ANCHE LE BAMBOLE DI GOMMA SI ANIMANO
A parlare è Kore Eda Kirokazu, il regista di “Air Doll” che ha sviluppato il soggetto vedendo un fumetto di Gouda Yoshiee che lo aveva emozionato e scegliendo di ambientare il film in un quartiere storico di Tokio, in angolo della megalapoli «sfuggito all’avidità degli agenti immobiliari».
A I R D O L L
di Mariangiola Castrovilli

Solitudine da una parte, certo, ma anche una buona dose di maschilismo, infatti la bambola non può né muoversi né parlare, ma tranquilla e sempre sorridente accetta tutto quello che, tornando dal lavoro lui le dice e le fa… dal bagno insieme alle lunghe notti d’amore.
segue … >>>
A parlare è Kore Eda Kirokazu, il regista di “Air Doll” che ha sviluppato il soggetto vedendo un fumetto di Gouda Yoshiee che lo aveva emozionato e scegliendo di ambientare il film in un quartiere storico di Tokio, in angolo della megalapoli «sfuggito all’avidità degli agenti immobiliari».
A I R D O L L
di Mariangiola Castrovilli

Solitudine da una parte, certo, ma anche una buona dose di maschilismo, infatti la bambola non può né muoversi né parlare, ma tranquilla e sempre sorridente accetta tutto quello che, tornando dal lavoro lui le dice e le fa… dal bagno insieme alle lunghe notti d’amore.
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Kirokazu, la Tokio del suo film non è la megalopoli che tutti conoscono ma in un quartiere storico della citta’, perché? «L’ho scelto proprio per la sua particolarità, è infatti molto vicino all’ospedale di san Luc che non è stato bombardato durante la guerra, e perché tra poco lo distruggeranno. Tutt’intorno la città si è sviluppata in altezza, ma questo angolo non è stato toccato. Quando si cammina in questo quartiere si trovano ancora delle vecchissime tipografie e si può sentire il rumore delle rotative. Forse l’ho scelto per nostalgia del passato. Volevo girare in un angolo sfuggito all’avidità degli agenti immobiliari».