OBAMA E' IL NUOVO PRESIDENTE AMERICANO

United States of America

Il neo presidente degli Stati Uniti (candidato democratico)  ha salutato l’elezione da Chicago: «La strada da percorrere sarà lunga. La salita scoscesa. Ma ce la faremo».  In Arizona John McCain  (Repubblicano) ammette la sconfitta:  «E’ un’elezione storica». George W. Bush ha invitato il neoeletto ad andare alla Casa Bianca:  «Gli americani siano orgogliosi, l’elezione di Obama è un sogno che si è realizzato». Per le Nazioni Unite ora si apre un’era di rinnovato multilateralismo. Per l’Europa verso un “new deal” se Ue e Usa assieme.

T U T T O   I L   M O N D O   S I   C O N G R A T U L A   C O N   O B A M A   B A R A C K
Il nuovo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama

Obama  è nato a Honolulu il 4 agosto 1961 da padre nero del Kenya e madre bianca del Kansas. Ha 47 anni ed è senatore dell’Illinois dal 2004. Politico afroamericano con una piattaforma post razziale, ha iniziato la sua carriera come avvocato a Chicago impegnandosi per i diseredati. Il suo slogan è Il cambiamento in cui credere. Sì possiamo (Change we can believe. Yes we can). Sposato con Michelle Robinson dal 1992, ha due figlie: Malia, 8 anni, e Natasha, 5.

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United States of America

Il neo presidente degli Stati Uniti (candidato democratico)  ha salutato l’elezione da Chicago: «La strada da percorrere sarà lunga. La salita scoscesa. Ma ce la faremo».  In Arizona John McCain  (Repubblicano) ammette la sconfitta:  «E’ un’elezione storica». George W. Bush ha invitato il neoeletto ad andare alla Casa Bianca:  «Gli americani siano orgogliosi, l’elezione di Obama è un sogno che si è realizzato». Per le Nazioni Unite ora si apre un’era di rinnovato multilateralismo. Per l’Europa verso un “new deal” se Ue e Usa assieme.

T U T T O   I L   M O N D O   S I   C O N G R A T U L A   C O N   O B A M A   B A R A C K
Il nuovo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama

Obama  è nato a Honolulu il 4 agosto 1961 da padre nero del Kenya e madre bianca del Kansas. Ha 47 anni ed è senatore dell’Illinois dal 2004. Politico afroamericano con una piattaforma post razziale, ha iniziato la sua carriera come avvocato a Chicago impegnandosi per i diseredati. Il suo slogan è Il cambiamento in cui credere. Sì possiamo (Change we can believe. Yes we can). Sposato con Michelle Robinson dal 1992, ha due figlie: Malia, 8 anni, e Natasha, 5.

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ITALIA
«Per noi italiani, che ci sentiamo intimamente legati sul piano storico e politico, culturale e umano, al popolo americano e agli Stati Uniti d’America, questo è un grande giorno – si legge in un messaggio inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Obama – Dalla sua vittoria e dallo spirito di unità che l’accompagna, traiamo nuovi motivi di speranza e di fiducia per la causa della libertà, della pace, di un più sicuro e giusto ordine mondiale».
«Ho la certezza che la collaborazione con gli Usa continuerà ad aumentare così come è stato in questi anni” ha commentato il premier Silvio Berlusconi congratulandosi con Barak Obama per la sua elezione alla presidenza. Per Berlusconi ”nulla sarebbe cambiato anche se avesse vinto McCain”, perché ”c’è stata sempre una grande collaborazione con qualunque presidente”. ”Potrò dargli dei consigli – ha aggiunto – perché sono più anziano. Aspetto di farlo quando lo potrò abbracciare di persona».
Congratulazioni anche dal presidente del Senato, Renato Schifani. «Il ringraziamento e l’augurio oltre al nuovo presidente, va a tutto il popolo americano, a coloro che, pur con posizioni a volte fortemente contrastanti, hanno vissuto un’esperienza storica che segna in ogni caso un elemento di forte novità con la storia di quel paese amico e di speranza per un futuro di pace e sicurezza nel mondo».
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha precisato che «certamente qualcosa cambierà, ma non saranno cambiamenti epocali nelle grandi linee, perché l’Italia è stata a fianco degli Stati Uniti nei momenti più difficili’».
Per il leader del Pd Walter Veltroni la vittoria di Obama «può cambiare il mondo». «La straordinaria affermazione da lei conseguita – scrive Veltroni nella lettera inviata al neopresidente americano – nel voto per la casa Bianca ci ha riempito di gioia: è un evento straordinario, un vero e proprio cambio destinato a riflettersi nella storia del suo paese ed insieme a modificare, come un grande vento, le speranze e gli assetti del mondo».

