PREVENZIONE SISMICA NAZIONALE: A NAPOLI UNA “MOSTRA-APPELLO” PER SENSIBILIZZARE
100 ANNI DI TERREMOTI IN ITALIA ci hanno insegnato che gli effetti catastrofici del terremoto dipendono principalmente dall’uomo. 100 ANNI DI CRESCITA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA ci hanno insegnato che ci si può difendere dal terremoto. 100 ANNI DI CATASTROFI SISMICHE ci hanno insegnato che la difesa più importante è costruire opere resistenti al sisma e, soprattutto, rafforzare quelle esistenti. IN 100 ANNI, purtroppo, ben poco è stato fatto per ridurre il rischio sismico del patrimonio edilizio esistente. Un nuovo e sostanziale impegno politico ed economico, con la partecipazione decisa e consapevole di tutti i cittadini, è fondamentale per abbattere il rischio sismico di scuole, ospedali, case, ponti, impianti industriali, per non parlare mai più di catastrofi, tragedie annunciate, disgrazie per il nostro amato Paese. Gli italiani meritano una grande opera, la più importante: la protezione e la tutela dal rischio più grave e serio per la vita di tutti.
T E R R E M O T I D \’ I T A L I A
A partire dal mese di settembre 2007 sono ricaduti gli anniversari di alcuni eventi significativi che hanno modificato gli assetti del territorio nazionale, tra i quali: il primo decennale del terremoto che ha scosso le terre d’Umbria e Marche il 26 settembre 1997, il quarantennale del terremoto del Belice del 15 gennaio 1968, il centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908.
In tale prospettiva, il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri unitamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha promosso la mostra itinerante di carattere scientifico, storico ed artistico “Terremoti d’Italia”, con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza in generale, e il pubblico delle scuole in particolare, sulle problematiche connesse al rischio sismico, che interessa drammaticamente gran parte del nostro Paese.
L’esposizione rappresenta anche una provocazione sulla questione nazionale della prevenzione sismica, rispetto alla quale resta ancora moltissimo da fare, per accelerare il processo di messa in sicurezza degli edifici sull’intero territorio.
L’allestimento della mostra a Napoli (dal 7 marzo al 4 aprile 2009) presso la Facoltà di Ingegneria dell\’Università degli Studi di Napoli “Federico II” è supportato dal Consorzio Interuniversitario Reluis e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Ateneo Fredericiano, entrambi diretti dal Prof. Gaetano Manfredi.
Ulteriore intento dell’esposizione è quello di sensibilizzare i cittadini ed i giovani in particolare alle problematiche connesse al rischio sismico che investe drammaticamente gran parte del nostro Paese, stimolare ad un ruolo attivo nel campo della prevenzione, creare consapevolezza del fenomeno e delle sue caratteristiche fondamentali, informare su ciò che si deve fare in caso di pericolo.
Partendo dal racconto degli eventi [la memoria] e attraverso l’approfondimento ottenuto con l’ausilio di strumentazioni e simulazioni sul rischio sismico [la conoscenza], intende offrire al visitatore strumenti utili alla salvaguardia e all’incolumità personale [la difesa].
Il fulcro dell’esposizione è rappresentato dall’area l’esperienza del terremoto dove, grazie a due grandi tavole vibranti che simulano il movimento sismico, il visitatore apprende gli effetti sulle persone e sulle cose attraverso percezioni sensoriali. Su di una tavola, che un ambiente domestico, La Stanza Sismica i visitatori vivono da protagonisti l’esperienza del terremoto. Sull’altra, La Città Sismica è riprodotto un ambiente urbano, dove sono presenti edifici e ponti con diversi sistemi di protezione sismica, in modo che i visitatori possano “vivere” l’esperienza del terremoto dall’esterno.
Le tavole vibranti rappresentano un elemento spettacolare e di sintesi dei diversi aspetti tecnico-scientifici, a partire dal quale si intraprende un percorso dedicato alla memoria e alla conoscenza del terremoto e alla difesa dai suoi effetti.
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100 ANNI DI TERREMOTI IN ITALIA ci hanno insegnato che gli effetti catastrofici del terremoto dipendono principalmente dall’uomo. 100 ANNI DI CRESCITA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA ci hanno insegnato che ci si può difendere dal terremoto. 100 ANNI DI CATASTROFI SISMICHE ci hanno insegnato che la difesa più importante è costruire opere resistenti al sisma e, soprattutto, rafforzare quelle esistenti. IN 100 ANNI, purtroppo, ben poco è stato fatto per ridurre il rischio sismico del patrimonio edilizio esistente. Un nuovo e sostanziale impegno politico ed economico, con la partecipazione decisa e consapevole di tutti i cittadini, è fondamentale per abbattere il rischio sismico di scuole, ospedali, case, ponti, impianti industriali, per non parlare mai più di catastrofi, tragedie annunciate, disgrazie per il nostro amato Paese. Gli italiani meritano una grande opera, la più importante: la protezione e la tutela dal rischio più grave e serio per la vita di tutti.
T E R R E M O T I D \’ I T A L I A
A partire dal mese di settembre 2007 sono ricaduti gli anniversari di alcuni eventi significativi che hanno modificato gli assetti del territorio nazionale, tra i quali: il primo decennale del terremoto che ha scosso le terre d’Umbria e Marche il 26 settembre 1997, il quarantennale del terremoto del Belice del 15 gennaio 1968, il centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908.
