TORONTO – CINEFRANCO

 
\"CINEFRANCO\"

Ad inaugurare l’edizione targata 2009 di Cinefranco venerdì 27 marzo due film, il canadese En plain coeur di Stephan Géhami ed il francese Passe Passe di Tonie Marshall con Nathalie Baye ed Eduard Baer, ambedue strepitosi, mentre a chiudere la manifestazione l’hit di quest’anno a Cannes C’est dur d’etre aimé par de cons di Daniel Leconte, dove uno humour corrosivo è l’arma letale per distruggere l’idiozia sempre più imperante di questi tempi. Intervista a Marcelle Lean direttore generale e presidente del festival.
 
 
 
 

QUEL GUSTO PER I FILM FRANCOFONI… IN CANADA 

di  Mariangiola Castrovilli

 
 
\"MARCELLELunghi capelli scuri che scendono ad incorniciarne il volto dalla pelle di magnolia, gli occhi scintillanti dal taglio allungato che le danno un’aria esotica, Marcelle Lean, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres nel 2004 in Francia ed insignita quest’anno del prestigioso Premio Rousseau della Società di Storia di Toronto, è il dinamico direttore generale e presidente del Festival francofono di Toronto (dal 27marzo al 5 aprile) che, alla sua dodicesima edizione vanta quest’anno un programma veramente invidiabile.
 

Nata a Casablanca, fin da piccola amava ascoltare le storie che suo nonno proiezionista le raccontava al ritorno dall’aver portato il cinema sulle montagne, cosa che doveva fare con molta cautela, perché gli abitanti di quei posti sperduti, che non sapevano bene dove piazzarsi se davanti o dietro lo schermo, lungi dall’essere contenti di vedere immagini in movimento, attribuivano al tutto un potere malefico, per cui il nonno era costretto a nascondersi per poter poi recuperare senza danni, a notte fonda, tutto il suo armamentario.

 

\"CINEFRANCO\"Nel 1959, promosso proiezionista al Triomphe di Casablanca, una sera tornando a casa le raccontò di essersi perdutamente innamorato del film di Alain Resnais, Hiroshima mon amour con Emanuelle Riva. «A quel tempo avevo solo sei o sette anni» racconta Marcelle, «e non capivo bene cosa fosse quella storia, vedevo solo l’enorme entusiasmo di mio nonno. Solo più tardi me ne resi conto, quando anche per me il cinema era diventato una passione».
 
Passione che l’ha portata a diventare attrice a Parigi nei suoi verdi anni dove si trasferisce con i genitori dopo Casablanca, e poi, seguendo il suo percorso artistico eccola a Toronto dove passa senza soluzione di continuità dall’arte al cinema, dalla danza al Teatro. Trilingue, curiosa di tutto quanto faccia spettacolo, diventa membro del consiglio d’amministrazione delle più prestigiose Società dello spettacolo in Ontario, e tanto per non farsi mancare niente, programmatrice di film francofoni in diversi Festival Internazionali un po’ dovunque nel mondo.
 
Marcelle, come è arrivata a fondare un festival tutto suo che ormai è sempre più conosciuto?
 
\"MARCELLE«Volevo coltivare il gusto per i film francofoni offrendo un’alternativa alla massiccia quantità di pellicole americane tutto l’anno in sala. Inoltre una sezione in 5 lungometraggi di Cinefranco è dedicata ai giovani per abituarli ad una cinematografia che affonda le sue radici nei numerosi paesi di lingua francese, ecco allora il divertente lavoro belga Rumba, il francese-spagnolo Un chateau en Espagne, Ce qu’il faut pour vivre (Quebec), Maman est folle (francese) ed il franco – marocchino Francaise».
 

segue … >>>

 
\"CINEFRANCO\"

Ad inaugurare l’edizione targata 2009 di Cinefranco venerdì 27 marzo due film, il canadese En plain coeur di Stephan Géhami ed il francese Passe Passe di Tonie Marshall con Nathalie Baye ed Eduard Baer, ambedue strepitosi, mentre a chiudere la manifestazione l’hit di quest’anno a Cannes C’est dur d’etre aimé par de cons di Daniel Leconte, dove uno humour corrosivo è l’arma letale per distruggere l’idiozia sempre più imperante di questi tempi. Intervista a Marcelle Lean direttore generale e presidente del festival.
 
 
 
 

QUEL GUSTO PER I FILM FRANCOFONI… IN CANADA 

di  Mariangiola Castrovilli

 
 
\"MARCELLELunghi capelli scuri che scendono ad incorniciarne il volto dalla pelle di magnolia, gli occhi scintillanti dal taglio allungato che le danno un’aria esotica, Marcelle Lean, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres nel 2004 in Francia ed insignita quest’anno del prestigioso Premio Rousseau della Società di Storia di Toronto, è il dinamico direttore generale e presidente del Festival francofono di Toronto (dal 27marzo al 5 aprile) che, alla sua dodicesima edizione vanta quest’anno un programma veramente invidiabile.
 