VATICANO
«I credenti pregano affinché il nuovo presidente sia illuminato e assistito da Dio nella sua grandissima responsabilità”. Così il Vaticano, ricordando ”l’immensa e altissima responsabilità del capo della Casa Bianca non solo per il suo Paese ma per tutto il mondo”, ha salutato l’elezione di Barack Obama a 44esimo presidente degli Stati Uniti. Benedetto XVI ha inviato i propri auguri al nuovo presidente Usa attraverso l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la santa Sede. Nel telegramma il Pontefice invocato la benedizione di Dio a sostegno del Presidente degli Stati Uniti e del popolo americano affinché ”si possa costruire un mondo di pace, di giustizia, di solidarietà».

O.N.U.
L’elezione di Obama offre un’opportunità storica per cominciare un’era di rinnovato multilateralismo, secondo Ban Ki-Moon, segretario generale dell’Onu.

EUROPA
Auguri anche dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. Ha espresso l’auspicio che sotto la presidenza di Obama Stati Uniti e Europa si possano unire per «portare il mondo verso un “new deal”».

GERMANIA
Sostegno anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. «All’inizio del suo mandato, il mondo si trova confrontato a sfide significative. Sono convinta che affronteremo i nuovi pericoli ed i rischi all’insegna di una stretta cooperazione basata sulla fiducia tra Stati Uniti ed Europa e che coglieremo le numerose opportunità che si offrono in questo mondo globale».

GRAN BRETAGNA
Gordon Brown, nel felicitarsi con Barack Obama, ha sottolineato come il presidente eletto abbia condotto «una campagna ispirata, una politica stimolante con dei valori progressisti e una visione per l’avvenire». «Conosco Barack Obama – si legge nel comunicato diffuso da Downing Street – e condividiamo numerosi valori. Siamo entrambi determinati a dimostrare che il governo può agire per aiutare in modo equo la gente ad attraversare questi tempi difficili per l’economia mondiale». Ricordando come «il rapporto fra Stati Uniti e Regno Unito sia vitale per la nostra prosperità e la nostra sicurezza». Brown si è detto «ansioso di lavorare accanto a lui nei prossimi mesi e nei prossimi anni». Complimenti anche dal leader dell’opposizione conservatrice, David Cameron: «In questi tempi difficili, le persone ovunque chiedono il cambiamento. Barack Obama è il primo di una nuova generazione di leader, mi congratulo di cuore con lui», ha affermato, «E’ un momento importante non solo per l’America ma per il mondo. La vittoria di Obama darà alla gente la possibilità di guardare gli Usa e vederli per quello che sono, un faro di opportunità, libertà e democrazia».

FRANCIA
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha definito la ”brillante vittoria” del senatore dell’Illinois come «la ricompensa per la sua opera instancabile per il popolo americano».
La sua Elezione «solleva in Francia, in Europa e nel mondo un’immensa speranza: quella di un’America aperta, solidale e forte che mostrerà di nuovo la via».
La Francia esulta perché questa elezione è vista, a destra e a sinistra, come vittoria del cambiamento, del dialogo, della diversità. Per la nutrita comunità nera, che ha festeggiato tutta la notte con champagne e t-shirt ‘Yes, we can’, lo slogan diventato anche il loro, è soprattutto sinonimo di speranza.
RUSSIA
Solo un breve accenno all’elezione di Obama nel primo discorso alla nazione del presidente russo Dmitry Medvedev. Il numero uno della Russia ha usato parole molto dure nei confronti dell’amministrazione Bush e, senza congratularsi con il neoeletto presidente americano, si è augurato che la nuova amministrazione «sceglierà di avere relazioni pienamente dispiegate con la Russia», sottolineando che dipende solamente da una ”scelta” di Washington.
ISRAELE
Il premier israeliano uscente Ehud Olmert ha definito la vittoria del nuovo presidente degli Stati Uniti «storica e impressionante».
PALESTINESI
Sia Il presidente palestinese Mahmoud Abbas che quello dell’Anp Abu Mazen hanno esortato il senatore dell’Illinois ad impegnarsi ”immediatamente” a favore del processo di pace in Medio Oriente.

IRAQ
Per il ministro degli Esteri iracheno, Hoshier Zibari, le elezioni ”storiche” di ieri non porteranno a cambiamenti immediati. «Le questioni come l’Iraq e l’Afganistan – ha spiegato – saranno certamente prioritarie per Obama, ma non prevediamo cambiamenti da un giorno all’altro nella politica generale e negli impegni presi dagli americani in Iraq. Crediamo però che ci sia ora la possibilità di dare vita a una collaborazione positiva tra Iraq e Stati Uniti’».