In tale prospettiva, il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri unitamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha promosso la mostra itinerante di carattere scientifico, storico ed artistico “Terremoti d’Italia”, con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza in generale, e il pubblico delle scuole in particolare, sulle problematiche connesse al rischio sismico, che interessa drammaticamente gran parte del nostro Paese.
L’esposizione rappresenta anche una provocazione sulla questione nazionale della prevenzione sismica, rispetto alla quale resta ancora moltissimo da fare, per accelerare il processo di messa in sicurezza degli edifici sull’intero territorio.
L’allestimento della mostra a Napoli (dal 7 marzo al 4 aprile 2009) presso la Facoltà di Ingegneria dell\’Università degli Studi di Napoli “Federico II” è supportato dal Consorzio Interuniversitario Reluis e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Ateneo Fredericiano, entrambi diretti dal Prof. Gaetano Manfredi.
Ulteriore intento dell’esposizione è quello di sensibilizzare i cittadini ed i giovani in particolare alle problematiche connesse al rischio sismico che investe drammaticamente gran parte del nostro Paese, stimolare ad un ruolo attivo nel campo della prevenzione, creare consapevolezza del fenomeno e delle sue caratteristiche fondamentali, informare su ciò che si deve fare in caso di pericolo.
Partendo dal racconto degli eventi [la memoria] e attraverso l’approfondimento ottenuto con l’ausilio di strumentazioni e simulazioni sul rischio sismico [la conoscenza], intende offrire al visitatore strumenti utili alla salvaguardia e all’incolumità personale [la difesa].
Il fulcro dell’esposizione è rappresentato dall’area l’esperienza del terremoto dove, grazie a due grandi tavole vibranti che simulano il movimento sismico, il visitatore apprende gli effetti sulle persone e sulle cose attraverso percezioni sensoriali. Su di una tavola, che un ambiente domestico, La Stanza Sismica i visitatori vivono da protagonisti l’esperienza del terremoto. Sull’altra, La Città Sismica è riprodotto un ambiente urbano, dove sono presenti edifici e ponti con diversi sistemi di protezione sismica, in modo che i visitatori possano “vivere” l’esperienza del terremoto dall’esterno.
Le tavole vibranti rappresentano un elemento spettacolare e di sintesi dei diversi aspetti tecnico-scientifici, a partire dal quale si intraprende un percorso dedicato alla memoria e alla conoscenza del terremoto e alla difesa dai suoi effetti.
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Particolare attenzione è dedicata alle attività di apprendimento da parte delle scolaresche che saranno coinvolte in un laboratorio didattico realizzato con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Le classi (ultime tre della Scuola Primaria e le tre di Scuola Secondaria di 1° grado) in visita alla mostra possono partecipare al progetto didattico Tutti giù per terra (Prenotazione obbligatoria su http://www.terremotiditalia.it/prenotazione1.asp?active_page_id=72).
Dispositivi scientifici e sistemi di rilevamento antichi e moderni si ritrovano lungo il percorso espositivo che restituisce così ai visitatori la possibilità di un apprendimento multidisciplinare del fenomeno:
• moderni dispositivi antisismici capaci di ridurre drasticamente gli effetti del terremoto, rappresentativi dei più moderni metodi di DIFESA attraverso l’azione primaria, quella di prevenzione, mediante la riduzione della vulnerabilità delle costruzioni;
• strumenti di misura del terremoto di ogni epoca, dal sismoscopio cinese ai sismografi meccanici di inizio secolo, fino alle più moderne apparecchiature elettroniche ed ai complessi sistemi di monitoraggio (con questi ultimi l’intero territorio nazionale e alcune costruzioni significative vengono tenute costantemente sotto controllo dall’INGV e dal DPC per garantire la DIFESA più efficace, questa volta intesa come capacità di pronto intervento in emergenza e per favorire il miglioramento delle conoscenze attraverso lo studio dettagliato del fenomeno);
• grandi schermi che illustrano, per migliorare la CONOSCENZA del visitatore, come nascono e come si misurano i terremoti, quali sono i comportamenti e gli strumenti di DIFESA, durante e dopo un terremoto;
• pannelli che rinnovano la MEMORIA dei più importanti terremoti di un secolo di storia dell’Italia, attraverso dati tecnici, sismogrammi, giornali e foto dell’epoca relativi ai singoli terremoti;
• cartoline, foto, documenti d’epoca, testi a stampa relativi ai più importanti terremoti, provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato, dalla Biblioteca Nazionale e da collezionisti privati, restituiscono al visitatore la memoria degli eventi;
• contributi audiovisivi di repertorio completano il percorso, grazie alla collaborazione della Discoteca di Stato, l’Istituto Luce e Teche Rai.
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Mostra
Terremoti d’Italia
7 marzo/4 aprile 2009
Università Federico II, Facoltà di Ingegneria
Napoli, Piazzale Tecchio, 80
Orari apertura:
dal lunedì al venerdì: 9.00 – 19.00
sabato: 9.00 – 13.00
INGRESSO GRATUITO
Prenotazione visite scolastiche:
Segreteria organizzativa
PIGRECO
Via Manzoni 120,
80123 NAPOLI Tel: +39.081.7147521 Fax: +39.081.7147521
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