Nata a Casablanca, fin da piccola amava ascoltare le storie che suo nonno proiezionista le raccontava al ritorno dall’aver portato il cinema sulle montagne, cosa che doveva fare con molta cautela, perché gli abitanti di quei posti sperduti, che non sapevano bene dove piazzarsi se davanti o dietro lo schermo, lungi dall’essere contenti di vedere immagini in movimento, attribuivano al tutto un potere malefico, per cui il nonno era costretto a nascondersi per poter poi recuperare senza danni, a notte fonda, tutto il suo armamentario.

 

\"CINEFRANCO\"Nel 1959, promosso proiezionista al Triomphe di Casablanca, una sera tornando a casa le raccontò di essersi perdutamente innamorato del film di Alain Resnais, Hiroshima mon amour con Emanuelle Riva. «A quel tempo avevo solo sei o sette anni» racconta Marcelle, «e non capivo bene cosa fosse quella storia, vedevo solo l’enorme entusiasmo di mio nonno. Solo più tardi me ne resi conto, quando anche per me il cinema era diventato una passione».
 
Passione che l’ha portata a diventare attrice a Parigi nei suoi verdi anni dove si trasferisce con i genitori dopo Casablanca, e poi, seguendo il suo percorso artistico eccola a Toronto dove passa senza soluzione di continuità dall’arte al cinema, dalla danza al Teatro. Trilingue, curiosa di tutto quanto faccia spettacolo, diventa membro del consiglio d’amministrazione delle più prestigiose Società dello spettacolo in Ontario, e tanto per non farsi mancare niente, programmatrice di film francofoni in diversi Festival Internazionali un po’ dovunque nel mondo.
 
Marcelle, come è arrivata a fondare un festival tutto suo che ormai è sempre più conosciuto?
 
\"MARCELLE«Volevo coltivare il gusto per i film francofoni offrendo un’alternativa alla massiccia quantità di pellicole americane tutto l’anno in sala. Inoltre una sezione in 5 lungometraggi di Cinefranco è dedicata ai giovani per abituarli ad una cinematografia che affonda le sue radici nei numerosi paesi di lingua francese, ecco allora il divertente lavoro belga Rumba, il francese-spagnolo Un chateau en Espagne, Ce qu’il faut pour vivre (Quebec), Maman est folle (francese) ed il franco – marocchino Francaise».
 

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\"CINEFRANCOCosì, dal cinema del Quebec, che qui tutti conoscono a quello belga, da quello svizzero a quello francese, passando per il Marocco, il Libano e da tutti i paesi di lingua francese, nel  programma ufficiale ci sono molti dei film francofoni più belli della stagione, tutti sottotitolati in inglese…
 
\"MARCELLE«Si, tra gli altri vorrei ricordare  La Beauté Eparpillée», riprende il presidente Lean, «storia di Oud l’Ward, schiava marocchina dallo straordinario talento musicale che nel 1913 visse un’esperienza fuori del comune, Du Bruit Dans La Tete, una coproduzione svizzera tedesca che sottolinea i problemi di una giornalista trentenne di fronte alle sue non facili scelte, Paris di Cedric Klapish con Juliette Binoche, un inno alla vita, alla morte, all’amore e alla bellezza in una Parigi mai vista prima».
 
\"MARCELLE«E poi ancora Survivre Avec Les Loups di Vera Belmont» continua sorridendo Marcelle Lean «storia di una bambina ebrea in fuga dagli orrori della guerra e dalla crudeltà degli uomini, che paradossalmente trova solo presso gli animali il calore e l’affetto negatole dagli esseri umani. Tratto dal tanto discusso libro di Misha Defonseca, per essere poi risultato un falso invece di un’autobiografia come l’autrice pretendeva fosse, il film è comunque molto bello per i temi che tratta, l’amore per gli animali, per la vita, ma è anche un’apologia della memoria e del dovere di ricordare un dolore che non finisce».
 
\"CINE\"Ad inaugurare l’edizione targata 2009 di Cinefranco venerdì 27 marzo due film, il canadese En plain coeur di Stephan Géhami ed il francese Passe Passe di Tonie Marshall con Nathalie Baye ed Eduard Baer, ambedue strepitosi, mentre a chiudere la manifestazione l’hit di quest’anno a Cannes C’est dur d’etre aimé par de cons di Daniel Leconte, dove uno humour corrosivo è l’arma letale per distruggere l’idiozia sempre più imperante di questi tempi.
 

mikronet

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