OBAMA E' IL NUOVO PRESIDENTE AMERICANO
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«Ho la certezza che la collaborazione con gli Usa continuerà ad aumentare così come è stato in questi anni” ha commentato il premier Silvio Berlusconi congratulandosi con Barak Obama per la sua elezione alla presidenza. Per Berlusconi ”nulla sarebbe cambiato anche se avesse vinto McCain”, perché ”c’è stata sempre una grande collaborazione con qualunque presidente”. ”Potrò dargli dei consigli – ha aggiunto – perché sono più anziano. Aspetto di farlo quando lo potrò abbracciare di persona».
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha precisato che «certamente qualcosa cambierà, ma non saranno cambiamenti epocali nelle grandi linee, perché l’Italia è stata a fianco degli Stati Uniti nei momenti più difficili’».
Per il leader del Pd Walter Veltroni la vittoria di Obama «può cambiare il mondo». «La straordinaria affermazione da lei conseguita – scrive Veltroni nella lettera inviata al neopresidente americano – nel voto per la casa Bianca ci ha riempito di gioia: è un evento straordinario, un vero e proprio cambio destinato a riflettersi nella storia del suo paese ed insieme a modificare, come un grande vento, le speranze e gli assetti del mondo».
VATICANO
«I credenti pregano affinché il nuovo presidente sia illuminato e assistito da Dio nella sua grandissima responsabilità”. Così il Vaticano, ricordando ”l’immensa e altissima responsabilità del capo della Casa Bianca non solo per il suo Paese ma per tutto il mondo”, ha salutato l’elezione di Barack Obama a 44esimo presidente degli Stati Uniti. Benedetto XVI ha inviato i propri auguri al nuovo presidente Usa attraverso l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la santa Sede. Nel telegramma il Pontefice invocato la benedizione di Dio a sostegno del Presidente degli Stati Uniti e del popolo americano affinché ”si possa costruire un mondo di pace, di giustizia, di solidarietà».
O.N.U.
L’elezione di Obama offre un’opportunità storica per cominciare un’era di rinnovato multilateralismo, secondo Ban Ki-Moon, segretario generale dell’Onu.
GERMANIA
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha definito la ”brillante vittoria” del senatore dell’Illinois come «la ricompensa per la sua opera instancabile per il popolo americano».
La sua Elezione «solleva in Francia, in Europa e nel mondo un’immensa speranza: quella di un’America aperta, solidale e forte che mostrerà di nuovo la via».
La Francia esulta perché questa elezione è vista, a destra e a sinistra, come vittoria del cambiamento, del dialogo, della diversità. Per la nutrita comunità nera, che ha festeggiato tutta la notte con champagne e t-shirt ‘Yes, we can’, lo slogan diventato anche il loro, è soprattutto sinonimo di speranza.
Solo un breve accenno all’elezione di Obama nel primo discorso alla nazione del presidente russo Dmitry Medvedev. Il numero uno della Russia ha usato parole molto dure nei confronti dell’amministrazione Bush e, senza congratularsi con il neoeletto presidente americano, si è augurato che la nuova amministrazione «sceglierà di avere relazioni pienamente dispiegate con la Russia», sottolineando che dipende solamente da una ”scelta” di Washington.
Il premier israeliano uscente Ehud Olmert ha definito la vittoria del nuovo presidente degli Stati Uniti «storica e impressionante».
Sia Il presidente palestinese Mahmoud Abbas che quello dell’Anp Abu Mazen hanno esortato il senatore dell’Illinois ad impegnarsi ”immediatamente” a favore del processo di pace in Medio Oriente.
IRAQ
Di nuova era per gli Usa e per il mondo intero, ha parlato il presidente afghano Amid Karzai che ha subito chiesto al nuovo presidente americano di porre fine all’uccisione di civili afghani da parte delle truppe americane e straniere.
IRAN
L’agenzia Irna saluta l’elezione parlando di una catarsi del popolo americano che ha ripudiato l’era Bush. «La vittoria a valanga di Obama ha spazzato via le ultime barriere razziali nella politica americana», scrive l’Irna, «una svolta che sarebbe sembrata impensabile solo due anni fa».
