nella vita sono andata avanti da sola con una grinta che conservo ancora. Cosa che auguro a tutti, potersi esprimere come ho fatto io con coraggio e senza compromessi perché chiunque può farsi sentire se ha una forte volontà di dire ciò che vuole».

U  N     S  I  M  B  O  L  O     I  T  A  L  I  A  N  O     N  E  L     M  O  N  D  O
di  Mariangiola Castrovilli

Gina Lollobrigida

Nell’ultimo giorno del Festival omaggio alla Lollo,  mito del cinema italiano nel mondo a partire dagli anni ’50. Prima dell’incontro con l’attrice/fotografa/scultrice passa il breve  filmato autobiografico Gina Lollobrigida, un simbolo italiano nel mondo che ha  diretto e montato «per far vedere tutto quello che ho fatto in questi ultimi anni» commenta l’indomita Bersagliera, «la gente infatti mi conosce soprattutto come attrice al cinema – grande forma di comunicazione con un immediato  riscontro mondiale – pochi sanno però che ho invece altri due mestieri importanti, la fotografa e la scultrice.  Come se non bastasse sono anche ambasciatrice Fao per la lotta alla fame nel mondo che mi impegna non poco».
Gina, com’è arrivata al cinema?

«Per caso e niente affatto convinta. Io volevo fare la scultrice e per questo frequentavo l’Accademia di Belle Arti a Roma. Mi fermarono due volte all’uscita per propormi di fare del cinema che rifiutai. Ma loro insistevano. Per togliermeli di torno decisi di chiedere un milione al posto delle mille lire che mi avevano offerto. Me lo diedero, per cui mi toccò accettare»
.

Gina LollobrigidaLei e De Sica …


«E’ proprio per lui che cambiai idea. Un vero gentleman, per lui avrei fatto qualsiasi cosa. Una volta mi disse ‘dai un po’ di passione al cinema, vedrai che ti ricambierà’. Gli sarò per sempre grata per questo consiglio perché facendolo oltre ad incontrare molte persone mi ha poi permesso di fare le altre due carriere parallele, la fotografa e la scultrice»
.  Quella che gli americani definirono “la cosa più bella ed interessante degli italiani dopo gli spaghetti” s’interrompe un attimo per poi riprendere «adesso la fotografia è molto di moda con molte Gallerie prestigiose che la ospitano, ma allora, negli anni 60 nessuno le prendeva in considerazione».

E lei invece scattava, scattava, il suo archivio è ricco infatti di ritratti delle persone più famose del pianeta da Fidel Castro a Putin passando per artisti e letterati e in mezzo all’universo mondo conosciuto tutta una serie di foto, forse le più belle di una realtà che emoziona, dai bambini malati, sfruttati, abusati alla miseria morale e materiale a tutte le latitudini. La realtà per quella che è. Più  dolorosa che consolatoria.
 
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Di una forza eccezionale poi i suoi lavori di scultrice che continua indomitamente a fare ad 81 anni suonati, ancora piena di energie e di una bellezza strepitosa. Prima di ricevere il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera la donna più bella del mondo, come fu soprannominata da un suo celebre film, dice che questo premio la «commuove perché è un apprezzamento per quello che ho fatto nella vita, andando avanti da sola, con una grinta che conservo ancora. Cosa che auguro a tutti, potersi esprimere come ho fatto io con coraggio e senza compromessi perché chiunque può farsi sentire se ha una  forte volontà di dire ciò che vuole».

Gina LollobrigidaCosa pensa del cinema attuale, sta rinascendo?

«Credo proprio di si e comunque noi italiani abbiamo sempre dimostrato nella storia di avere artisti validi. Certo, il cinema degli anni 50/60 era diverso, raccontava il mito, la fantasia, la favola e faceva sognare. Mi auguro che chi lo fa oggi riesca a conservare un minimo di magia  per il sogno»
.

 

Lei ha fatto molti ruoli forti, dato e preso anche molti schiaffi…

«Sono sempre stata molto viziata. Al tempo de La donna di paglia con Sean Connery il mio contratto mi lasciava diritto di scelta per registi e attori. Quando mi proposero Connery che aveva appena terminato il primo Bond, non ancora uscito dissi Connery chi? Il produttore mi spiegò che era ‘un uomo’. La risposta mi sembrò così lunare che dissi bè, se è un uomo  accetto. In quanto agli schiaffi ne La bellezza di Ippolita ne presi talmente tanti da farmi perdere il conto. Nel cinema ci sono tante disavventure che lasciano però ricordi importanti. Quelli brutti poi ci aiutano a crescere e ad andare avanti»
.

Delle tante persone importanti che ha conosciuto chi l’ha emozionata di più?

Ironicamente Gina risponde che nel 54 quando stava facendo la promozione di Pane amore e… a New York i fotografi portarono al 4 piano del building dove si trovava un asinello, «ecco quell’asinello mi aiutò molto». Tornata seria, Gina racconta che Eisenhower la ricevette nello studio ovale per passarle poi un suo importante amico al telefono «Ho incontrato molti presidenti, ma erano più emozionati loro di conoscermi di quanto lo fossi io».

Gina, tornerebbe al cinema?

«Se me lo chiedesse un regista intelligente sarei disposta a tornare sul set. In effetti ho già un’idea, ma ci vuole un regista comme il faut e in Italia ne abbiamo diversi»
.  Tornatore?  «Beh, lui si che è  intelligente…».

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

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