AFGANISTAN
Di nuova era per gli Usa e per il mondo intero, ha parlato il presidente afghano Amid Karzai che ha subito chiesto al nuovo presidente americano di porre fine all’uccisione di civili afghani da parte delle truppe americane e straniere.

IRAN
L’agenzia Irna saluta l’elezione parlando di una catarsi del popolo americano che ha ripudiato l’era Bush. «La vittoria a valanga di Obama ha spazzato via le ultime barriere razziali nella politica americana», scrive l’Irna, «una svolta che sarebbe sembrata impensabile solo due anni fa».

PAKISTAN
Il presidente pakistano Asif Ali Zardari, si è congratulato con Obama esprimendo l’augurio che le relazioni tra i due Paesi possano rafforzarsi sotto la nuova leadership americana.
CINA
Di una nuova fase dei rapporti con l’America ha parlato anche il presidente cinese Hu Jintao. «Mi aspetto – si legge in una nota – di lavorare assieme per rafforzare il dialogo e gli scambi fra le nostre due nazioni per rafforzare la fiducia reciproca e la cooperazione, portando ad un nuovo livello i costruttivi rapporti di cooperazione». Cina ed Usa «hanno vasti interessi comuni» e «condividono la responsabilità di una serie di importanti questioni che riguardano il benessere e la felicità dell’umanità. Nel messaggio, pubblicato sul sito web del ministero degli esteri cinese, il presidente assicura Obama che lavorerà con lui per rafforzare le relazioni tra i due Paesi. Cina ed Usa, conclude Hu Jintao, devono «sviluppare la loro costruttiva collaborazione per garantire la felicità dei loro popoli e dei popoli del mondo». Anche il primo ministro Wen Jiabao ha inviato un messaggio di auguri a Obama.
MOVIMENTO ISLAMICO PALESTINESE
Fuori dal coro invece Hamas che ha messo in guardia il nuovo presidente americano dal «commettere gli stessi errori di George W. Bush nella politica estera del suo paese». «Noi – si legge sul sito Internet del movimento islamico palestinese – non facciamo distinzioni tra il programma politico di Obama e McCain, anche se sin dall’inizio abbiamo apprezzato di più quello di Obama. Invito il nuovo presidente a cambiare la politica estera del suo paese nei confronti della questione palestinese e di cambiare il modo in cui parteggia apertamente per Israele».
KENIA
Una giornata di festa nazionale in Kenya dove il presidente Kibaki ha dichiarato che, per festeggiare la storica elezione di Obama alla Casa Bianca, domani tutti i suoi connazionali non lavoreranno. ”Ora – ha commentato un felice Nelson Mandela – nessuno avrà paura di sognare”.
GIAPPONE
Obama City fa il botto con l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca e invita in modo ufficiale il “suo” presidente. Nessuno, confermano i più anziani, ricorda di aver visto nella piccola città portuale del Giappone occidentale tanta copertura da parte dei media. Invitiamo Obama a visitare Obama, ha detto, dando il via al clou dei festeggiamenti, il sindaco Kouji Matsuzaki, che ha vinto le elezioni comunali con il ‘change’ preso in prestito dal senatore dell’Illinois, al quale è stato inviato un messaggio d’auguri ed è in arrivo pure la cittadinanza onoraria.
A Tokyo, mentre nella cittadina si beveva sake Obama e si mangiavano noodles Obama (spaghetti), Obama onigiri (involtini di riso), Obama burger, e dolci ‘manju’ (fatti di pasta di riso ripieno di fagioli rossi), il premier conservatore giapponese, Taro Aso, ha inviato un messaggio di congratulazioni al neo presidente auspicando di rafforzare i legami e risolvere le diverse sfide, come economia, terrorismo e ambiente. La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo (+4,46%): un segnale di fiducia, con gli investitori che aspettano la leadership di Washington capace di tirare l’economia globale fuori dalle secche della recessione e della crisi finanziaria, ha detto Fujio Mitarai, presidente della Confindustria giapponese.
SIRIA
Damasco è ancora scottata per il recente raid di soldati Usa infiltratisi in Siria dall’Iraq, che due settimane fa attaccarono un villaggio vicino al confine e uccisero otto civili: «speriamo in un cambiamento, dalla guerra e l’embargo alla diplomazia e il dialogo», ha detto il ministro dell’ informazione siriano, Mohsen Bilal. Il presidente Bashar El Assad, durante i negoziati avviati con Israele attraverso la mediazione turca, in giugno, aveva rilevato «il bisogno di un patrocinio internazionale, possibilmente quello degli Stati Uniti».

Fonti:  AdnKronos – Ansa

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