Il presidente pakistano Asif Ali Zardari, si è congratulato con Obama esprimendo l’augurio che le relazioni tra i due Paesi possano rafforzarsi sotto la nuova leadership americana.
Di una nuova fase dei rapporti con l’America ha parlato anche il presidente cinese Hu Jintao. «Mi aspetto – si legge in una nota – di lavorare assieme per rafforzare il dialogo e gli scambi fra le nostre due nazioni per rafforzare la fiducia reciproca e la cooperazione, portando ad un nuovo livello i costruttivi rapporti di cooperazione». Cina ed Usa «hanno vasti interessi comuni» e «condividono la responsabilità di una serie di importanti questioni che riguardano il benessere e la felicità dell’umanità. Nel messaggio, pubblicato sul sito web del ministero degli esteri cinese, il presidente assicura Obama che lavorerà con lui per rafforzare le relazioni tra i due Paesi. Cina ed Usa, conclude Hu Jintao, devono «sviluppare la loro costruttiva collaborazione per garantire la felicità dei loro popoli e dei popoli del mondo». Anche il primo ministro Wen Jiabao ha inviato un messaggio di auguri a Obama.
Fuori dal coro invece Hamas che ha messo in guardia il nuovo presidente americano dal «commettere gli stessi errori di George W. Bush nella politica estera del suo paese». «Noi – si legge sul sito Internet del movimento islamico palestinese – non facciamo distinzioni tra il programma politico di Obama e McCain, anche se sin dall’inizio abbiamo apprezzato di più quello di Obama. Invito il nuovo presidente a cambiare la politica estera del suo paese nei confronti della questione palestinese e di cambiare il modo in cui parteggia apertamente per Israele».
Una giornata di festa nazionale in Kenya dove il presidente Kibaki ha dichiarato che, per festeggiare la storica elezione di Obama alla Casa Bianca, domani tutti i suoi connazionali non lavoreranno. ”Ora – ha commentato un felice Nelson Mandela – nessuno avrà paura di sognare”.
Obama City fa il botto con l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca e invita in modo ufficiale il “suo” presidente. Nessuno, confermano i più anziani, ricorda di aver visto nella piccola città portuale del Giappone occidentale tanta copertura da parte dei media. Invitiamo Obama a visitare Obama, ha detto, dando il via al clou dei festeggiamenti, il sindaco Kouji Matsuzaki, che ha vinto le elezioni comunali con il ‘change’ preso in prestito dal senatore dell’Illinois, al quale è stato inviato un messaggio d’auguri ed è in arrivo pure la cittadinanza onoraria.
A Tokyo, mentre nella cittadina si beveva sake Obama e si mangiavano noodles Obama (spaghetti), Obama onigiri (involtini di riso), Obama burger, e dolci ‘manju’ (fatti di pasta di riso ripieno di fagioli rossi), il premier conservatore giapponese, Taro Aso, ha inviato un messaggio di congratulazioni al neo presidente auspicando di rafforzare i legami e risolvere le diverse sfide, come economia, terrorismo e ambiente. La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo (+4,46%): un segnale di fiducia, con gli investitori che aspettano la leadership di Washington capace di tirare l’economia globale fuori dalle secche della recessione e della crisi finanziaria, ha detto Fujio Mitarai, presidente della Confindustria giapponese.
Damasco è ancora scottata per il recente raid di soldati Usa infiltratisi in Siria dall’Iraq, che due settimane fa attaccarono un villaggio vicino al confine e uccisero otto civili: «speriamo in un cambiamento, dalla guerra e l’embargo alla diplomazia e il dialogo», ha detto il ministro dell’ informazione siriano, Mohsen Bilal. Il presidente Bashar El Assad, durante i negoziati avviati con Israele attraverso la mediazione turca, in giugno, aveva rilevato «il bisogno di un patrocinio internazionale, possibilmente quello degli Stati Uniti».
Fonti: AdnKronos – Ansa